Territorio
Xylella a Canosa, Pentassuglia rassicura: «Si tratta di un focolaio isolato»
Le dichiarazioni dell'assessore regionale e del direttore del Dipartimento regionale Agricoltura Nardone
Spinazzola - martedì 22 dicembre 2020
«La comparsa di Xylella in agro di Canosa di Puglia ha preoccupato anche noi ma voglio rassicurare che si tratta di un focolaio isolato. Ne abbiamo certezza dopo tre settimane di indagini accurate e puntuali analisi». Così l'assessore all'Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, commentando la notizia del ritrovamento di piante ornamentali infette in un vivaio di Canosa.
«Il lavoro del Servizio fitosanitario regionale - precisa il direttore del Dipartimento regionale Agricoltura, Gianluca Nardone - è stato accurato e tempestivo. Il sito in cui è stato ritrovato il batterio era già stato monitorato agli inizi di quest'anno nell'ambito del piano di controllo del nostro servizio fitosanitario senza trovare nulla di preoccupante.
Le piante infette, invece, sono emerse nel mese di novembre a seguito delle attività di autocontrollo che i nostri vivai regolarmente svolgono. Il rinvenimento del batterio, prontamente comunicato alla Regione Puglia, è stato confermato agli inizi di questo mese di dicembre su alcune piante ornamentali di Dodonea. I nostri Uffici hanno verificato immediatamente la dimensione del problema e sottoposto a controllo oltre 5 mila piante specificate intorno al focolaio. Vorrei sottolineare che in nessun caso è stata individuata la presenza di Xylella.
Peraltro il sito è stato ispezionato anche per la presenza di insetti vettori: rari gli adulti catturati, nessuno positivo al batterio. Sono in corso anche le analisi di tracciabilità con indagini estese, anche al di fuori del territorio regionale, ai fornitori e ai clienti delle piante investigate. E ad oggi non sono state rinvenute ulteriori piante infette».
«Tutti i risultati della tempestiva azione di sorveglianza - sottolinea Nardone - sono stati comunicati ai Servizi nazionali ed europei unitamente all'elenco delle misure fitosanitarie adottate. Tra queste si richiamano il blocco della movimentazione delle piante a rischio del sito produttivo, l'obbligo dei trattamenti contro l'insetto, oltre che la delimitazione del focolaio con l'immediata distruzione di tutte le piante specificate nell'area infetta».
«L'attenzione - conclude Donato Pentassuglia - è naturalmente alta e stiamo mettendo in campo ogni azione, risorse economiche e umane per pervenire e bloccare questa grave fitopatia».
Saranno eradicate e distrutte proprio oggi le piante Dodonaea viscosa purpurea risultate infette da Xylella fastidiosa nel centro produttivo di Canosa nella provincia della BAT, a completamento dell'azione puntuale e tempestiva di sorveglianza e contenimento dell'Osservatorio Fitosanitario regionale, partita proprio da un sistema di analisi e autocontrollo aziendale. A darne notizia è Coldiretti Puglia, che segnala il via all'eradicazione anche di tutte le piante specificate alla Xylella fastidiosa pauca – aggiunge Coldiretti puglia - nel raggio di 50 metri attorno ai lotti di Dodonaea viscosa purpurea.
«Uno scenario 'senza difesa', soprattutto nell'attuale contesto pugliese dove è determinante l'attività di contenimento della malattia, è inimmaginabile. Lotta al vettore anche finanziata, monitoraggi e campionamenti sono attività cruciali – dichiara Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia - considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, per l'individuazione dei focolai nei primissimi stadi della infezione su piante sensibili e la successiva rimozione secondo legge, così come il controllo della presenza di potenziali vettori contaminati, restano l'unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione.
L'efficacia e sistematicità è garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non va messo in alcun modo in discussione, anzi il sistema dei monitoraggi e campionamenti va potenziato, perché la lotta all'insetto vettore è stata trascurata e monitoraggi e campionamenti degli ulivi ancora oggi si basano principalmente su analisi visiva di piante troppo spesso asintomatiche», conclude il presidente Muraglia.
La vastità del problema, la rilevanza economica della coltura per l'intero territorio regionale e le prescrizioni della normativa fitosanitaria comunitaria e nazionale in caso di ritrovamento di patogeni da quarantena – aggiunge Coldiretti Puglia - impongono scelte e provvedimenti urgenti, anche in considerazione della diffusione della malattia che, dopo aver causato il disseccamento degli ulivi leccesi ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, arrivando sino alla provincia di Bari, con effetti disastrosi sull'ambiente, sull'economia e sull'occupazione.
