Enti locali
Pensionamenti e mobilità, Enti locali svuotati. Fp Cgil Bat: “Servono nuove assunzioni”
Cannone e Abbascià: “Così si riducono i servizi al cittadino"
Spinazzola - giovedì 21 novembre 2019
22.56
"Carenza di personale e una serie di mancanza: di dirigenti con uffici costretti ad autogestirsi, di corsi di formazione e aggiornamento del personale, di attenzione sul profilo economico con progressioni orizzontali ferme da anni, di una visione di insieme dei settori. La conseguenza di questa situazione è lo scarico di responsabilità e compiti con crescente disorganizzazione e aumenti dei carichi di lavoro. Questo è il quadro che ormai si è delineato in tutti gli Enti Locali, Comuni e Provincia, della provincia BAT, con la consapevolezza di non aver completato l'elenco". La fotografia in merito alla situazione degli Enti locali nella Bat la scattano Roberto Cannone, coordinatore delle Funzioni locali per la Fp Cgil Bat e Liana Abbascià, segretaria generale Fp Cgil Bat.
"Tali situazioni ormai divenute croniche stanno traghettando inesorabilmente al collasso della Pubblica Amministrazione. A soffrire in particolare sono i dipendenti ma anche tutta la comunità. Due sono i punti fondamentali su cui un'amministrazione deve sicuramente puntare: il numero e la qualità dei servizi erogati ai cittadini attraverso il lavoro quotidiano svolto dal personale dipendente. Entrambi sono direttamente proporzionali alla qualità del lavoro che significa mettere al centro i diritti delle persone impiegate. La 'macchina della PA', quale che sia il sindaco o presidente alla guida, non può assicurare la realizzazione di alcun progetto politico se non è mantenuta in perfetto stato di funzionamento. Oggi assistiamo sempre più a strette di mano per pensionamenti che per assunzioni, assistiamo ad una continua riduzione dei servizi al cittadino che vedono in alcuni casi nei Comuni della nostra provincia, alla chiusura di biblioteche, sportelli anagrafici, a ritardi dei procedimenti dovuti ai carichi di lavoro, alla mancanza di programmazione di opere pubbliche. Tutto questo deve far riflettere, deve essere da spunto affinchè ogni amministratore adotti opportune azioni che possano determinare un cambio di passo importante rispetto alle tematiche del personale partendo inevitabilmente dalle nuove assunzioni. Riteniamo che tale necessità, ormai ineludibile ed urgente avrebbe senza dubbio, ricadute positive sui servizi che ormai, attesa la cronica e costante perdita di risorse umane, tra quiescenza e mobilità verso l'esterno, rischiano di non poter essere più forniti dagli Enti alla cittadinanza", prosegue Cannone.
"Dall'anno 2019 le norme hanno concesso ai Comuni la possibilità di assumere nel limite del 100% dei cessati, in gran parte per pensionamento; per la prima volta dopo nove anni è così possibile rimpiazzare in pieno il personale cessato. Purtroppo questa novità ha colto i Comuni impreparati e abbiamo riscontrato una notevole difficoltà ad avviare subito i processi di assunzione che la norma ha permesso. Ad aggravare ulteriormente questa situazione è stata anche l'incapacità di scelta da parte delle amministrazioni che, rimandando le decisioni riguardo i profili professionali da assumere, hanno rallentato le procedure per avviare i concorsi lasciando sguarniti i propri enti. La nostra organizzazione sindacale quindi, ritiene sicuramente necessario procedere celermente all'avvio delle procedure concorsuali che contribuirebbe anche alla riduzione dei costi relativi alle consulenze e dei servizi esterni, questi ultimi a volte utili ad affrontare l'emergenza ma non certo a contribuire alla qualità dei servi erogati oltre che alla soluzione del problema. Pertanto la Fp Cgil reitera l'invito agli Enti locali di questa Provincia ad accelerare i processi di assunzione e contestualmente l'avvio di un processo di riqualificazione ed incentivazione del personale, riqualificazione e ridistribuzione dei servizi ormai divenuta l'ennesima emergenza del nostro territorio", conclude Liana Abbascià.
"Tali situazioni ormai divenute croniche stanno traghettando inesorabilmente al collasso della Pubblica Amministrazione. A soffrire in particolare sono i dipendenti ma anche tutta la comunità. Due sono i punti fondamentali su cui un'amministrazione deve sicuramente puntare: il numero e la qualità dei servizi erogati ai cittadini attraverso il lavoro quotidiano svolto dal personale dipendente. Entrambi sono direttamente proporzionali alla qualità del lavoro che significa mettere al centro i diritti delle persone impiegate. La 'macchina della PA', quale che sia il sindaco o presidente alla guida, non può assicurare la realizzazione di alcun progetto politico se non è mantenuta in perfetto stato di funzionamento. Oggi assistiamo sempre più a strette di mano per pensionamenti che per assunzioni, assistiamo ad una continua riduzione dei servizi al cittadino che vedono in alcuni casi nei Comuni della nostra provincia, alla chiusura di biblioteche, sportelli anagrafici, a ritardi dei procedimenti dovuti ai carichi di lavoro, alla mancanza di programmazione di opere pubbliche. Tutto questo deve far riflettere, deve essere da spunto affinchè ogni amministratore adotti opportune azioni che possano determinare un cambio di passo importante rispetto alle tematiche del personale partendo inevitabilmente dalle nuove assunzioni. Riteniamo che tale necessità, ormai ineludibile ed urgente avrebbe senza dubbio, ricadute positive sui servizi che ormai, attesa la cronica e costante perdita di risorse umane, tra quiescenza e mobilità verso l'esterno, rischiano di non poter essere più forniti dagli Enti alla cittadinanza", prosegue Cannone.
"Dall'anno 2019 le norme hanno concesso ai Comuni la possibilità di assumere nel limite del 100% dei cessati, in gran parte per pensionamento; per la prima volta dopo nove anni è così possibile rimpiazzare in pieno il personale cessato. Purtroppo questa novità ha colto i Comuni impreparati e abbiamo riscontrato una notevole difficoltà ad avviare subito i processi di assunzione che la norma ha permesso. Ad aggravare ulteriormente questa situazione è stata anche l'incapacità di scelta da parte delle amministrazioni che, rimandando le decisioni riguardo i profili professionali da assumere, hanno rallentato le procedure per avviare i concorsi lasciando sguarniti i propri enti. La nostra organizzazione sindacale quindi, ritiene sicuramente necessario procedere celermente all'avvio delle procedure concorsuali che contribuirebbe anche alla riduzione dei costi relativi alle consulenze e dei servizi esterni, questi ultimi a volte utili ad affrontare l'emergenza ma non certo a contribuire alla qualità dei servi erogati oltre che alla soluzione del problema. Pertanto la Fp Cgil reitera l'invito agli Enti locali di questa Provincia ad accelerare i processi di assunzione e contestualmente l'avvio di un processo di riqualificazione ed incentivazione del personale, riqualificazione e ridistribuzione dei servizi ormai divenuta l'ennesima emergenza del nostro territorio", conclude Liana Abbascià.