Attualità
Piano Ospedaliero, Cgil: «La Bat penalizzata, è il momento di pareggiare i conti»
Il segretario generale D'Alberto: «L'attuale media pugliese di posti letto è vicina al 3%, mentre la Bat resta vicina al 2%»
Spinazzola - mercoledì 5 agosto 2020
Comunicato Stampa
È stato presentato il Nuovo Piano Ospedaliero approvato dalla Giunta regionale che prevede il potenziamento della rete ospedaliera al fine di garantire un incremento dell'offerta sanitaria, nell'ipotesi di una eventuale recrudescenza della pandemia. Il Piano incrementa i posti letto di Terapia Intensiva per un numero complessivo pari a n. 276, attribuiti non solo agli Ospedali individuati per il trattamento dei pazienti COVID, ma anche agli Ospedali insistenti sul territorio regionale (DEA di I Livello ed Ospedale di Base), al fine di potenziare l'attività chirurgica di "elezione". Inoltre, sono stati individuati n.285 posti letto di area medica in terapia semi-intensiva, allocati prevalentemente in Ospedali dedicati al trattamento dei pazienti COVID.
In merito alla ripartizione e assegnazione dei posti letto, interviene il segretario generale della Cgil D'Alberto che, ritenendo penalizzata la Bat, con sua nota ricorda che in questo territorio la percentuale dei posti letto rispetto agli abitati è vicina al 2%, mentre al 3% è la media regionale.
Nel nuovo piano sanitario, presentato nei giorni scorsi a Bari dai vertici regionali, si prevedono 1.255 posti letto in più negli ospedali della Puglia (474 destinati alle acuzie, 123 per la riabilitazione e 658 di lungodegenza). Una buona notizia quella del potenziamento della rete ospedaliera che si unisce al fatto che il governo nazionale ha approvato sia il finanziamento pari a 100 milioni di euro per i 275 posti letto di terapia intensiva (totale 579 ovvero 0,14 per mille abitanti) che la riconversione di 282 posti di semi-intensiva. Per il territorio di pertinenza della Asl Bat tutto ciò significa passare dai 20 posti letto pre-Covid agli attuali 56 di terapia intensiva e 27 di semi-intensiva.
«L'emergenza sanitaria del Covid-19 ha fatto emergere la necessità di rafforzare la rete ospedaliera, potenziando le discipline già individuate nel programma regionale», fa notare il segretario generale della Cgil Bat, Biagio D'Alberto ricordando però che "«finale sarebbe quello di portare la dotazione dei posti letto pubblici e privati accreditati regionali vicini all'indicatore contenuto nel D.M.70/2015 (ovvero 3,7 posti letto per 1000 abitanti, comprensivi di 0,7 per la riabilitazione e la lungodegenza post-acuzie)».
«L'attuale media pugliese di posti letto è vicina al 3%, mentre la Bat rimane la cenerentola con una percentuale vicina al 2%. Ora viene rovesciata la filosofia imperante di questi anni che ha ragionato sempre sul ridimensionamento della rete ospedaliera, non solo per ragioni strettamente economiche. Considerato che la ripartizione dei nuovi 1255 posti letto, all'interno delle Asl pugliesi, avverrà presumibilmente dopo le elezioni, qualsiasi scelta deve tenere in debita considerazione la condizione di partenza di singola Asl rispetto ai criteri di distribuzione dei posti letto aggiuntivi», sostiene il segretario generale.
«Essendo la Asl Bat la più penalizzata, dovrebbe beneficiare della percentuale maggiore. Potremmo dire che è questo il momento giusto per pareggiare i conti. Nella ridiscussione autunnale sulla rete ospedaliera dovrà essere presa in considerazione anche la proiezione la proiezione del nuovo ospedale di Andria come dipartimento di emergenza e accettazione di II livello e dell'ospedale Vittorio Emanuele di Bisceglie da ospedale di base a Dea di I livello. Settembre diventa anche il momento nel quale incrociare la discussione sulla rete sanitaria, con lo sviluppo della medicina territoriale, ragionamento che abbiamo già avviato con la Asl Bat nei giorni scorsi quando ci siamo incontrati con i vertici dell'azienda nell'ambito della cabina di regia su liste d'attesa e riorganizzazione», conclude D'Alberto.
In merito alla ripartizione e assegnazione dei posti letto, interviene il segretario generale della Cgil D'Alberto che, ritenendo penalizzata la Bat, con sua nota ricorda che in questo territorio la percentuale dei posti letto rispetto agli abitati è vicina al 2%, mentre al 3% è la media regionale.
Nel nuovo piano sanitario, presentato nei giorni scorsi a Bari dai vertici regionali, si prevedono 1.255 posti letto in più negli ospedali della Puglia (474 destinati alle acuzie, 123 per la riabilitazione e 658 di lungodegenza). Una buona notizia quella del potenziamento della rete ospedaliera che si unisce al fatto che il governo nazionale ha approvato sia il finanziamento pari a 100 milioni di euro per i 275 posti letto di terapia intensiva (totale 579 ovvero 0,14 per mille abitanti) che la riconversione di 282 posti di semi-intensiva. Per il territorio di pertinenza della Asl Bat tutto ciò significa passare dai 20 posti letto pre-Covid agli attuali 56 di terapia intensiva e 27 di semi-intensiva.
«L'emergenza sanitaria del Covid-19 ha fatto emergere la necessità di rafforzare la rete ospedaliera, potenziando le discipline già individuate nel programma regionale», fa notare il segretario generale della Cgil Bat, Biagio D'Alberto ricordando però che "«finale sarebbe quello di portare la dotazione dei posti letto pubblici e privati accreditati regionali vicini all'indicatore contenuto nel D.M.70/2015 (ovvero 3,7 posti letto per 1000 abitanti, comprensivi di 0,7 per la riabilitazione e la lungodegenza post-acuzie)».
«L'attuale media pugliese di posti letto è vicina al 3%, mentre la Bat rimane la cenerentola con una percentuale vicina al 2%. Ora viene rovesciata la filosofia imperante di questi anni che ha ragionato sempre sul ridimensionamento della rete ospedaliera, non solo per ragioni strettamente economiche. Considerato che la ripartizione dei nuovi 1255 posti letto, all'interno delle Asl pugliesi, avverrà presumibilmente dopo le elezioni, qualsiasi scelta deve tenere in debita considerazione la condizione di partenza di singola Asl rispetto ai criteri di distribuzione dei posti letto aggiuntivi», sostiene il segretario generale.
«Essendo la Asl Bat la più penalizzata, dovrebbe beneficiare della percentuale maggiore. Potremmo dire che è questo il momento giusto per pareggiare i conti. Nella ridiscussione autunnale sulla rete ospedaliera dovrà essere presa in considerazione anche la proiezione la proiezione del nuovo ospedale di Andria come dipartimento di emergenza e accettazione di II livello e dell'ospedale Vittorio Emanuele di Bisceglie da ospedale di base a Dea di I livello. Settembre diventa anche il momento nel quale incrociare la discussione sulla rete sanitaria, con lo sviluppo della medicina territoriale, ragionamento che abbiamo già avviato con la Asl Bat nei giorni scorsi quando ci siamo incontrati con i vertici dell'azienda nell'ambito della cabina di regia su liste d'attesa e riorganizzazione», conclude D'Alberto.