Territorio
Indagine sull'economia della cultura e della creatività nella Bat
Dati di tutto rispetto che possono essere senza dubbio migliorati. L'analisi e gli spunti
BAT - mercoledì 18 gennaio 2023
8.24
Spesso si dice che di cultura non si campa, nel senso che non è un settore economicamente conveniente.
È proprio così? Diciamo subito che non è così, che la cultura è un fenomeno economicamente rilevante, che crea posti di lavoro e reddito, senza dimenticare i benefici che può produrre a livello sociale e sulle relazioni internazionali.
Su queste basi, nel più ampio contesto europeo, si muove la Commissione europea, che con l'Agenda europea per la cultura lanciata nel 2018, che aggiorna quella del 2007, sta promuovendo iniziative con obiettivi specifici corrispondenti alle dimensioni sociale, economica ed esterna.
Inoltre, per il periodo 2021-2027 l'Unione europea ha approvato un programma di finanziamenti che interessa anche il settore della cultura e turismo.
Vediamo, dunque, di fare il punto della situazione, con specifico riferimento all'analisi dei dati riguardanti la Provincia di Barletta Andria Trani. Il data base utilizzato è quello dell'Istat riguardante gli indicatori per le politiche di sviluppo territoriale.
Consideriamo che per l'indicatore in esame, la Puglia con il 3,1% è la prima regione del Mezzogiorno, seguita da Abruzzo (3%), Campania (2,67%), Basilicata (2,65%), Sicilia (2,6%), Sardegna (2,5%), Molise (2%) e Calabria (1,9%).
All'interno della Puglia, la Bat segue le province di Bari (3,8%) e Foggia (3,3%) e precede quelle di Lecce (2,8%), Brindisi (2,2%) e Taranto (1,8%).
Considerando la graduatoria di tutte le 107 province italiane per indice di creatività (dato dal valore economico delle attività culturali e creative per abitante) la Bat si colloca all'82° posto, preceduta da Bari al 49°, Foggia al 76° e Lecce all'81°. Brindisi e Taranto si collocano, rispettivamente, all'88° e 90° posto.
Dall'insieme di questi dati deduciamo che la Bat, nel contesto meridionale e nazionale, si posiziona: relativamente bene in termini di peso economico delle attività culturali e creative sul totale delle imprese; relativamente male in termini di rapporto del valore economico di tali attività per abitante.
Da cosa può dipendere questo diverso posizionamento? L'analisi sull'occupazione e sulla produttività del lavoro possono darci una risposta.
È un buon piazzamento, anche migliore rispetto a quello in termini di peso economico (40° posto), ma il dato sulla produttività del lavoro ci riporta alla realtà: qui il piazzamento della Bat scivola al 103° posto.
Cosa significa tutto questo? Significa semplicemente che le attività culturali e creative sviluppatesi nella Bat sono attività a basso valore aggiunto, che pur creando un volume significativo di occupazione relativamente elevato, generano un valore economico insoddisfacente.
Abbiamo in questa sede analizzato la correlazione tra i due fenomeni e quello che emerge è che le attività culturali e creative sono poco correlate al turismo. L'indice di correlazione, che, come noto, può variare da -1 a +1, assume un valore pari a 0,12. È un valore che indica una bassissima, quasi nulla correlazione fra i due fenomeni: ci sono province che associano un alto livello dell'indice di creatività con un basso o medio-basso indice di turisticità (per esempio Arezzo, Pordenone, Alessandria); al contrario ci sono province che associano un basso indice di creatività con un alto livello indice di turisticità.
In sintesi, i due indici non sempre corrispondono nei loro valori. Un valore relativamente alto dell'indice di creatività evidenzia una realtà economica in cui le attività culturali e creative non sempre sono legate al turismo, ma ad altri settori economici: per esempio, nel caso di Arezzo è nota la presenza di settori moda legate alla creatività; nel caso di Firenze, invece, l'elevato indice di creatività è legato sia ai settori moda come pure al turismo.
