Attualità
Giorno del Ricordo, imparare dalla storia il rispetto per la dignità umana
Ricorre oggi, 10 febbraio, la solennità civile nazionale che ricorda i massacri delle foibe e l'esodo giuliano dalmata
Spinazzola - mercoledì 10 febbraio 2021
Oggi, 10 febbraio, ricorre il Giorno del ricordo, una solennità civile nazionale che ricorda i massacri delle foibe e l'esodo giuliano dalmata.
Un drammatico momento storico a cui si è scelto di dedicare la giornata del 10 febbraio, giorno in cui, nel 1947, furono firmati i trattati di pace di Parigi, che assegnavano alla Jugoslavia l'Istria, il Quarnaro, la città di Zara con la sua provincia e la maggior parte della Venezia Giulia, in precedenza facenti parte dell'Italia.
Ad istituire la ricorrenza la legge n. 92 del 30 marzo 2004: «La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale "Giorno del ricordo" al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».
L'Associazione Nazionale Dalmata e il Comitato 10 Febbraio hanno presentato al Ministero dell'Istruzione e all'Associazione italiana editori una petizione per richiedere una più esaustiva divulgazione delle vicende della "Fine della seconda guerra mondiale e le conseguenze del trattato di pace di Parigi per l'Italia" per la materia Storia del quinto anno dei licei di ogni ordine, nella sezione dedicata al primo novecento, in quanto «argomento fondamentale per una piena comprensione della storia contemporanea italiana» - si legge nel testo della richiesta.
Le Consulte Provinciali degli Studenti di Bari e di BAT, inoltre, con delibera dello scorso 22 gennaio, hanno invitato i Dirigenti di tutte le Istituzioni scolastiche a prevedere un minuto di silenzio sia per la giornata del 27 gennaio che del 10 febbraio, per ricordare le vittime e riflettere sui valori fondanti la nostra Costituzione, affinché il sacrificio delle vite di milioni di persone non cada nell'oblio.
Una ricorrenza, quindi, che sottolinea l'importanza e la necessità di tramandare la conoscenza della storia, mantenere sempre viva la memoria anche e soprattutto su episodi di crimini e tragedie ai danni dell'umanità, costate la vita ad innocenti vittime e la sofferenza di migliaia di persone, per non perdere mai il valore del rispetto incondizionato della dignità umana, della democrazia e della libertà.
Un drammatico momento storico a cui si è scelto di dedicare la giornata del 10 febbraio, giorno in cui, nel 1947, furono firmati i trattati di pace di Parigi, che assegnavano alla Jugoslavia l'Istria, il Quarnaro, la città di Zara con la sua provincia e la maggior parte della Venezia Giulia, in precedenza facenti parte dell'Italia.
Ad istituire la ricorrenza la legge n. 92 del 30 marzo 2004: «La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale "Giorno del ricordo" al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».
L'Associazione Nazionale Dalmata e il Comitato 10 Febbraio hanno presentato al Ministero dell'Istruzione e all'Associazione italiana editori una petizione per richiedere una più esaustiva divulgazione delle vicende della "Fine della seconda guerra mondiale e le conseguenze del trattato di pace di Parigi per l'Italia" per la materia Storia del quinto anno dei licei di ogni ordine, nella sezione dedicata al primo novecento, in quanto «argomento fondamentale per una piena comprensione della storia contemporanea italiana» - si legge nel testo della richiesta.
Le Consulte Provinciali degli Studenti di Bari e di BAT, inoltre, con delibera dello scorso 22 gennaio, hanno invitato i Dirigenti di tutte le Istituzioni scolastiche a prevedere un minuto di silenzio sia per la giornata del 27 gennaio che del 10 febbraio, per ricordare le vittime e riflettere sui valori fondanti la nostra Costituzione, affinché il sacrificio delle vite di milioni di persone non cada nell'oblio.
Una ricorrenza, quindi, che sottolinea l'importanza e la necessità di tramandare la conoscenza della storia, mantenere sempre viva la memoria anche e soprattutto su episodi di crimini e tragedie ai danni dell'umanità, costate la vita ad innocenti vittime e la sofferenza di migliaia di persone, per non perdere mai il valore del rispetto incondizionato della dignità umana, della democrazia e della libertà.