Territorio
"No Xylella zona Bat", presentato al Prefetto un protocollo d'intesa
All'incontro il Presidente della Provincia Bat Lodispoto e i rappresentanti delle associazioni dei produttori
Spinazzola - martedì 23 febbraio 2021
Attivare anche nel territorio della provincia Bat tutte quelle buone pratiche colturali per debellare la presenza della xylella. Sulla delicata questione, nei giorni scorsi, si è svolta presso la Prefettura di Barletta, alla presenza del Prefetto Valiante e del Presidente della Provincia Lodispoto, una riunione con rappresentanti del mondo agricolo pugliese, nella quale è stato consegnato al rappresentante del governo, un "Protocollo d'intesa- no xylella zona Bat".
Nella sostanza il protocollo costituisce un appendice di quello generale redatto dal Comitato Regionale "No Xylella – Sì Produttività", da attuare al focolaio individuato nella zona di Canosa di Puglia e nell'area cuscinetto. Gli obiettivi sono ben chiari, mettere in campo tutte le ricerche scientifiche accreditate al fine di ottenere un cambio di passo e metodo nel contrasto all'avanzamento della Xylella fastidiosa pauca St 53, che risulti efficace nel tempo e sostenibile per il territorio e per le imprese.
La sua attuazione è volta alla tutela dell'ambiente, del paesaggio, della sua attrattività e di tutti gli "stakeholders" che ne derivano, interessi diffusi che fanno della pianta di olivo plurisecolare un bene collettivo, che va oltre la proprietà privata, ma che è curato e custodito, per il tramite di una coltivazione sempre meno redditizia da un solo portatore d'interesse e di croce: l'olivicoltore. La zona interessata dalle nuove infezioni riguarda il comune di Canosa di Puglia e quindi, l'areale del nord barese, su cui insistono le coltivazioni di olivo e frutticole fra le più importanti della Puglia e di rilevanza nazionale. Per impedire il diffondersi della Xylella anche nell'area del nord-barese, bisogna mettere in atto tutte le forze e le risorse.
Molteplici le azioni da mettere in campo, da quelle generali quali ad esempio:
In particolare, viene chiesta l'emanazione di apposite Ordinanze da parte dei Comuni ricadenti nelle zone cuscinetto per l'attuazione delle misure obbligatorie di lotta al batterio, oltre a prevedere ulteriori integrazioni di attività necessarie in base alle peculiarità del territorio comunale, così come avviene per la normativa regionale antincendio.
I Comuni ricadenti nelle zone delimitate a cuscinetto devono così provvedere ad attuare le azioni obbligatorie di sfalcio ed aratura sul territorio comunale di cigli stradali ed aree a verde, finalizzate ad abbattere la popolazione degli stadi giovanili dei vettori della fitopatia, anche mediante apposite convezioni con gli agricoltori ai sensi dell'art. 15 del Decreto legislativo 228/2001 (Legge di Orientamento e Modernizzazione del settore agricolo). Per le attività colturali necessarie, ai Comuni deve essere previsto dalla Regione Puglia un contributo economico vincolato alla superficie comunale.
Tra le misure agronomiche da attuare, vi è quella che entro il 30 aprile, nelle zone delimitate "cuscinetto", dovranno essere effettuate le arature su tutte le superfici coltivate al fine di eliminare completamente la vegetazione erbacea spontanea, compreso le superfici condotte con la pratica della trinciatura, in quanto, dalle ultime ricerche pubblicate, tale pratica, non è efficace ad abbattere la popolazione dei vettori allo stadio giovanile. Nei casi in cui, per motivi di eccessiva pendenza e/o emergenza rocciosa o nei pressi delle ceppaie degli alberi, sono impraticabili le arature, si deve procedere con il diserbo chimico, diversamente deve essere autorizzato l'utilizzo di trattamenti insetticidi alle superfici inerbite nelle coltivazioni e sulle superfici non arabili;
La regione Puglia mediante rilievo aereofotogrammetrico procederà al controllo del territorio, finalizzato alla verifica della effettiva realizzazione delle attività previste al punto precedente ed individuazione in tempo reale delle superfici sulle quali non sono state applicate le azioni obbligatorie.
Gli enti preposti alle attività di controllo del territorio rurale (Carabinieri forestali, guardie ambientali, Polizia provinciale ecc) si occupano con maggiore incisività del controllo sull'attuazione delle pratiche agronomiche e del rispetto della condizionalità.