Venendo alla Bat, notiamo che si tratta di una delle quattordici province italiane che associa valori relativamente bassi di entrambi gli indici considerati. La BAT si presenta, dunque, come un territorio in cui le attività culturali e creative sono poco sviluppate e queste non concorrono adeguatamente alla crescita del settore turistico.
L'agenda si articola in tre settori strategici, con obiettivi specifici corrispondenti alle dimensioni sociale, economica ed esterna.
La dimensione sociale
La dimensione sociale è intesa a sfruttare il potere della cultura e della diversità culturale per la coesione e il benessere sociali. L'agenda cerca di:
La dimensione economica
La dimensione economica è finalizzata a sostenere la creatività basata sulla cultura nell'istruzione e nell'innovazione, a favore dell'occupazione e della crescita. Gli obiettivi dell'agenda sono:
La dimensione internazionale
La dimensione esterna ha lo scopo di rafforzare le relazioni culturali internazionali dell'Unione Europea attraverso tre obiettivi:
In attuazione della normativa comunitaria che disciplina tali fondi, l'accordo di partenariato tra la Commissione europea e lo Stato italiano, approvato in via definitiva dalla Commissione il 15 luglio scorso, prevede che l'obiettivo cultura e turismo "si concentra sulla valorizzazione del ruolo della cultura nello sviluppo economico, per l'inclusione e l'innovazione sociale. In questo ambito i principali risultati attesi sono l'ampliamento della partecipazione culturale di cittadini, imprese e comunità, l'aumento delle pratiche di cittadinanza attiva e di percorsi di integrazione sociale che possono generare opportunità lavorative di qualità".
L'accordo di partenariato, inoltre, crea un quadro unitario che coordina gli interventi su cultura e turismo con altri interventi finalizzati a: rafforzare la competitività dei settori culturali e creativi e del settore turistico; sostenere la transizione verde negli stessi settori, e la protezione dai rischi del patrimonio naturale e culturale; promuovere tematiche specifiche nell'ambito delle strategie territoriali integrate.
Sono in fase di approvazione o sono stati già approvati i vari programmi nazionali e regionali previsti dall'Accordo, tra questi anche il programma riguardante la Regione Puglia.
Gli interventi previsti, la cui responsabilità è affidata al ministero della cultura, in conformità con gli obiettivi e i principi trasversali del Piano, intendono ristrutturare gli asset chiave del patrimonio culturale italiano e favorire la nascita di nuovi servizi, sfruttando anche la partecipazione sociale come leva di inclusione e rigenerazione, con l'obiettivo di migliorarne l'attrattività, l'accessibilità (sia fisica che digitale) e la sicurezza, in un'ottica generale di sostenibilità ambientale.
Le misure si basano su un modello di governance multilivello e prevedono una forte cooperazione tra attori pubblici, in linea con la Convenzione di Faro e il Quadro di azione europeo per il patrimonio culturale.
A tal fine, come auspicato dalla nuova Agenda europea per la cultura e dall'Accordo di Partenariato Italia 2021-2027, è necessario un coordinamento di forze di ampio respiro, in grado di coinvolgere le istituzioni, il settore dell'economia privata e il Terzo Settore.
È auspicabile, in sintesi, la costituzione di un tavolo partenariale pubblico-privato a livello provinciale, in grado di: delineare una strategia di sviluppo della cultura e della creatività; affrontare le sfide che emergono a tale livello territoriale; coordinare le iniziative specifiche da promuovere e realizzare da parte dei singoli attori pubblici e privati, che potranno accedere ai finanziamenti disponibili per i prossimi anni.
Tale strategia potrebbe efficacemente partire da alcuni punti di forza del territorio, in primo luogo dal ruolo che alcuni beni culturali hanno a livello nazionale e internazionale: per esempio, Castel del Monte rappresenta uno dei primi 30 beni italiani più visitati, e l'elenco può continuare.
