Politica
Montaruli (Unimpresa): «Minniti si scorda della BAT»
Una nota a firma del presidente Unimpresa BAT Savino Montaruli
BAT - domenica 10 dicembre 2017
15.19
Lo scorso 9 ottobre la sua presenza è stata registrata a Foggia; poi il 10 novembre a Lecce per inaugurare le nuove sedi di polizia e carabinieri a Gallipoli, entrambe sistemate in un unico edificio di recente costruzione, poi la volta di Bari con la recente visita nella città di San Nicola nel giorno dell'Immacolata.
Un evento, quello barese, che ha visto il Ministro all'Interno Marco Minniti presiedere, nel periferico quartiere San Paolo, il Comitato metropolitano barese sulla sicurezza urbana.
All'incontro istituzionale ha partecipato anche il capo della Polizia Franco Gabrielli, alla presenza dei 41 sindaci dell'area metropolitana; dei vertici locali delle Forze dell'ordine, del prefetto di Bari, Marialisa Magno e del sindaco di Bari e della Città metropolitana Antonio Decaro. Nella città di Bari si è dunque insediato il primo Comitato metropolitano. Seconda esperienza di questo tipo in Italia dopo Catania.
Nel corso dell'incontro barese si è affrontata la problematica, delicatissima, della percezione di insicurezza non solo nella città di Bari ma in tutte le altre città dell'Area Metropolitana e la necessità di reperire ed ottenere maggiori finanziamenti da destinare al recupero delle periferie.
Al termine dell'incontro il Ministro ha parlato di "alleanza strategica" con i primi cittadini, perché - ha detto il Ministro - "per rendere più sicura una piazza non basta il presidio delle forze dell'ordine ma servono politiche urbanistiche, buona illuminazione, politiche di integrazione sociale, interventi di arredo urbano con luoghi più sicuri perché dove ci sono luoghi frequentati c'è più sicurezza".
Pensiamo per un solo attimo a quanta rilevanza avrebbe avuto quella visita del Ministro e del Capo della Polizia qualora si fosse svolta nella Provincia di Barletta Andria Trani e quelle Autorità fossero venute a darci rassicurazioni sulla consegna delle chiavi della nuova Questura, ad esempio. L'incontro barese avrebbe potuto essere un incontro di Rete con il coinvolgimento anche dei 10 sindaci della provincetta in dismissione ma questo non è avvenuto. Perché questa emarginazione anche dal punto di vista istituzionale? Eppure le problematiche, le tematiche affrontate nel corso dell'incontro a Bari sono di strettissima attualità ed identiche anche in questo territorio; nelle sue città cocapoluogo, in quelle più piccole e persino in quelle murgiane. Il clima è roventissimo e rischia di diventare incandescente.
Al Ministro in odore di scadenza di mandato chiediamo: "Ministro Minniti cosa Le sarebbe costato invitare a quel tavolo anche il nostro neo Prefetto, i 10 sindaci in cerca di buone nuove e quel che resta delle istituzioni di questo lembo di Puglia?
Non sappiamo se il Ministro Minniti abbia dimenticato che esiste anche il Cerbero chiamato Bat ma se lo avesse dimenticato siamo qui noi a ricordarglielo perché, caro Ministro, da queste parti quelle condizioni delle quali le hanno parlato a Bari sono molto più acuite e presenti quindi non ci offuschi, non ci trascuri, non ci umili facendoci sentire figli di un dio minore. Se da qualche parte legge che le cose in questo territorio vanno bene non lo dia per scontato. Quei politici e burocrati che pur di non ammettere le loro incapacità amministrative e di governo continuano a rappresentare all'esterno una realtà virtuale che è molto diversa da quella vissuta dalla gente, dalle imprese e dal tessuto sociale, non sempre sono attendibili.
Venga a parlare con la gente, Ministro Minniti, e scoprirà che prima di andare a Bari a parlare di sicurezza urbana avrebbe dovuto fare un salto ad Andria, a Trani, a Bisceglie, a Canosa, a Barletta e a San Ferdinando, passando per Trinitapoli, Margherita di Savoia, Minervino Murge e Spinazzola e, dopo aver degustato le straordinarie specialità enogastronomiche di questa terra, avrebbe dovuto fare anche a noi le stesse rassicurazioni che ha fatto a Bari.
E' vero, al contrario di Bari ad Andria non c'è un teatro dove farle trascorrere una piacevole serata nel giorno dell'Immacolata, come ha fatto al Petruzzelli di Bari, ma l'avremmo portata nel contenitore culturale nell'ex macello in via Canosa. Almeno si sarebbe reso conto in quale realtà viviamo, senza neppure un teatro; caso unico al mondo. O forse l'hanno rassicurata dicendole di non preoccuparsi perché ad Andria esiste uno dei pochissimi "Osservatori della Sicurezza" in Italia? Anche questa sarebbe una notizia infondata perché quell'Osservatorio, tanto decantato, non esiste più o se esiste non sappiamo proprio cosa faccia o cosa ci stia a fare.