Viene previsto un congruo contributo economico per i proprietari o conduttori delle superfici su cui è prevista la lotta obbligatoria.
Tra le misure fitoiatriche vi è l'estensione dei prodotti fitosanitari efficaci contro i vettori della Xylella fastidiosa, su tutte le piante ospiti coltivate ed ornamentali con molecole appositamente registrate in etichetta per pianta e parassita come già previsto per l'ulivo.
A seguito di specifico monitoraggio dei vettori della Xylella, è necessario integrare la norma, al fine di consentire uno specifico trattamento fitosanitario contro gli stadi giovanili dei vettori, in modo da abbattere la popolazione sulle superfici, sulle quali per diversi fattori non si può procedere con arature o diserbo (cigli stradali, cunette, canali zone non arabili, etc.).
Al fine di salvaguardare le piante monumentali e di interesse storico non infette, che non vengono estirpate nei piani di eradicazione del batterio e presenti nel raggio dei 50 m da quelle infette, occorre attuare un apposito protocollo di interventi di salvaguardia. Nelle zone delimitate cuscinetto ricadenti su tutte le aree pubbliche (banchine stradali, aree demaniali, giardini, zone verdi etc.) appartenenti ai vari enti, la Regione a seguito del monitoraggio dei vettori, deve provvedere (tramite Arif e/o ditte appaltatrici) ad effettuare uno specifico trattamento fitosanitario efficace contro gli stadi giovanili del vettore.
Per l'occasione, la Regione deve realizzare ed attuare uno specifico piano di gestione di pratiche agronomiche e fitosanitarie, da far realizzare alle aziende agricole, al fine di salvaguardare le produzioni eduli ed abbattere le popolazioni dei vettori.
Ma le misure interesseranno anche chi non è agricoltore, come ad esempio chi possiede giardini ed aree private, giardini di pertinenza a ville ed aziende, aree non coltivate in prossimità delle masserie e centri aziendali agricoli, etc., ricadenti nelle zone delimitate cuscinetto la Regione, deve realizzare uno specifico piano di contenimento ed eradicazione dell'organismo specificato, compatibile con le esigenze abitative.
Sulle superfici con presenza di piante infette e/o di focolai in fase di eradicazione, nelle zone cuscinetto, occorre vietare il pascolo agli animali di allevamento nel periodo indicativo dal 15 aprile al 15 novembre e meglio comunicato dall'osservatorio fitosanitario regionale a seguito del monitoraggio degli insetti vettori.
Su tutte le strade pubbliche (statali, provinciali e comunali), il limite di passaggio da una zona all'altra, deve essere indicato con apposite segnaletiche e bacheche informative sulle quali devono essere riportati puntualmente gli obblighi e le precauzioni da adottare nelle specifiche zone.
Il transito dei mezzi lenti ed in particolare di quelli agricoli, dalla zona infetta e alla zona cuscinetto, deve essere regolamentato al fine di evitare che inconsapevolmente vengano trasportati insetti vettori.
Naturalmente a fonte di tali interventi sono previsti una serie di indennizzi per i danni causati dalle estirpazioni obbligatorie, come per le altre colture e/o piante ospiti oggetto di abbattimenti e di eventuali altri danni arrecati alle strutture. Occorre prevedere congrui indennizzi per gli agricoltori attivi, le cui aziende ricadono nelle zone cuscinetto, che stanno vedendo drasticamente scendere il valore fondiario e che avranno un deprezzamento di valore delle produzioni per effetto del mancato riconoscimento delle certificazioni ambientali (biologico, integrato, ecc) e/o alle limitazioni alle attività derivanti dalla adozione delle misure restrittive (es. divieto di pascolamento, ecc.).
Tutta una serie di interventi e misure specifiche quindi, che se attuate con la dovuta attenzione, sicuramente impediranno la diffusione, oltre l'attuale linea delimitata dalla zona a sud di Bari, di questo flagello chiamata xylella.
Nella sostanza il protocollo costituisce un appendice di quello generale redatto dal Comitato Regionale "No Xylella – Sì Produttività", da attuare al focolaio individuato nella zona di Canosa di Puglia e nell'area cuscinetto. Gli obiettivi sono ben chiari, mettere in campo tutte le ricerche scientifiche accreditate al fine di ottenere un cambio di passo e metodo nel contrasto all'avanzamento della Xylella fastidiosa pauca St 53, che risulti efficace nel tempo e sostenibile per il territorio e per le imprese.
