Territorio
Terra mangiata da impianti fotovoltaici, "Urge legge contro pannelli selvaggi"
Il rapporto Coldiretti sul consumo di suolo
Spinazzola - lunedì 19 luglio 2021
12.14 Comunicato Stampa
Mangiati in 15 anni in Puglia 157.718 ettari di suolo, uno dei dati più negativi d'Italia, con le forme di consumo indagate riferite ai nuovi impianti fotovoltaici installati a terra che hanno assorbito il 37% del suolo consumato in Puglia in un anno tra il 2019 e il 2020. E' quanto emerge dall'analisi di Coldiretti Puglia, in base al nuovo rapporto sul "Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici".
"In un anno la Puglia ha perso altri 493 ettari di suolo per colpa della cementificazione, dell'abbandono e degli impianti fotovoltaici a terra che sottraggono terreni fertili all'agricoltura e pezzi di ambiente e paesaggio alla collettività. La Puglia è stata già abbondantemente violentata da una presenza invasiva di specchi e pale eoliche, sulla cui utilità per la produzione di energia pulita non si discute. Ciò che invece si scontra con le grandi potenzialità agroalimentari e turistiche dei nostri territori è la collocazione selvaggia di tali impianti e del fotovoltaico a terra che sfrutta terreni agricoli di qualità e compromette la fruibilità turistica e paesaggistica delle aree interessate", denuncia il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.
Approfittando di una sorta di limbo giurisdizionale fra province confinanti – aggiunge Coldiretti Puglia - il grosso della competenza e quindi del potere decisionale è in capo alla Regione Puglia e non agli organi amministrativi locali.
"Se il concetto di sostenibilità ambientale fosse declinato in modo concreto e scevro da meri interessi economici – insiste il presidente Muraglia - si penserebbe ai milioni di metri quadrati disponibili sui tetti di case e capannoni industriali invece che alla comoda fruibilità di terra "viva", vista la non lusinghiera posizione della classifica nazionale sul consumo di suolo, in cui la Puglia già si trova".
Coldiretti è da sempre convintamente a favore della green economy, a patto che non si deturpi il territorio, considerato che la Puglia pare si sia candidata a risolvere da sola il deficit nazionale di energie rinnovabili, considerato lo scempio già perpetrato con le foreste di pali eolici e le distese di pannelli.
Per questo Coldiretti Puglia sollecita una legge che metta freno all'impianto selvaggio e che destini al fotovoltaico aree e siti idonei come zone marginali, capannoni dismessi, cave in disuso, tetti di stalle e aziende agricole, coniugando la necessaria transizione ecologica con la tutela del settore agricolo e agroalimentare, del paesaggio e del turismo pugliese.
La pandemia da Coronavirus ha rivoluzionato le priorità dei mercati e dei consumatori – conclude Coldiretti Puglia - con le produzioni agricole, dalle quali dipendono le forniture alimentari, diventate più preziose e richieste del petrolio, con l'emergenza che ha ribaltato la geografia del valore della terra che è devenuta una 'riserva naturale' strategica da tutelare e proteggere.
"In un anno la Puglia ha perso altri 493 ettari di suolo per colpa della cementificazione, dell'abbandono e degli impianti fotovoltaici a terra che sottraggono terreni fertili all'agricoltura e pezzi di ambiente e paesaggio alla collettività. La Puglia è stata già abbondantemente violentata da una presenza invasiva di specchi e pale eoliche, sulla cui utilità per la produzione di energia pulita non si discute. Ciò che invece si scontra con le grandi potenzialità agroalimentari e turistiche dei nostri territori è la collocazione selvaggia di tali impianti e del fotovoltaico a terra che sfrutta terreni agricoli di qualità e compromette la fruibilità turistica e paesaggistica delle aree interessate", denuncia il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.
Approfittando di una sorta di limbo giurisdizionale fra province confinanti – aggiunge Coldiretti Puglia - il grosso della competenza e quindi del potere decisionale è in capo alla Regione Puglia e non agli organi amministrativi locali.
"Se il concetto di sostenibilità ambientale fosse declinato in modo concreto e scevro da meri interessi economici – insiste il presidente Muraglia - si penserebbe ai milioni di metri quadrati disponibili sui tetti di case e capannoni industriali invece che alla comoda fruibilità di terra "viva", vista la non lusinghiera posizione della classifica nazionale sul consumo di suolo, in cui la Puglia già si trova".
Coldiretti è da sempre convintamente a favore della green economy, a patto che non si deturpi il territorio, considerato che la Puglia pare si sia candidata a risolvere da sola il deficit nazionale di energie rinnovabili, considerato lo scempio già perpetrato con le foreste di pali eolici e le distese di pannelli.
Per questo Coldiretti Puglia sollecita una legge che metta freno all'impianto selvaggio e che destini al fotovoltaico aree e siti idonei come zone marginali, capannoni dismessi, cave in disuso, tetti di stalle e aziende agricole, coniugando la necessaria transizione ecologica con la tutela del settore agricolo e agroalimentare, del paesaggio e del turismo pugliese.
La pandemia da Coronavirus ha rivoluzionato le priorità dei mercati e dei consumatori – conclude Coldiretti Puglia - con le produzioni agricole, dalle quali dipendono le forniture alimentari, diventate più preziose e richieste del petrolio, con l'emergenza che ha ribaltato la geografia del valore della terra che è devenuta una 'riserva naturale' strategica da tutelare e proteggere.