Territorio
Un documentario per il parco naturale regionale del fiume Ofanto
La biodiversità raccontata dal professor Giuseppe Cava
Spinazzola - sabato 7 maggio 2022
Il Parco Naturale regionale del fiume Ofanto, è un'area protetta che interessa i territori comunali di Ascoli Satriano, Barletta, Candela, Canosa di Puglia, Cerignola, Margherita di Savoia, Minervino Murge, Rocchetta Sant'Antonio, San Ferdinando di Puglia, Spinazzola e Trinitapoli. Il parco con tutte le sue sfumature dettate dalla biodiversità è divenuto un interessante documentario ad opera del professor Giuseppe Cava (fondatore dell'associazione di volontariato "nucleo di vigilanza ittico-faunistica, ambientale ed ecologica" con sede legale in Barletta).
Il docu-film è stato presentato mercoledì 4 maggio, alle 19, presso il teatro "Mimesis" di Trani; le riprese sono state prodotte con alta definizione della durata di 43 minuti, attraverso l'opera è possibile osservare le bellezze paesaggistiche, faunistiche e naturalistiche del parco. Non solo natura ma anche numerose le testimonianze storiche che sono presenti, all'interno dell'area si trovano numerose realtà archeologiche soprattutto di epoca romana.
Il documentario di Giuseppe Cava svela un interessante e confortevole panoramica naturalistica, piena di sorprese con aspetti poco noti della biodiversità dell'area protetta: «Spiega il professore, ho ripreso ben sessanta specie di uccelli, trentasette specie di insetti, numerose specie di mammiferi e pesci, molluschi, anfibi, rettili, la bellezza è anche nelle numerose piante presenti nel parco. Le riprese sono state fatte anche con droni e per via aerea».
Il docu-film è stato presentato mercoledì 4 maggio, alle 19, presso il teatro "Mimesis" di Trani; le riprese sono state prodotte con alta definizione della durata di 43 minuti, attraverso l'opera è possibile osservare le bellezze paesaggistiche, faunistiche e naturalistiche del parco. Non solo natura ma anche numerose le testimonianze storiche che sono presenti, all'interno dell'area si trovano numerose realtà archeologiche soprattutto di epoca romana.
Il documentario di Giuseppe Cava svela un interessante e confortevole panoramica naturalistica, piena di sorprese con aspetti poco noti della biodiversità dell'area protetta: «Spiega il professore, ho ripreso ben sessanta specie di uccelli, trentasette specie di insetti, numerose specie di mammiferi e pesci, molluschi, anfibi, rettili, la bellezza è anche nelle numerose piante presenti nel parco. Le riprese sono state fatte anche con droni e per via aerea».