Il tavolo partenariale di cui sopra consentirebbe di creare una grande ed efficace rete di soggetti, di beni culturali, di attività culturali e creative. Questa rete di soggetti, beni e attività permetterebbe di sviluppare una strategia di lungo periodo, di creare quelle sinergie in grado di migliorare le performance economiche, occupazionali e di produttività analizzate in questa sede.
È proprio così? Diciamo subito che non è così, che la cultura è un fenomeno economicamente rilevante, che crea posti di lavoro e reddito, senza dimenticare i benefici che può produrre a livello sociale e sulle relazioni internazionali.
Su queste basi, nel più ampio contesto europeo, si muove la Commissione europea, che con l'Agenda europea per la cultura lanciata nel 2018, che aggiorna quella del 2007, sta promuovendo iniziative con obiettivi specifici corrispondenti alle dimensioni sociale, economica ed esterna.
Inoltre, per il periodo 2021-2027 l'Unione europea ha approvato un programma di finanziamenti che interessa anche il settore della cultura e turismo.
Vediamo, dunque, di fare il punto della situazione, con specifico riferimento all'analisi dei dati riguardanti la Provincia di Barletta Andria Trani. Il data base utilizzato è quello dell'Istat riguardante gli indicatori per le politiche di sviluppo territoriale.
Il peso della cultura nell'economia provinciale
In termini economici, le attività culturali e creative della Bat pesano il 3,1% dell'economia generata dalle imprese del territorio provinciale. È un dato di tutto rispetto: pur inferiore al corrispondente dato a livello italiano (4,4%), è in linea con il valore regionale e superiore al valore dell'intero Mezzogiorno (2,7%).Consideriamo che per l'indicatore in esame, la Puglia con il 3,1% è la prima regione del Mezzogiorno, seguita da Abruzzo (3%), Campania (2,67%), Basilicata (2,65%), Sicilia (2,6%), Sardegna (2,5%), Molise (2%) e Calabria (1,9%).
All'interno della Puglia, la Bat segue le province di Bari (3,8%) e Foggia (3,3%) e precede quelle di Lecce (2,8%), Brindisi (2,2%) e Taranto (1,8%).
Considerando la graduatoria di tutte le 107 province italiane per indice di creatività (dato dal valore economico delle attività culturali e creative per abitante) la Bat si colloca all'82° posto, preceduta da Bari al 49°, Foggia al 76° e Lecce all'81°. Brindisi e Taranto si collocano, rispettivamente, all'88° e 90° posto.
Dall'insieme di questi dati deduciamo che la Bat, nel contesto meridionale e nazionale, si posiziona: relativamente bene in termini di peso economico delle attività culturali e creative sul totale delle imprese; relativamente male in termini di rapporto del valore economico di tali attività per abitante.
Da cosa può dipendere questo diverso posizionamento? L'analisi sull'occupazione e sulla produttività del lavoro possono darci una risposta.
L'occupazione e la produttività nei settori culturale e creativo
In termini di addetti nel settori culturali e creativi la Bat, con il 4% rispetto al totale addetti nelle imprese, si colloca al 34° posto nella graduatoria nazionale delle 107 province italiane.È un buon piazzamento, anche migliore rispetto a quello in termini di peso economico (40° posto), ma il dato sulla produttività del lavoro ci riporta alla realtà: qui il piazzamento della Bat scivola al 103° posto.
Cosa significa tutto questo? Significa semplicemente che le attività culturali e creative sviluppatesi nella Bat sono attività a basso valore aggiunto, che pur creando un volume significativo di occupazione relativamente elevato, generano un valore economico insoddisfacente.