La Xylella è certamente la peggior fitopatia che l'Italia potesse conoscere – conclude Coldiretti Puglia – che ha già colpito il 40% della regione, con un danno al patrimonio olivetato che ha superato 1,6 miliardi di euro.
«Il lavoro del Servizio fitosanitario regionale - precisa il direttore del Dipartimento regionale Agricoltura, Gianluca Nardone - è stato accurato e tempestivo. Il sito in cui è stato ritrovato il batterio era già stato monitorato agli inizi di quest'anno nell'ambito del piano di controllo del nostro servizio fitosanitario senza trovare nulla di preoccupante.
Le piante infette, invece, sono emerse nel mese di novembre a seguito delle attività di autocontrollo che i nostri vivai regolarmente svolgono. Il rinvenimento del batterio, prontamente comunicato alla Regione Puglia, è stato confermato agli inizi di questo mese di dicembre su alcune piante ornamentali di Dodonea. I nostri Uffici hanno verificato immediatamente la dimensione del problema e sottoposto a controllo oltre 5 mila piante specificate intorno al focolaio. Vorrei sottolineare che in nessun caso è stata individuata la presenza di Xylella.
Peraltro il sito è stato ispezionato anche per la presenza di insetti vettori: rari gli adulti catturati, nessuno positivo al batterio. Sono in corso anche le analisi di tracciabilità con indagini estese, anche al di fuori del territorio regionale, ai fornitori e ai clienti delle piante investigate. E ad oggi non sono state rinvenute ulteriori piante infette».
«Tutti i risultati della tempestiva azione di sorveglianza - sottolinea Nardone - sono stati comunicati ai Servizi nazionali ed europei unitamente all'elenco delle misure fitosanitarie adottate. Tra queste si richiamano il blocco della movimentazione delle piante a rischio del sito produttivo, l'obbligo dei trattamenti contro l'insetto, oltre che la delimitazione del focolaio con l'immediata distruzione di tutte le piante specificate nell'area infetta».
«L'attenzione - conclude Donato Pentassuglia - è naturalmente alta e stiamo mettendo in campo ogni azione, risorse economiche e umane per pervenire e bloccare questa grave fitopatia».
Saranno eradicate e distrutte proprio oggi le piante Dodonaea viscosa purpurea risultate infette da Xylella fastidiosa nel centro produttivo di Canosa nella provincia della BAT, a completamento dell'azione puntuale e tempestiva di sorveglianza e contenimento dell'Osservatorio Fitosanitario regionale, partita proprio da un sistema di analisi e autocontrollo aziendale. A darne notizia è Coldiretti Puglia, che segnala il via all'eradicazione anche di tutte le piante specificate alla Xylella fastidiosa pauca – aggiunge Coldiretti puglia - nel raggio di 50 metri attorno ai lotti di Dodonaea viscosa purpurea.
«Uno scenario 'senza difesa', soprattutto nell'attuale contesto pugliese dove è determinante l'attività di contenimento della malattia, è inimmaginabile. Lotta al vettore anche finanziata, monitoraggi e campionamenti sono attività cruciali – dichiara Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia - considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, per l'individuazione dei focolai nei primissimi stadi della infezione su piante sensibili e la successiva rimozione secondo legge, così come il controllo della presenza di potenziali vettori contaminati, restano l'unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione.
L'efficacia e sistematicità è garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non va messo in alcun modo in discussione, anzi il sistema dei monitoraggi e campionamenti va potenziato, perché la lotta all'insetto vettore è stata trascurata e monitoraggi e campionamenti degli ulivi ancora oggi si basano principalmente su analisi visiva di piante troppo spesso asintomatiche», conclude il presidente Muraglia.
La vastità del problema, la rilevanza economica della coltura per l'intero territorio regionale e le prescrizioni della normativa fitosanitaria comunitaria e nazionale in caso di ritrovamento di patogeni da quarantena – aggiunge Coldiretti Puglia - impongono scelte e provvedimenti urgenti, anche in considerazione della diffusione della malattia che, dopo aver causato il disseccamento degli ulivi leccesi ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, arrivando sino alla provincia di Bari, con effetti disastrosi sull'ambiente, sull'economia e sull'occupazione.
La Xylella è certamente la peggior fitopatia che l'Italia potesse conoscere – conclude Coldiretti Puglia – che ha già colpito il 40% della regione, con un danno al patrimonio olivetato che ha superato 1,6 miliardi di euro.