Turismo
Vermi in testa ai passeggerei: aereo costretto a tornare indietro
Le note da seguire per evitare disavventure in volo
Spinazzola - venerdì 15 marzo 2024
15.16
Oggi più che mai, il desiderio di celerità riscontrato dalle persone le spinge a concepire le distanze in modo molto diverso rispetto al passato. Certamente, si tratta di un fenomeno sviluppatosi in seno all'avvento e all'affermazione sempre più preponderante della tecnologia sul panorama socioculturale contemporaneo che, attraverso le realtà online, ha dato la possibilità alle persone di mettersi in contatto istantaneamente nonostante l'ubicazione remota o altri fattori potenzialmente avversi alla comunicazione e all'interazione in generale.
È in questo frangente che l'aereo si è affermato come il mezzo di trasporto più utilizzato dagli individui che intendono coprire tratte più o meno lunghe, trattandosi, statisticamente, del mezzo più rapido e sicuro per coprire distanze considerevoli con tempi ridotti. Ovviamente, soprattutto chi viaggia via aria spesso sa che questi mezzi non sono liberi da imprevisti e fattispecie avverse, specie – a volte – in merito al comfort di viaggio o alla presenza di passeggeri poco discreti.
Il fatto di dover condividere un viaggio in aereo con persone sconosciute – eventualità evitabile solamente con i jet privati, e non è un caso che le agenzie del settore come l'italiana Fast Private Jet evidenziano anche questo aspetto tra i vantaggi di un volo charter – espone a diversi rischi, ma tra sedere affianco a una persona logorroica, invadente o che suda troppo e vedersi piovere sulla testa dei vermi ce ne passa. Quanto appena detto, oltre ad essere anche il titolo dell'articolo, rappresenta anche l'avvenimento terribile che ha interessato alcuni passeggeri di un volo decollato da Amsterdam e in volo verso Detroit. Le cause dell'accaduto sarebbero state ricondotte alla presenza nel bagaglio di un passeggero di pesce marcio, riposto in cappelliera e ben presto divenuto il fenomeno scatenante di una vera e propria infestazione a svariate centinaia di metri da terra.
A dare la notizia per primo è stato il Guardian che, come detto, avrebbe identificato il responsabile in un passeggero che, all'interno del bagaglio a mano riposto, per l'appunto, in cappelliera, teneva del pesce marcio avvolto in un giornale. A destare maggiormente clamore, sia tra chi ha già letto la notizia, sia tra gli sventurati presenti a bordo, sarebbe stata la reazione del responsabile. Una volta identificato il problema dagli assistenti di volo, infatti, l'individuo sarebbe rimasto stupito dal disgusto provocato agli altri passeggeri.
L'uomo non si è limitato a far vivere un'esperienza estremamente spiacevole alle altre persone presenti a bordo, avendo costretto il pilota a rientrare presso l'aeroporto Schiphol di Amsterdam causando ritardi e rallentamenti importanti sulle tabelle di marcia di ognuno dei presenti. La compagnia aerea, seppur non direttamente responsabile del disagio, ha tenuto a scusarsi pubblicamente con i passeggeri. Questi ultimi sarebbero stati in grado di raggiungere la città statunitense solo una volta imbarcati sul primo volo disponibile.
Il rientro ad Amsterdam per il volo della discordia sarebbe stato necessario, oltre che per non trascorrere il viaggio con il terrore di una pioggia di vermi sulle teste dei passeggeri, anche per effettuare tutte le procedure di sanificazione richieste nel momento in cui circostanze simili e, difficilmente, identiche a questa si palesano a bordo.
SPECIALE
È in questo frangente che l'aereo si è affermato come il mezzo di trasporto più utilizzato dagli individui che intendono coprire tratte più o meno lunghe, trattandosi, statisticamente, del mezzo più rapido e sicuro per coprire distanze considerevoli con tempi ridotti. Ovviamente, soprattutto chi viaggia via aria spesso sa che questi mezzi non sono liberi da imprevisti e fattispecie avverse, specie – a volte – in merito al comfort di viaggio o alla presenza di passeggeri poco discreti.
Il fatto di dover condividere un viaggio in aereo con persone sconosciute – eventualità evitabile solamente con i jet privati, e non è un caso che le agenzie del settore come l'italiana Fast Private Jet evidenziano anche questo aspetto tra i vantaggi di un volo charter – espone a diversi rischi, ma tra sedere affianco a una persona logorroica, invadente o che suda troppo e vedersi piovere sulla testa dei vermi ce ne passa. Quanto appena detto, oltre ad essere anche il titolo dell'articolo, rappresenta anche l'avvenimento terribile che ha interessato alcuni passeggeri di un volo decollato da Amsterdam e in volo verso Detroit. Le cause dell'accaduto sarebbero state ricondotte alla presenza nel bagaglio di un passeggero di pesce marcio, riposto in cappelliera e ben presto divenuto il fenomeno scatenante di una vera e propria infestazione a svariate centinaia di metri da terra.
Vermi in aereo: ecco cosa è successo
Come già precedentemente accennato, si è trattato di un'esperienza terribile e ai limiti dell'assurdo vissuta dai passeggeri che, per raggiungere Detroit da Amsterdam si erano affidati alla compagnia aerea Delta. Inutile dire che, fino a prima del misfatto, il viaggio si stesse svolgendo tranquillamente, salvo poi tramutarsi in un vero e proprio incubo nell'esatto momento in cui dalla cappelliera sono caduti dei vermi, finendo sulle teste delle persone intente a rilassarsi nell'attesa di giungere a destinazione.A dare la notizia per primo è stato il Guardian che, come detto, avrebbe identificato il responsabile in un passeggero che, all'interno del bagaglio a mano riposto, per l'appunto, in cappelliera, teneva del pesce marcio avvolto in un giornale. A destare maggiormente clamore, sia tra chi ha già letto la notizia, sia tra gli sventurati presenti a bordo, sarebbe stata la reazione del responsabile. Una volta identificato il problema dagli assistenti di volo, infatti, l'individuo sarebbe rimasto stupito dal disgusto provocato agli altri passeggeri.
L'uomo non si è limitato a far vivere un'esperienza estremamente spiacevole alle altre persone presenti a bordo, avendo costretto il pilota a rientrare presso l'aeroporto Schiphol di Amsterdam causando ritardi e rallentamenti importanti sulle tabelle di marcia di ognuno dei presenti. La compagnia aerea, seppur non direttamente responsabile del disagio, ha tenuto a scusarsi pubblicamente con i passeggeri. Questi ultimi sarebbero stati in grado di raggiungere la città statunitense solo una volta imbarcati sul primo volo disponibile.
Il rientro ad Amsterdam per il volo della discordia sarebbe stato necessario, oltre che per non trascorrere il viaggio con il terrore di una pioggia di vermi sulle teste dei passeggeri, anche per effettuare tutte le procedure di sanificazione richieste nel momento in cui circostanze simili e, difficilmente, identiche a questa si palesano a bordo.
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