La cultura e il turismo
Spesso la cultura viene associata al turismo, perché la cultura può produrre attrattori turistici. Questa associazione, però, ha dei limiti.Abbiamo in questa sede analizzato la correlazione tra i due fenomeni e quello che emerge è che le attività culturali e creative sono poco correlate al turismo. L'indice di correlazione, che, come noto, può variare da -1 a +1, assume un valore pari a 0,12. È un valore che indica una bassissima, quasi nulla correlazione fra i due fenomeni: ci sono province che associano un alto livello dell'indice di creatività con un basso o medio-basso indice di turisticità (per esempio Arezzo, Pordenone, Alessandria); al contrario ci sono province che associano un basso indice di creatività con un alto livello indice di turisticità.
In sintesi, i due indici non sempre corrispondono nei loro valori. Un valore relativamente alto dell'indice di creatività evidenzia una realtà economica in cui le attività culturali e creative non sempre sono legate al turismo, ma ad altri settori economici: per esempio, nel caso di Arezzo è nota la presenza di settori moda legate alla creatività; nel caso di Firenze, invece, l'elevato indice di creatività è legato sia ai settori moda come pure al turismo.
Venendo alla Bat, notiamo che si tratta di una delle quattordici province italiane che associa valori relativamente bassi di entrambi gli indici considerati. La BAT si presenta, dunque, come un territorio in cui le attività culturali e creative sono poco sviluppate e queste non concorrono adeguatamente alla crescita del settore turistico.
La nuova agenda europea per la cultura
Nel 2018 la Commissione ha adottato la nuova agenda europea per la cultura per tenere conto dell'evoluzione del settore culturale. L'agenda si concentra sul contributo positivo che la cultura apporta alla società, all'economia e alle relazioni internazionali dell'Europa. L'agenda definisce inoltre metodi di lavoro rafforzati con gli Stati membri, le organizzazioni della società civile e i partner internazionali.L'agenda si articola in tre settori strategici, con obiettivi specifici corrispondenti alle dimensioni sociale, economica ed esterna.
La dimensione sociale
La dimensione sociale è intesa a sfruttare il potere della cultura e della diversità culturale per la coesione e il benessere sociali. L'agenda cerca di:
- favorire la capacità culturale di tutti gli europei rendendo disponibile una vasta gamma di attività culturali e fornendo le opportunità per parteciparvi attivamente;
- incoraggiare la mobilità dei professionisti nei settori creativi e della cultura e rimuovere gli ostacoli che la impediscono;
- proteggere e promuovere il patrimonio culturale dell'Europa inteso come risorsa condivisa, allo scopo di aumentare la consapevolezza della nostra storia comune e dei nostri valori e rafforzare un senso di identità europea comune.
La dimensione economica
La dimensione economica è finalizzata a sostenere la creatività basata sulla cultura nell'istruzione e nell'innovazione, a favore dell'occupazione e della crescita. Gli obiettivi dell'agenda sono:
- promuovere le arti, la cultura e il pensiero creativo nell'istruzione e nella formazione formali e informali a tutti i livelli e nell'apprendimento permanente;
- incoraggiare ecosistemi favorevoli alle industrie creative e della cultura, promuovendo l'accesso ai finanziamenti, la capacità d'innovazione, la remunerazione equa di autori e creatori e la collaborazione intersettoriale;
- promuovere le competenze richieste dai settori creativi e della cultura, comprese quelle digitali, imprenditoriali, tradizionali e specializzate.
La dimensione internazionale
La dimensione esterna ha lo scopo di rafforzare le relazioni culturali internazionali dell'Unione Europea attraverso tre obiettivi:
- sostenere la cultura quale volano per lo sviluppo sociale ed economico sostenibile;
- promuovere la cultura e il dialogo interculturale per creare relazioni pacifiche fra le comunità;
- rafforzare la collaborazione per quanto riguarda il patrimonio culturale.
