Attualità
Prodotti agricoli, inflazione sui prezzi dal campo alla vendita
Coldiretti: "Necessario investire sul futuro competitivo delle imprese agricole"
Spinazzola - martedì 5 ottobre 2021
Comunicato Stampa
Nel carrello della spesa cala solo il prezzo della frutta fresca che fa segnare una riduzione del 2,5% in netta controtendenza rispetto all'andamento generale, un calo che pesa anche sui compensi riconosciuti agli agricoltori che in molti casi hanno subito pesanti danni a causa del clima pazzo del 2021.
E' l'allarme lanciato da Coldiretti Puglia che denuncia una forbice dei prezzi dal campo ai banchi di vendita che si è ulteriormente allargata del 367% per le zucchine, del 267% per le melanzane, del 92% per i peperoni, del 329% per le carote, fino al 185% dal campo alla tavola per i finocchi.
"E' deflazione nei campi dove agli agricoltori si vedono pagare dall'ortofrutta all'olio oltre il 30% in meno rispetto allo scorso anno e al di sotto dei costi di produzione, per colpa delle distorsioni lungo la filiera che provoca pesanti squilibri, mentre i consumatori pagano i peperoni 3 euro al chilo le carote e le cicorie, a 2,80 euro al chilogrammo le zucchine, fino a 2,85 euro al chilo i finocchi, prezzi che triplicano dal campo alla tavola. È necessario investire sul futuro competitivo delle imprese agricole, minacciato e indebolito dalle distorsioni lungo la filiera, dalla distribuzione all'industria fino alle campagne, dove i prodotti agricoli sono pagati sottocosto pochi centesimi. Serve una grande azione di responsabilizzazione dal campo allo scaffale per garantire che dietro tutti i prodotti agricoli e agroalimentari in vendita, italiani e stranieri, ci sia un percorso di qualità che riguardi l'ambiente, la salute e il lavoro, con una equa distribuzione del valore", denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Una situazione che – evidenzia la Coldiretti regionale - sta creando difficoltà a molte imprese per la stangata sulla bolletta energetica che ha un effetto valanga, aumentando i costi di produzione della filiera agroalimentare. I rincari energetici si trasferiscono – sottolinea Coldiretti Puglia – sui costi nella catena del cibo come quello per gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori all'acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi. Il risultato è che, ad esempio, quando si acquista una passata al supermercato si paga più per la confezione che per il pomodoro contenuto.
A questi si aggiungono peraltro i rincari dei prezzi dei carburanti, dalla benzina al gasolio – conclude Coldiretti Puglia – che rischiano di scatenare una tempesta perfetta per le tasche degli italiani in un Paese dove l'85% delle merci viaggia su strada e i costi della logistica arrivano ad incidere fino dal 30 al 35% su prodotti freschi per frutta e verdura secondo una analisi della Coldiretti su dati Ismea.
E' l'allarme lanciato da Coldiretti Puglia che denuncia una forbice dei prezzi dal campo ai banchi di vendita che si è ulteriormente allargata del 367% per le zucchine, del 267% per le melanzane, del 92% per i peperoni, del 329% per le carote, fino al 185% dal campo alla tavola per i finocchi.
"E' deflazione nei campi dove agli agricoltori si vedono pagare dall'ortofrutta all'olio oltre il 30% in meno rispetto allo scorso anno e al di sotto dei costi di produzione, per colpa delle distorsioni lungo la filiera che provoca pesanti squilibri, mentre i consumatori pagano i peperoni 3 euro al chilo le carote e le cicorie, a 2,80 euro al chilogrammo le zucchine, fino a 2,85 euro al chilo i finocchi, prezzi che triplicano dal campo alla tavola. È necessario investire sul futuro competitivo delle imprese agricole, minacciato e indebolito dalle distorsioni lungo la filiera, dalla distribuzione all'industria fino alle campagne, dove i prodotti agricoli sono pagati sottocosto pochi centesimi. Serve una grande azione di responsabilizzazione dal campo allo scaffale per garantire che dietro tutti i prodotti agricoli e agroalimentari in vendita, italiani e stranieri, ci sia un percorso di qualità che riguardi l'ambiente, la salute e il lavoro, con una equa distribuzione del valore", denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Una situazione che – evidenzia la Coldiretti regionale - sta creando difficoltà a molte imprese per la stangata sulla bolletta energetica che ha un effetto valanga, aumentando i costi di produzione della filiera agroalimentare. I rincari energetici si trasferiscono – sottolinea Coldiretti Puglia – sui costi nella catena del cibo come quello per gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori all'acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi. Il risultato è che, ad esempio, quando si acquista una passata al supermercato si paga più per la confezione che per il pomodoro contenuto.
A questi si aggiungono peraltro i rincari dei prezzi dei carburanti, dalla benzina al gasolio – conclude Coldiretti Puglia – che rischiano di scatenare una tempesta perfetta per le tasche degli italiani in un Paese dove l'85% delle merci viaggia su strada e i costi della logistica arrivano ad incidere fino dal 30 al 35% su prodotti freschi per frutta e verdura secondo una analisi della Coldiretti su dati Ismea.