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Religioni
Torna a Spinazzola la “Passione Vivente”: una celebrazione tra fede e tradizione
La manifestazione è giunta quest’anno al suo 25esimo anniversario e si terrà sabato 12 aprile
Spinazzola - lunedì 31 marzo 2025
18.19
Unire la fede alla valorizzazione del territorio. È questo l'obiettivo della "Passione Vivente", un'antica tradizione giunta quest'anno alla 25esima edizione, che si svolgerà sabato 12 aprile alle ore 17,30 per le vie e le piazze di Spinazzola.
Questa manifestazione religiosa è nata da un'idea della famiglia di Rosetta D'amato, l'attuale organizzatrice e presidente dell'associazione "Gruppo Passione Vivente" formata da quasi 120-150 figuranti (persone di tutte le età ed anche chi è lontano dalla Chiesa) che ancora oggi continuano a portare avanti questa storica tradizione spinazzolese.
Per la realizzazione delle scene, i figuranti seguono fedelmente il Vangelo. Questa manifestazione, infatti, non è una rappresentazione teatrale ma viene definita dagli organizzatori come una sorta di "evangelizzazione".
Il gruppo, supportato dalla parrocchia di Maria Santissima dell'Annunziata, organizza anche altre iniziative durante l'anno tra cui il Presepe Vivente, le cui sceneggiature vengono realizzate e pensate da Rosetta D'amato insieme ai ragazzi del gruppo.
La Passione Vivente è una tradizione itinerante molto sentita da tutta la comunità spinazzolese poiché si estende lungo le vie della città: tra le scene più salienti ci sono sicuramente l'ultima cena, l'orto degli ulivi, la scena con Ponzio Pilato e quella della crocifissione.
Abbiamo posto alcune domande a Rosetta D'amato, organizzatrice e presidente dell'associazione, che ci ha fornito dei dettagli in merito a questa antica e suggestiva manifestazione religiosa.
La Passione Vivente di Spinazzola quest'anno celebra il suo 25esimo anniversario. Che significato ha per voi e per la comunità locale questo traguardo?
«Il significato di questa celebrazione è particolarmente importante quest'anno, in quanto i 25 anni cadono proprio nell'anno giubilare, un momento di grande valore spirituale. Questo rende l'evento ancora più significativo. L'obiettivo principale della nostra manifestazione è evangelizzare, avvicinare le persone alla Chiesa e creare un legame più profondo con la comunità. Ogni anno, infatti, la comunità aspetta con entusiasmo questo momento, che non solo offre un'opportunità di crescita spirituale, ma permette anche di mettere in risalto il nostro paese. Inoltre, attira visitatori da paesi limitrofi, contribuendo a valorizzare il nostro territorio».
Come viene organizzata la manifestazione ed in che modo riuscite a coinvolgere così tanti partecipanti?
«Inizio sempre dalla stesura del copione, seguendo attentamente i testi evangelici. Da lì, comincio a coinvolgere tutti i ragazzi che fanno parte del gruppo e, allo stesso tempo, cerco sempre di invitare nuove persone a partecipare. Ogni anno, dedichiamo un intero mese, provando ogni sera senza interruzioni, per prepararci al meglio. Ma le prove non sono l'unico aspetto: dietro questa manifestazione ci sono anche tante equipe che si occupano dell'audio, del montaggio, dello smontaggio e di tutti gli altri dettagli tecnici. È un lavoro di squadra che richiede impegno e dedizione. Chi partecipa per la prima volta sente qualcosa di speciale, un'emozione forte che lo spinge a tornare ogni anno per rivivere questa esperienza unica».
Questa manifestazione religiosa è nata da un'idea della famiglia di Rosetta D'amato, l'attuale organizzatrice e presidente dell'associazione "Gruppo Passione Vivente" formata da quasi 120-150 figuranti (persone di tutte le età ed anche chi è lontano dalla Chiesa) che ancora oggi continuano a portare avanti questa storica tradizione spinazzolese.
Per la realizzazione delle scene, i figuranti seguono fedelmente il Vangelo. Questa manifestazione, infatti, non è una rappresentazione teatrale ma viene definita dagli organizzatori come una sorta di "evangelizzazione".
Il gruppo, supportato dalla parrocchia di Maria Santissima dell'Annunziata, organizza anche altre iniziative durante l'anno tra cui il Presepe Vivente, le cui sceneggiature vengono realizzate e pensate da Rosetta D'amato insieme ai ragazzi del gruppo.
La Passione Vivente è una tradizione itinerante molto sentita da tutta la comunità spinazzolese poiché si estende lungo le vie della città: tra le scene più salienti ci sono sicuramente l'ultima cena, l'orto degli ulivi, la scena con Ponzio Pilato e quella della crocifissione.
Abbiamo posto alcune domande a Rosetta D'amato, organizzatrice e presidente dell'associazione, che ci ha fornito dei dettagli in merito a questa antica e suggestiva manifestazione religiosa.
La Passione Vivente di Spinazzola quest'anno celebra il suo 25esimo anniversario. Che significato ha per voi e per la comunità locale questo traguardo?
«Il significato di questa celebrazione è particolarmente importante quest'anno, in quanto i 25 anni cadono proprio nell'anno giubilare, un momento di grande valore spirituale. Questo rende l'evento ancora più significativo. L'obiettivo principale della nostra manifestazione è evangelizzare, avvicinare le persone alla Chiesa e creare un legame più profondo con la comunità. Ogni anno, infatti, la comunità aspetta con entusiasmo questo momento, che non solo offre un'opportunità di crescita spirituale, ma permette anche di mettere in risalto il nostro paese. Inoltre, attira visitatori da paesi limitrofi, contribuendo a valorizzare il nostro territorio».
Come viene organizzata la manifestazione ed in che modo riuscite a coinvolgere così tanti partecipanti?
«Inizio sempre dalla stesura del copione, seguendo attentamente i testi evangelici. Da lì, comincio a coinvolgere tutti i ragazzi che fanno parte del gruppo e, allo stesso tempo, cerco sempre di invitare nuove persone a partecipare. Ogni anno, dedichiamo un intero mese, provando ogni sera senza interruzioni, per prepararci al meglio. Ma le prove non sono l'unico aspetto: dietro questa manifestazione ci sono anche tante equipe che si occupano dell'audio, del montaggio, dello smontaggio e di tutti gli altri dettagli tecnici. È un lavoro di squadra che richiede impegno e dedizione. Chi partecipa per la prima volta sente qualcosa di speciale, un'emozione forte che lo spinge a tornare ogni anno per rivivere questa esperienza unica».