La sua attuazione è volta alla tutela dell'ambiente, del paesaggio, della sua attrattività e di tutti gli "stakeholders" che ne derivano, interessi diffusi che fanno della pianta di olivo plurisecolare un bene collettivo, che va oltre la proprietà privata, ma che è curato e custodito, per il tramite di una coltivazione sempre meno redditizia da un solo portatore d'interesse e di croce: l'olivicoltore. La zona interessata dalle nuove infezioni riguarda il comune di Canosa di Puglia e quindi, l'areale del nord barese, su cui insistono le coltivazioni di olivo e frutticole fra le più importanti della Puglia e di rilevanza nazionale. Per impedire il diffondersi della Xylella anche nell'area del nord-barese, bisogna mettere in atto tutte le forze e le risorse.
Molteplici le azioni da mettere in campo, da quelle generali quali ad esempio:
- il potenziamento e la riorganizzare delle strutture pubbliche preposte alla programmazione e attuazione delle norme per le attività di contrasto alla fitopatia (Regione Puglia, Osservatorio Fitosanitario Regionale, ARIF);
- l'applicazione delle norme di monitoraggio relative alla zona cuscinetto, su un'area più vasta a partire dal focolaio localizzato a Canosa di Puglia ed esteso per 10 km;
- l'effettuazione nella zona cuscinetto il monitoraggio del batterio con maglie 100x100 mt anche su tutte le piante specificate anche se asintomatiche;
- riportare obbligatoriamente le coltivazioni in regime di agricoltura biologica ricadenti nella zona cuscinetto alla fase di periodo di conversione riportandolo alla data del primo trattamento, consentendo le deroghe, al fine di permettere alle aziende di eseguire i trattamenti fitosanitari obbligatori efficaci contro i vettori, senza perdere gli aiuti previsti dal regime di agricoltura biologica e ritornare a certificare le produzioni in agricoltura biologica nei tempi prescritti dalla deroga;
- potenziare le operazioni di monitoraggio mediante i tecnici operanti nelle OP olivicole e nelle OP Ortofrutticole, previo riconoscimento della qualifica di Agente Fitosanitario che dovranno affiancare i tecnici dell'ARIF.
In particolare, viene chiesta l'emanazione di apposite Ordinanze da parte dei Comuni ricadenti nelle zone cuscinetto per l'attuazione delle misure obbligatorie di lotta al batterio, oltre a prevedere ulteriori integrazioni di attività necessarie in base alle peculiarità del territorio comunale, così come avviene per la normativa regionale antincendio.
I Comuni ricadenti nelle zone delimitate a cuscinetto devono così provvedere ad attuare le azioni obbligatorie di sfalcio ed aratura sul territorio comunale di cigli stradali ed aree a verde, finalizzate ad abbattere la popolazione degli stadi giovanili dei vettori della fitopatia, anche mediante apposite convezioni con gli agricoltori ai sensi dell'art. 15 del Decreto legislativo 228/2001 (Legge di Orientamento e Modernizzazione del settore agricolo). Per le attività colturali necessarie, ai Comuni deve essere previsto dalla Regione Puglia un contributo economico vincolato alla superficie comunale.
Tra le misure agronomiche da attuare, vi è quella che entro il 30 aprile, nelle zone delimitate "cuscinetto", dovranno essere effettuate le arature su tutte le superfici coltivate al fine di eliminare completamente la vegetazione erbacea spontanea, compreso le superfici condotte con la pratica della trinciatura, in quanto, dalle ultime ricerche pubblicate, tale pratica, non è efficace ad abbattere la popolazione dei vettori allo stadio giovanile. Nei casi in cui, per motivi di eccessiva pendenza e/o emergenza rocciosa o nei pressi delle ceppaie degli alberi, sono impraticabili le arature, si deve procedere con il diserbo chimico, diversamente deve essere autorizzato l'utilizzo di trattamenti insetticidi alle superfici inerbite nelle coltivazioni e sulle superfici non arabili;
La regione Puglia mediante rilievo aereofotogrammetrico procederà al controllo del territorio, finalizzato alla verifica della effettiva realizzazione delle attività previste al punto precedente ed individuazione in tempo reale delle superfici sulle quali non sono state applicate le azioni obbligatorie.
