Territorio
In aumento il numero di cinghiali sulla Murgia
Il sindaco Patruno sollecita una soluzione da parte di Regione e Provincia
Spinazzola - martedì 3 gennaio 2017
Crescono le tensioni di enti locali ed associazioni degli agricoltori che lamentano sempre più il numero eccessivo di cinghiali sul territorio murgiano. Numerosi, infatti, sono gli avvistamenti di branchi con prole al seguito, soprattutto al tramonto o in serata, da parte di automobilisti e viaggiatori, talvolta vittime anche di incidenti stradali.
Si tratta di un predatore non autoctono, immesso in maniera incontrollata qualche decennio fa per finalità venatorie che ha ormai preso un ruolo di primissimo piano nell'ambito della piramide alimentare del territorio, anche in considerazione dei cumuli di immondizia gettati illegalmente nelle campagne. Numerosi gli agricoltori ma anche le associazioni venatorie o del mondo del volontariato come i Federiciani, che chiedono da tempo che si monitori la presenza di questo animale, limitandone il numero attraverso una caccia selettiva.
Il sindaco di Spinazzola, Michele Patruno, richiede che Provincia Bat e Regione se ne occupino in maniera organica, in primis attraverso l'emanazione di un «Regolamento Regionale per la programmazione e pianificazione del prelievo venatorio e del controllo del cinghiale». Di tale provvedimento, che doveva essere pronto per la fine del 2016, pare non vi sia traccia.
Si tratta di un predatore non autoctono, immesso in maniera incontrollata qualche decennio fa per finalità venatorie che ha ormai preso un ruolo di primissimo piano nell'ambito della piramide alimentare del territorio, anche in considerazione dei cumuli di immondizia gettati illegalmente nelle campagne. Numerosi gli agricoltori ma anche le associazioni venatorie o del mondo del volontariato come i Federiciani, che chiedono da tempo che si monitori la presenza di questo animale, limitandone il numero attraverso una caccia selettiva.
Il sindaco di Spinazzola, Michele Patruno, richiede che Provincia Bat e Regione se ne occupino in maniera organica, in primis attraverso l'emanazione di un «Regolamento Regionale per la programmazione e pianificazione del prelievo venatorio e del controllo del cinghiale». Di tale provvedimento, che doveva essere pronto per la fine del 2016, pare non vi sia traccia.