Religioni
Mons. Ricchiuti ai fedeli: "Teniamo alta la speranza"
Una lettera dell'arcivescovo nella V domenica di Quaresima
Spinazzola - domenica 29 marzo 2020
13.26
Con una lettera pubblicata sui social il Vescovo Mons. Giovanni Ricchiuti esprime una riflessione in questa V domenica di Quaresima stringendosi con affetto e vicinanza a tutti i fedeli della diocesi.
"Carissimi, dal mercoledì delle Ceneri sono trascorsi ben 32 giorni di una Quaresima che nessuno di noi avrebbe mai immaginato di vivere così come la stiamo vivendo.
E questa mattina una delle prime notizie riferisce che "il coronavirus ha causato in Italia la morte, fino a ieri sera dall'inizio di quel 22 febbraio, di 10.134 nostri connazionali... un terzo delle morti globali dovute a questo terribile contagio".
E siamo ancora una volta chiamati a piangere con chi piange i propri morti, a soffrire con chi sta soffrendo, ad essere solidali con quanti si stanno prendendo eroicamente cura degli ammalati e disponibili responsabilmente agli inviti delle autorità civili perché il contagio non si diffonda ancora di più.
È stata una settimana, questa trascorsa, in cui ci siamo ritrovati venerdì 27 marzo, idealmente, al mattino nei cimiteri per pregare per i morti e, alla sera, in P.zza San Pietro con Papa Francesco che ha invitato l'umanità, tutta, da lui benedetta con il SS. Sacramento, a non temere e ad aver fede!
La Parola di Dio oggi, nella V domenica di Quaresima, ci racconta del pianto di Gesù per la morte del suo amico Lazzaro e del suo andare verso il sepolcro e lì la Sua parola che lo richiama alla vita e lo restituisce all'affetto delle sue sorelle e dei suoi amici! Si compivano così le parole del profeta Ezechiele: "Io aprirò i vostri sepolcri!" e la professione di fede dell'apostolo Paolo: "Se siamo morti con Cristo, con Lui resusciteremo!".
Teniamo alta la speranza!
Buona domenica con un affettuoso abbraccio e con la mia benedizione!
"Carissimi, dal mercoledì delle Ceneri sono trascorsi ben 32 giorni di una Quaresima che nessuno di noi avrebbe mai immaginato di vivere così come la stiamo vivendo.
E questa mattina una delle prime notizie riferisce che "il coronavirus ha causato in Italia la morte, fino a ieri sera dall'inizio di quel 22 febbraio, di 10.134 nostri connazionali... un terzo delle morti globali dovute a questo terribile contagio".
E siamo ancora una volta chiamati a piangere con chi piange i propri morti, a soffrire con chi sta soffrendo, ad essere solidali con quanti si stanno prendendo eroicamente cura degli ammalati e disponibili responsabilmente agli inviti delle autorità civili perché il contagio non si diffonda ancora di più.
È stata una settimana, questa trascorsa, in cui ci siamo ritrovati venerdì 27 marzo, idealmente, al mattino nei cimiteri per pregare per i morti e, alla sera, in P.zza San Pietro con Papa Francesco che ha invitato l'umanità, tutta, da lui benedetta con il SS. Sacramento, a non temere e ad aver fede!
La Parola di Dio oggi, nella V domenica di Quaresima, ci racconta del pianto di Gesù per la morte del suo amico Lazzaro e del suo andare verso il sepolcro e lì la Sua parola che lo richiama alla vita e lo restituisce all'affetto delle sue sorelle e dei suoi amici! Si compivano così le parole del profeta Ezechiele: "Io aprirò i vostri sepolcri!" e la professione di fede dell'apostolo Paolo: "Se siamo morti con Cristo, con Lui resusciteremo!".
Teniamo alta la speranza!
Buona domenica con un affettuoso abbraccio e con la mia benedizione!