La programmazione dei fondi europei per il 2021-2027
Il tema della cultura abbinato al turismo è tra le priorità della programmazione dei fondi europei per il periodo 2021-2027, attuata attraverso programmi nazionali e regionali.In attuazione della normativa comunitaria che disciplina tali fondi, l'accordo di partenariato tra la Commissione europea e lo Stato italiano, approvato in via definitiva dalla Commissione il 15 luglio scorso, prevede che l'obiettivo cultura e turismo "si concentra sulla valorizzazione del ruolo della cultura nello sviluppo economico, per l'inclusione e l'innovazione sociale. In questo ambito i principali risultati attesi sono l'ampliamento della partecipazione culturale di cittadini, imprese e comunità, l'aumento delle pratiche di cittadinanza attiva e di percorsi di integrazione sociale che possono generare opportunità lavorative di qualità".
L'accordo di partenariato, inoltre, crea un quadro unitario che coordina gli interventi su cultura e turismo con altri interventi finalizzati a: rafforzare la competitività dei settori culturali e creativi e del settore turistico; sostenere la transizione verde negli stessi settori, e la protezione dai rischi del patrimonio naturale e culturale; promuovere tematiche specifiche nell'ambito delle strategie territoriali integrate.
Sono in fase di approvazione o sono stati già approvati i vari programmi nazionali e regionali previsti dall'Accordo, tra questi anche il programma riguardante la Regione Puglia.
La cultura nel Pnrr
Della cultura si occupa anche il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che al suo interno prevede la Missione 1 (digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo), componente 3 (turismo e cultura 4.0).Gli interventi previsti, la cui responsabilità è affidata al ministero della cultura, in conformità con gli obiettivi e i principi trasversali del Piano, intendono ristrutturare gli asset chiave del patrimonio culturale italiano e favorire la nascita di nuovi servizi, sfruttando anche la partecipazione sociale come leva di inclusione e rigenerazione, con l'obiettivo di migliorarne l'attrattività, l'accessibilità (sia fisica che digitale) e la sicurezza, in un'ottica generale di sostenibilità ambientale.
Le misure si basano su un modello di governance multilivello e prevedono una forte cooperazione tra attori pubblici, in linea con la Convenzione di Faro e il Quadro di azione europeo per il patrimonio culturale.
Una governance e una strategia a livello provinciale
Le criticità e le potenzialità dei settori culturale e della creatività riguardanti la Bat, su analizzate, delineano delle sfide di livello tale che possono essere affrontate efficacemente attraverso una governance e una strategia di area vasta, a livello provinciale, in grado di intercettare le tante risorse finanziarie europee e nazionali. Altre procedure sarebbero di livello sub-ottimale.A tal fine, come auspicato dalla nuova Agenda europea per la cultura e dall'Accordo di Partenariato Italia 2021-2027, è necessario un coordinamento di forze di ampio respiro, in grado di coinvolgere le istituzioni, il settore dell'economia privata e il Terzo Settore.
È auspicabile, in sintesi, la costituzione di un tavolo partenariale pubblico-privato a livello provinciale, in grado di: delineare una strategia di sviluppo della cultura e della creatività; affrontare le sfide che emergono a tale livello territoriale; coordinare le iniziative specifiche da promuovere e realizzare da parte dei singoli attori pubblici e privati, che potranno accedere ai finanziamenti disponibili per i prossimi anni.
Tale strategia potrebbe efficacemente partire da alcuni punti di forza del territorio, in primo luogo dal ruolo che alcuni beni culturali hanno a livello nazionale e internazionale: per esempio, Castel del Monte rappresenta uno dei primi 30 beni italiani più visitati, e l'elenco può continuare.
Il tavolo partenariale di cui sopra consentirebbe di creare una grande ed efficace rete di soggetti, di beni culturali, di attività culturali e creative. Questa rete di soggetti, beni e attività permetterebbe di sviluppare una strategia di lungo periodo, di creare quelle sinergie in grado di migliorare le performance economiche, occupazionali e di produttività analizzate in questa sede.