Attualità
Risorse per produzione cinematografica, Azzollini: «Esaurite in poche ore, rivedere il sistema»
Il presidente nazionale di Confartigianato Cinema e Audiovisivo chiede risposte al Ministero: «Indipendenti e piccole imprese non sono di serie B»
Spinazzola - giovedì 29 aprile 2021
Comunicato Stampa
«Il fatto che le risorse dedicate al credito d'imposta per la produzione cinematografica siano andate per l'ennesima volta esaurite nel giro di un paio d'ore è tutt'altro che un bel segnale. Non mi sorprenderei di vedere ancora una volta le piccole imprese ai margini di questa competizione in cui la regola è una sola: chi prima arriva meglio alloggia. E se chi arriva per primo è una grande impresa, è inutile anche provare ad inoltrare la domanda». Così Corrado Azzollini, presidente nazionale di Confartigianato Cinema e Audiovisivo, commenta la nota con cui la Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura ha comunicato la sospensione dell'invio delle domande per la linea di intervento di credito d'imposta per la produzione cinematografica (TCPF2, TCSF2) in considerazione delle richieste pervenute in relazione alle risorse disponibili.
Già dall'apertura della 'finestra', le imprese del comparto hanno sperimentato ogni tipo di difficoltà con la piattaforma informatica, tanto che molti, anche dopo aver inserito con grandissima difficoltà tutti i dati e tutta la documentazione, non hanno potuto ultimare il caricamento della domanda.
Dopo qualche ora è stata poi annunciata la sospensione della possibilità di inviare le richieste per esaurimento delle risorse.
Per Azzollini: «il sistema va rivisto e subito. È incredibile che l'accesso ad un beneficio ministeriale debba essere condizionato da variabili completamente avulse rispetto al merito del prodotto ed assolutamente al di fuori del controllo delle imprese. Senza contare che bastano poche domande di grandi produzioni a far letteralmente saltare il banco, con il risultato che le piccole imprese – quelle che avrebbero più titolo e necessità di accedere al beneficio – restano a guardare. Per questo – continua – abbiamo scritto al Ministro Franceschini: è innanzitutto necessario riaprire nei tempi più brevi la finestra di accesso alla misura consentendo in primis il recupero di quelle domande completate ma non finalizzate per ragioni dipendenti dalla piattaforma.
Se l'intenzione è davvero quella di far crescere il comparto, allora è il caso di cominciare a cambiare alcune regole, a partire da quelle per l'accesso ai ristori per distribuzione. È paradossale che, ad oggi, risultino escluse proprio le imprese più pesantemente danneggiate dalla pandemia o che hanno avuto la sfortuna di essere uscite con i propri prodotti nell'imminenza della chiusura delle sale: abbiamo già scritto al Ministro in merito e attendiamo risposta. I produttori indipendenti e le piccole imprese non sono la serie B del cinema italiano – conclude Azzollini. È ora che facciano sentire la propria voce».
Già dall'apertura della 'finestra', le imprese del comparto hanno sperimentato ogni tipo di difficoltà con la piattaforma informatica, tanto che molti, anche dopo aver inserito con grandissima difficoltà tutti i dati e tutta la documentazione, non hanno potuto ultimare il caricamento della domanda.
Dopo qualche ora è stata poi annunciata la sospensione della possibilità di inviare le richieste per esaurimento delle risorse.
Per Azzollini: «il sistema va rivisto e subito. È incredibile che l'accesso ad un beneficio ministeriale debba essere condizionato da variabili completamente avulse rispetto al merito del prodotto ed assolutamente al di fuori del controllo delle imprese. Senza contare che bastano poche domande di grandi produzioni a far letteralmente saltare il banco, con il risultato che le piccole imprese – quelle che avrebbero più titolo e necessità di accedere al beneficio – restano a guardare. Per questo – continua – abbiamo scritto al Ministro Franceschini: è innanzitutto necessario riaprire nei tempi più brevi la finestra di accesso alla misura consentendo in primis il recupero di quelle domande completate ma non finalizzate per ragioni dipendenti dalla piattaforma.
Se l'intenzione è davvero quella di far crescere il comparto, allora è il caso di cominciare a cambiare alcune regole, a partire da quelle per l'accesso ai ristori per distribuzione. È paradossale che, ad oggi, risultino escluse proprio le imprese più pesantemente danneggiate dalla pandemia o che hanno avuto la sfortuna di essere uscite con i propri prodotti nell'imminenza della chiusura delle sale: abbiamo già scritto al Ministro in merito e attendiamo risposta. I produttori indipendenti e le piccole imprese non sono la serie B del cinema italiano – conclude Azzollini. È ora che facciano sentire la propria voce».