Eventi e cultura
"Spinazzola tra passato e presente": Giovanni Mercadante racconta la storia di Spinazzola
L'opera è stata resa possibile grazie alla committenza dello spinazzolese Luigi Galantucci
Spinazzola - giovedì 11 gennaio 2018
16.53
Un volume corposo di 500 pagine, in formato A4, con copertina cartonata impreziosita da stemmi di antiche Casate; questo l'impatto visivo dell'opera realizzata dal traduttore, giornalista e scrittore Giovanni Mercadante dedicata a "Spinazzola, tra passato e presente".
Un'opera omnia che parte dalle origini del borgo e attraversando la lunga temperie, giunge ai nostri giorni. Una fatica letteraria che ha impegnato l'autore altamurano per oltre due anni tra ricerche d'archivio in Italia e all'estero, sopralluoghi ed interviste.
Del resto non è nuovo a questo genere di lavori, poiché conta al suo attivo oltre dodici pubblicazioni in un filone che è diventato un suo marchio di fabbrica, in cui accorpa gli stemmi delle antiche famiglie del luogo, l'araldica dei vescovi, l'arte sacra (chiese pubbliche, private), le masserie fortificate, le cappelle rurali e i palazzi padronali.
A proposito di marchio di fabbrica, non va trascurato che la sua biografia è accompagnata da un logo personale che racchiude tutti i simboli che rappresentano la sua città: Altamura (la cattedrale, il pane, il divano, il fungo cardoncello, il dinosauro, l'uomo arcaico).
La pubblicazione del volume in questione è stata possibile grazie al mecenatismo di uno spinazzolese, da cui è partita la committenza: il Comm. Luigi Galantucci, fondatore della Gielle Antincendio con sede ad Altamura, presente sia sul territorio nazionale che all'estero. E' una prova tangibile del forte legame che continua a mantenere con la sua terra natia.
Un lavoro così poderoso non è mai stato affrontato da altro scrittore locale. Per la comunità spinazzolese, soprattutto per le nuove generazioni, studenti, studiosi e curiosi, diventerà oggettivamente un punto di riferimento. La ricchezza d'immagini a colori, a volte a tutta pagina, la ricostruzione degli stemmi curata dall'araldista Dario R. Uva su descrizione dell'autore, per dare maggiore enfasi alle Casate nelle rispettive schede, sono di grande effetto.
Per la prima volta appaiono gli alberi genealogici di alcune famiglie storiche: Pignatelli, Spada, De Cesare a cui l'autore dedica delle sezioni, grazie alla disponibilità di alcuni discendenti di dette Casate, tra cui il Principe Marzio Pignatelli e il fratello Francesco; il Conte Tommaso Franc. Ant. Spada di Milano; Beniamino Spada di Montescaglioso; Stelio Spada di Roma; Umberto Spada di Sondrio; il dott. Domenico Saraceno di Atella (Pz).
Giovanni Mercadante ha ammirato la disponibilità di molti studiosi locali, i quali con apprezzabile spirito collaborativo hanno dato il loro contributo fornendogli note storiche e artistiche, tra cui la restauratrice Antonella Magistro e la prof.ssa Annabella Ruta nel campo dell'arte; Vincenzo Cerabino per i contatti con i proprietari dei palazzi padronali e delle masserie;e Nicola Galantucci storico locale per i molti documenti anche inediti dati in omaggio.
Sono state fatte ricerche più approfondite sulla ritirata dei tedeschi nel settembre 1943, seguita dall'eccidio di 22 giovani militari italiani a Murgetta Rossi con foto dei Generali della Wehrmacht ricevute dall'archivio militare tedesco di Wiesbaden. E' stata affrontato il motivo logistico dell'allestimento a Spinazzola nel 1944 del quartiere generale degli alleati americani con la pista di decollo a Poggiorsini del 460. Gruppo bombardieri; e l'intervista a distanza fatta dall'autore in inglese ad un aviere statunitense del 760. Squadrone, tuttora vivente in Florida; e infine la presenza della base missilistica in contrada Ponte Impiso durante il periodo della guerra fredda, i cui resti con le garitte di avvistamento sono tutt'oggi ben visibili nell'area abbandonata.
L'autore dà ampio spazio alla descrizione dei palazzi, edificati per la maggior parte nell'800, i cui interni sono abbelliti con decorazioni di pittori di scuola napoletana, le cui volte risultano firmate dal terlizzese Gaetano Paloscia, Nicola Biondi, Scarano, Michelangelo Di Maggio e Raffaele De Marinis di Spinazzola.
Sono stati omaggiati piccoli e grandi personaggi che hanno illustrato la città nel corso dei secoli, senza dimenticare i cultori e gli artisti contemporanei, di cui il territorio è foriera insieme alla gemellata Verbania che mantiene saldi i legami col territorio murgiano.
Nei testi si nota la cadenza ritmica del giornalista, con chiarezza di linguaggio, spedita e sfrondata del superfluo, senza lasciare dubbi nel lettore. Le immagini sono accompagnate da accurate note didascaliche.
I caratteri tipografici graziati utilizzati dalla tipografia Pecoraro di Altamura, insieme alla splendida veste grafica, completano il quadro di quest'opera che sarà presentata a breve alla comunità di Spinazzola che potrà fregiarsi di una pubblicazione di notevole valore culturale per affrontare futuri programmi di valorizzazione del territorio.
