Eventi e cultura
Spinazzola ai tempi del Covid in un reportage fra attualità e speranza
Il progetto filmico di Pasquale Coletti e Pasquale De Felice in collaborazione col sindaco Michele Patruno
Spinazzola - domenica 26 aprile 2020
I bambini torneranno a correre chiassosi sotto il sole per riempire di armonia le strade del centro di Spinazzola e rompere il silenzio del tempo sospeso vissuto in quarantena. È la prima certezza e il più sincero messaggio di speranza che traspare dalla visione del reportage "Spinazzola ai tempi del Covid", un lavoro filmico realizzato da Pasquale Coletti e Pasquale De Felice, nomi e volti noti del progetto Mordi e Fuggi.
Sospesi i loro viaggi in giro per il sud Italia per raccontare le bellezze del territorio e la bontà dei piatti tipici locali, con un vero e proprio format di promozione del territorio, Coletti e De Felice hanno imbracciato i loro strumenti digitali per immortalare il silenzio e il vuoto per le strade di Spinazzola, in un misto fra fascino e desolazione, per raccontare la città nel periodo dell'emergenza da coronavirus.
Con uno speciale permesso per poter effettuare le riprese del Comune di Spinazzola e la straordinaria partecipazione del sindaco Michele Patruno che racconta, in una intervista, come la città ha affrontato e sta affrontando la situazione, Pasquale e Pasquale sorvolano con un drone la città e percorrono Spinazzola di giorno e di notte, fra i suoi luoghi simbolo.
Avviato circa 5 anni fa, il progetto di food blogging Mordi e Fuggi gode della sinergia fra Pasquale Coletti e Pasquale De Felice da 3 anni e, col tempo, ha allargato il suo bacino di azione e di utenza realizzando anche cortometraggi, come "Super cinema" e il primo film "Margherita", con Coletti alla regia e De Felice come direttore della fotografia.
Come nasce l'idea del reportage "Spinazzola ai tempi del Covid"?
Prende spunto da un videogioco dal titolo "The last of us", nel quale il mondo viene colpito da un'epidemia che porta alla "quasi" desolazione totale del pianeta terra. – risponde Coletti che ha curato regia e montaggio del filmato – Prima della pandemia da coronavirus, è stata solo una storia da videogioco, ma la situazione attuale che stiamo vivendo mi ha portato a riflettere e voler testimoniare come, a volte, ciò che crediamo possa esistere solo nella finzione può diventare, invece, realtà.
Cosa volete comunicare con questo progetto?
Vogliamo trasmettere un senso di sicurezza, dire a tutti che nulla è perduto. Il nostro reportage può essere anche uno strumento per tutti coloro che vivono un periodo di difficoltà e far sapere loro che non sono lasciati soli, che l'amministrazione comunale è forte e presente. E poi vogliamo raccontare cosa è successo alle generazioni future, magari tra cento anni questa situazione potrà apparire surreale, però è successa davvero.
Sospesi i loro viaggi in giro per il sud Italia per raccontare le bellezze del territorio e la bontà dei piatti tipici locali, con un vero e proprio format di promozione del territorio, Coletti e De Felice hanno imbracciato i loro strumenti digitali per immortalare il silenzio e il vuoto per le strade di Spinazzola, in un misto fra fascino e desolazione, per raccontare la città nel periodo dell'emergenza da coronavirus.
Con uno speciale permesso per poter effettuare le riprese del Comune di Spinazzola e la straordinaria partecipazione del sindaco Michele Patruno che racconta, in una intervista, come la città ha affrontato e sta affrontando la situazione, Pasquale e Pasquale sorvolano con un drone la città e percorrono Spinazzola di giorno e di notte, fra i suoi luoghi simbolo.
Avviato circa 5 anni fa, il progetto di food blogging Mordi e Fuggi gode della sinergia fra Pasquale Coletti e Pasquale De Felice da 3 anni e, col tempo, ha allargato il suo bacino di azione e di utenza realizzando anche cortometraggi, come "Super cinema" e il primo film "Margherita", con Coletti alla regia e De Felice come direttore della fotografia.
Come nasce l'idea del reportage "Spinazzola ai tempi del Covid"?
Prende spunto da un videogioco dal titolo "The last of us", nel quale il mondo viene colpito da un'epidemia che porta alla "quasi" desolazione totale del pianeta terra. – risponde Coletti che ha curato regia e montaggio del filmato – Prima della pandemia da coronavirus, è stata solo una storia da videogioco, ma la situazione attuale che stiamo vivendo mi ha portato a riflettere e voler testimoniare come, a volte, ciò che crediamo possa esistere solo nella finzione può diventare, invece, realtà.
Cosa volete comunicare con questo progetto?
Vogliamo trasmettere un senso di sicurezza, dire a tutti che nulla è perduto. Il nostro reportage può essere anche uno strumento per tutti coloro che vivono un periodo di difficoltà e far sapere loro che non sono lasciati soli, che l'amministrazione comunale è forte e presente. E poi vogliamo raccontare cosa è successo alle generazioni future, magari tra cento anni questa situazione potrà apparire surreale, però è successa davvero.