Vita di città
Zucchine, pomodori e melanzane: l'orticoltura per poco stress e tanta salute
A Villa Saraceno a Spinazzola protagonisti gli ospiti della Coop. "Questa Città"
Spinazzola - martedì 18 agosto 2015
12.56
"Con l'orticoltura poco stress e tanta salute". E' questo lo slogan scelto dalla Cooperativa Questa Città che, anche quest'anno, svolge a Villa Saraceno a Spinazzola un progetto di orticultura con gli ospiti delle strutture riabilitative psichiatriche gestite ad Andria, Trani, Spinazzola, Gravina in Puglia e Poggiorsini. Zucchine, pomodori e melanzane sono alcuni degli ortaggi che i protagonisti di questo progetto stanno raccogliendo nelle giornata agostane malgrado la calura estiva.
«L'ortoterapia o terapia orticolturale - ci dicono i responsabili della Cooperativa - è infatti un metodo riabilitativo appartenente all'ambito delle terapie occupazionali. Innumerevoli sono i benefici accertati che questa pratica, svolta con regolarità, può apportare primo tra tutti, l'accrescimento del senso di responsabilità attraverso il contatto e la cura di organismi vivi. Poi ci sono benefici a livello fisico poichè si sollecita l'attività motoria con pratiche quali la semina e la potatura che stimolano il movimento favorendo il coordinamento occhi-mani-braccia, l'incremento della forza e della resistenza. Per ottenere questi risultati l'ospite deve essere inserito in un gruppo di lavoro attivo con cui deve perseguire obiettivi comuni e condividere strumenti e spazi imparando così ad integrarsi con gli altri socializzando, fruendo così di un grande valore aggiunto, attraverso lo scambio di idee e di saperi legati alla terra».
Quest'anno, grazie alla presenza di alcuni ospiti particolarmente interessati all'attività, la raccolta di frutta ed ortaggi prosegue con ottimi risultati anche sul piano della produzione. «L'ortoterapia ha ripercussioni positive anche sul tono generale dell'organismo e dell'umore - proseguono i responsabili della Cooperativa - contribuendo ad attenuare stress e ansia: sviluppa la pazienza nell'aspettare i momenti giusti e consoni alle varie fasi di crescita per avere la raccolta del prodotto pronto per essere consumato. I benefici correlati alle capacità acquisite ed alle scelte fatte sono autostima e fiducia in se stessi. Ma i benefici legati a questa pratica colturale non si fermano qui. Questa attività aiuta a migliorare la capacità di apprendimento degli ospiti ed a stimolare capacità logiche e di memorizzazione come quella di imparare il nome delle piante, di apprendere nozioni spazio/temporali, la ciclicità delle stagioni e i tempi adatti per la semina e per il raccolto, imparando altresì ad organizzare lo spazio dell'orto. Il ruolo dell'educatore, in questo contesto, consiste nel preparare e nel condurre l'ospite nella cura e nella gestione del verde, nella coltivazione di fiori, ortaggi ed altre piante. Un risultato a dir poco importante - concludono i responsabili della Cooperativa - non solo dal punto di vista dell'obiettivo raggiunto quanto anche in termini di quantità e, in questi tempi in cui il costo degli ortaggi sale alle stelle non è cosa di poco conto».
«L'ortoterapia o terapia orticolturale - ci dicono i responsabili della Cooperativa - è infatti un metodo riabilitativo appartenente all'ambito delle terapie occupazionali. Innumerevoli sono i benefici accertati che questa pratica, svolta con regolarità, può apportare primo tra tutti, l'accrescimento del senso di responsabilità attraverso il contatto e la cura di organismi vivi. Poi ci sono benefici a livello fisico poichè si sollecita l'attività motoria con pratiche quali la semina e la potatura che stimolano il movimento favorendo il coordinamento occhi-mani-braccia, l'incremento della forza e della resistenza. Per ottenere questi risultati l'ospite deve essere inserito in un gruppo di lavoro attivo con cui deve perseguire obiettivi comuni e condividere strumenti e spazi imparando così ad integrarsi con gli altri socializzando, fruendo così di un grande valore aggiunto, attraverso lo scambio di idee e di saperi legati alla terra».
Quest'anno, grazie alla presenza di alcuni ospiti particolarmente interessati all'attività, la raccolta di frutta ed ortaggi prosegue con ottimi risultati anche sul piano della produzione. «L'ortoterapia ha ripercussioni positive anche sul tono generale dell'organismo e dell'umore - proseguono i responsabili della Cooperativa - contribuendo ad attenuare stress e ansia: sviluppa la pazienza nell'aspettare i momenti giusti e consoni alle varie fasi di crescita per avere la raccolta del prodotto pronto per essere consumato. I benefici correlati alle capacità acquisite ed alle scelte fatte sono autostima e fiducia in se stessi. Ma i benefici legati a questa pratica colturale non si fermano qui. Questa attività aiuta a migliorare la capacità di apprendimento degli ospiti ed a stimolare capacità logiche e di memorizzazione come quella di imparare il nome delle piante, di apprendere nozioni spazio/temporali, la ciclicità delle stagioni e i tempi adatti per la semina e per il raccolto, imparando altresì ad organizzare lo spazio dell'orto. Il ruolo dell'educatore, in questo contesto, consiste nel preparare e nel condurre l'ospite nella cura e nella gestione del verde, nella coltivazione di fiori, ortaggi ed altre piante. Un risultato a dir poco importante - concludono i responsabili della Cooperativa - non solo dal punto di vista dell'obiettivo raggiunto quanto anche in termini di quantità e, in questi tempi in cui il costo degli ortaggi sale alle stelle non è cosa di poco conto».