Gli enti preposti alle attività di controllo del territorio rurale (Carabinieri forestali, guardie ambientali, Polizia provinciale ecc) si occupano con maggiore incisività del controllo sull'attuazione delle pratiche agronomiche e del rispetto della condizionalità.
Viene previsto un congruo contributo economico per i proprietari o conduttori delle superfici su cui è prevista la lotta obbligatoria.
Tra le misure fitoiatriche vi è l'estensione dei prodotti fitosanitari efficaci contro i vettori della Xylella fastidiosa, su tutte le piante ospiti coltivate ed ornamentali con molecole appositamente registrate in etichetta per pianta e parassita come già previsto per l'ulivo.
A seguito di specifico monitoraggio dei vettori della Xylella, è necessario integrare la norma, al fine di consentire uno specifico trattamento fitosanitario contro gli stadi giovanili dei vettori, in modo da abbattere la popolazione sulle superfici, sulle quali per diversi fattori non si può procedere con arature o diserbo (cigli stradali, cunette, canali zone non arabili, etc.).
Al fine di salvaguardare le piante monumentali e di interesse storico non infette, che non vengono estirpate nei piani di eradicazione del batterio e presenti nel raggio dei 50 m da quelle infette, occorre attuare un apposito protocollo di interventi di salvaguardia. Nelle zone delimitate cuscinetto ricadenti su tutte le aree pubbliche (banchine stradali, aree demaniali, giardini, zone verdi etc.) appartenenti ai vari enti, la Regione a seguito del monitoraggio dei vettori, deve provvedere (tramite Arif e/o ditte appaltatrici) ad effettuare uno specifico trattamento fitosanitario efficace contro gli stadi giovanili del vettore.
Per l'occasione, la Regione deve realizzare ed attuare uno specifico piano di gestione di pratiche agronomiche e fitosanitarie, da far realizzare alle aziende agricole, al fine di salvaguardare le produzioni eduli ed abbattere le popolazioni dei vettori.
Ma le misure interesseranno anche chi non è agricoltore, come ad esempio chi possiede giardini ed aree private, giardini di pertinenza a ville ed aziende, aree non coltivate in prossimità delle masserie e centri aziendali agricoli, etc., ricadenti nelle zone delimitate cuscinetto la Regione, deve realizzare uno specifico piano di contenimento ed eradicazione dell'organismo specificato, compatibile con le esigenze abitative.
Sulle superfici con presenza di piante infette e/o di focolai in fase di eradicazione, nelle zone cuscinetto, occorre vietare il pascolo agli animali di allevamento nel periodo indicativo dal 15 aprile al 15 novembre e meglio comunicato dall'osservatorio fitosanitario regionale a seguito del monitoraggio degli insetti vettori.
Su tutte le strade pubbliche (statali, provinciali e comunali), il limite di passaggio da una zona all'altra, deve essere indicato con apposite segnaletiche e bacheche informative sulle quali devono essere riportati puntualmente gli obblighi e le precauzioni da adottare nelle specifiche zone.
Il transito dei mezzi lenti ed in particolare di quelli agricoli, dalla zona infetta e alla zona cuscinetto, deve essere regolamentato al fine di evitare che inconsapevolmente vengano trasportati insetti vettori.
Naturalmente a fonte di tali interventi sono previsti una serie di indennizzi per i danni causati dalle estirpazioni obbligatorie, come per le altre colture e/o piante ospiti oggetto di abbattimenti e di eventuali altri danni arrecati alle strutture. Occorre prevedere congrui indennizzi per gli agricoltori attivi, le cui aziende ricadono nelle zone cuscinetto, che stanno vedendo drasticamente scendere il valore fondiario e che avranno un deprezzamento di valore delle produzioni per effetto del mancato riconoscimento delle certificazioni ambientali (biologico, integrato, ecc) e/o alle limitazioni alle attività derivanti dalla adozione delle misure restrittive (es. divieto di pascolamento, ecc.).
Tutta una serie di interventi e misure specifiche quindi, che se attuate con la dovuta attenzione, sicuramente impediranno la diffusione, oltre l'attuale linea delimitata dalla zona a sud di Bari, di questo flagello chiamata xylella.