Quello che mancava, oggi è finalmente a disposizione. Questo obiettivo è stato raggiunto grazie alla lungimirante iniziativa del Comm. Luigi Galantucci, a cui la comunità locale sarà senz'altro riconoscente.
Un'opera omnia che parte dalle origini del borgo e attraversando la lunga temperie, giunge ai nostri giorni. Una fatica letteraria che ha impegnato l'autore altamurano per oltre due anni tra ricerche d'archivio in Italia e all'estero, sopralluoghi ed interviste.
Del resto non è nuovo a questo genere di lavori, poiché conta al suo attivo oltre dodici pubblicazioni in un filone che è diventato un suo marchio di fabbrica, in cui accorpa gli stemmi delle antiche famiglie del luogo, l'araldica dei vescovi, l'arte sacra (chiese pubbliche, private), le masserie fortificate, le cappelle rurali e i palazzi padronali.
A proposito di marchio di fabbrica, non va trascurato che la sua biografia è accompagnata da un logo personale che racchiude tutti i simboli che rappresentano la sua città: Altamura (la cattedrale, il pane, il divano, il fungo cardoncello, il dinosauro, l'uomo arcaico).
La pubblicazione del volume in questione è stata possibile grazie al mecenatismo di uno spinazzolese, da cui è partita la committenza: il Comm. Luigi Galantucci, fondatore della Gielle Antincendio con sede ad Altamura, presente sia sul territorio nazionale che all'estero. E' una prova tangibile del forte legame che continua a mantenere con la sua terra natia.
Un lavoro così poderoso non è mai stato affrontato da altro scrittore locale. Per la comunità spinazzolese, soprattutto per le nuove generazioni, studenti, studiosi e curiosi, diventerà oggettivamente un punto di riferimento. La ricchezza d'immagini a colori, a volte a tutta pagina, la ricostruzione degli stemmi curata dall'araldista Dario R. Uva su descrizione dell'autore, per dare maggiore enfasi alle Casate nelle rispettive schede, sono di grande effetto.
Per la prima volta appaiono gli alberi genealogici di alcune famiglie storiche: Pignatelli, Spada, De Cesare a cui l'autore dedica delle sezioni, grazie alla disponibilità di alcuni discendenti di dette Casate, tra cui il Principe Marzio Pignatelli e il fratello Francesco; il Conte Tommaso Franc. Ant. Spada di Milano; Beniamino Spada di Montescaglioso; Stelio Spada di Roma; Umberto Spada di Sondrio; il dott. Domenico Saraceno di Atella (Pz).
Giovanni Mercadante ha ammirato la disponibilità di molti studiosi locali, i quali con apprezzabile spirito collaborativo hanno dato il loro contributo fornendogli note storiche e artistiche, tra cui la restauratrice Antonella Magistro e la prof.ssa Annabella Ruta nel campo dell'arte; Vincenzo Cerabino per i contatti con i proprietari dei palazzi padronali e delle masserie;e Nicola Galantucci storico locale per i molti documenti anche inediti dati in omaggio.
Sono state fatte ricerche più approfondite sulla ritirata dei tedeschi nel settembre 1943, seguita dall'eccidio di 22 giovani militari italiani a Murgetta Rossi con foto dei Generali della Wehrmacht ricevute dall'archivio militare tedesco di Wiesbaden. E' stata affrontato il motivo logistico dell'allestimento a Spinazzola nel 1944 del quartiere generale degli alleati americani con la pista di decollo a Poggiorsini del 460. Gruppo bombardieri; e l'intervista a distanza fatta dall'autore in inglese ad un aviere statunitense del 760. Squadrone, tuttora vivente in Florida; e infine la presenza della base missilistica in contrada Ponte Impiso durante il periodo della guerra fredda, i cui resti con le garitte di avvistamento sono tutt'oggi ben visibili nell'area abbandonata.
L'autore dà ampio spazio alla descrizione dei palazzi, edificati per la maggior parte nell'800, i cui interni sono abbelliti con decorazioni di pittori di scuola napoletana, le cui volte risultano firmate dal terlizzese Gaetano Paloscia, Nicola Biondi, Scarano, Michelangelo Di Maggio e Raffaele De Marinis di Spinazzola.
Sono stati omaggiati piccoli e grandi personaggi che hanno illustrato la città nel corso dei secoli, senza dimenticare i cultori e gli artisti contemporanei, di cui il territorio è foriera insieme alla gemellata Verbania che mantiene saldi i legami col territorio murgiano.
Nei testi si nota la cadenza ritmica del giornalista, con chiarezza di linguaggio, spedita e sfrondata del superfluo, senza lasciare dubbi nel lettore. Le immagini sono accompagnate da accurate note didascaliche.
I caratteri tipografici graziati utilizzati dalla tipografia Pecoraro di Altamura, insieme alla splendida veste grafica, completano il quadro di quest'opera che sarà presentata a breve alla comunità di Spinazzola che potrà fregiarsi di una pubblicazione di notevole valore culturale per affrontare futuri programmi di valorizzazione del territorio.
Quello che mancava, oggi è finalmente a disposizione. Questo obiettivo è stato raggiunto grazie alla lungimirante iniziativa del Comm. Luigi Galantucci, a cui la comunità locale sarà senz'altro riconoscente.