Un evento, quello barese, che ha visto il Ministro all'Interno Marco Minniti presiedere, nel periferico quartiere San Paolo, il Comitato metropolitano barese sulla sicurezza urbana.
All'incontro istituzionale ha partecipato anche il capo della Polizia Franco Gabrielli, alla presenza dei 41 sindaci dell'area metropolitana; dei vertici locali delle Forze dell'ordine, del prefetto di Bari, Marialisa Magno e del sindaco di Bari e della Città metropolitana Antonio Decaro. Nella città di Bari si è dunque insediato il primo Comitato metropolitano. Seconda esperienza di questo tipo in Italia dopo Catania.
Nel corso dell'incontro barese si è affrontata la problematica, delicatissima, della percezione di insicurezza non solo nella città di Bari ma in tutte le altre città dell'Area Metropolitana e la necessità di reperire ed ottenere maggiori finanziamenti da destinare al recupero delle periferie.
Al termine dell'incontro il Ministro ha parlato di "alleanza strategica" con i primi cittadini, perché - ha detto il Ministro - "per rendere più sicura una piazza non basta il presidio delle forze dell'ordine ma servono politiche urbanistiche, buona illuminazione, politiche di integrazione sociale, interventi di arredo urbano con luoghi più sicuri perché dove ci sono luoghi frequentati c'è più sicurezza".
Pensiamo per un solo attimo a quanta rilevanza avrebbe avuto quella visita del Ministro e del Capo della Polizia qualora si fosse svolta nella Provincia di Barletta Andria Trani e quelle Autorità fossero venute a darci rassicurazioni sulla consegna delle chiavi della nuova Questura, ad esempio. L'incontro barese avrebbe potuto essere un incontro di Rete con il coinvolgimento anche dei 10 sindaci della provincetta in dismissione ma questo non è avvenuto. Perché questa emarginazione anche dal punto di vista istituzionale? Eppure le problematiche, le tematiche affrontate nel corso dell'incontro a Bari sono di strettissima attualità ed identiche anche in questo territorio; nelle sue città cocapoluogo, in quelle più piccole e persino in quelle murgiane. Il clima è roventissimo e rischia di diventare incandescente.
Al Ministro in odore di scadenza di mandato chiediamo: "Ministro Minniti cosa Le sarebbe costato invitare a quel tavolo anche il nostro neo Prefetto, i 10 sindaci in cerca di buone nuove e quel che resta delle istituzioni di questo lembo di Puglia?
Non sappiamo se il Ministro Minniti abbia dimenticato che esiste anche il Cerbero chiamato Bat ma se lo avesse dimenticato siamo qui noi a ricordarglielo perché, caro Ministro, da queste parti quelle condizioni delle quali le hanno parlato a Bari sono molto più acuite e presenti quindi non ci offuschi, non ci trascuri, non ci umili facendoci sentire figli di un dio minore. Se da qualche parte legge che le cose in questo territorio vanno bene non lo dia per scontato. Quei politici e burocrati che pur di non ammettere le loro incapacità amministrative e di governo continuano a rappresentare all'esterno una realtà virtuale che è molto diversa da quella vissuta dalla gente, dalle imprese e dal tessuto sociale, non sempre sono attendibili.
Venga a parlare con la gente, Ministro Minniti, e scoprirà che prima di andare a Bari a parlare di sicurezza urbana avrebbe dovuto fare un salto ad Andria, a Trani, a Bisceglie, a Canosa, a Barletta e a San Ferdinando, passando per Trinitapoli, Margherita di Savoia, Minervino Murge e Spinazzola e, dopo aver degustato le straordinarie specialità enogastronomiche di questa terra, avrebbe dovuto fare anche a noi le stesse rassicurazioni che ha fatto a Bari.
E' vero, al contrario di Bari ad Andria non c'è un teatro dove farle trascorrere una piacevole serata nel giorno dell'Immacolata, come ha fatto al Petruzzelli di Bari, ma l'avremmo portata nel contenitore culturale nell'ex macello in via Canosa. Almeno si sarebbe reso conto in quale realtà viviamo, senza neppure un teatro; caso unico al mondo. O forse l'hanno rassicurata dicendole di non preoccuparsi perché ad Andria esiste uno dei pochissimi "Osservatori della Sicurezza" in Italia? Anche questa sarebbe una notizia infondata perché quell'Osservatorio, tanto decantato, non esiste più o se esiste non sappiamo proprio cosa faccia o cosa ci stia a fare.