Religioni
Familiari seduti vicini a Messa. Mons. Ricchiuti: «Sì alle Cresime»
Il nuovo decreto dell'Arcivescovo
Spinazzola - domenica 16 agosto 2020
Comunicato Stampa
L'Arcivescovo Mons. Giovanni Ricchiuti ha emanato un nuovo decreto circa le disposizioni anti-Covid da osservare nelle celebrazioni liturgiche.
Mons. Ricchiuti fa riferimento alle richieste avanzate dalla CEI, la Conferenza Episcopale Italiana al Ministero dell'Interno che aveva risposto con Nota, in data 22 Luglio 2020, all'esito del parere espresso dal Comitato Tecnico Scientifico, in merito ad alcune questioni in ordine alla urgenza di ritornare all'esercizio della prassi pastorale.
La Segreteria Generale della Cei chiedeva la possibilità di superare il limite del numero di 200 partecipanti alle celebrazioni che si svolgono nelle chiese di ampie dimensioni, dove il rispetto per il distanziamento personale – oltre che per tutte le altre misure di carattere sanitario – è comunque assicurato senza difficoltà; la possibilità, per i familiari che già vivono quotidianamente tra le stesse pareti di casa, di partecipare alle celebrazioni, evitando tra loro il criterio del distanziamento; e il poter tornare ad ammettere la figura dei cantori.
«Tenuto conto di quanto contenuto nella Nota ministeriale – scrive Ricchiuti – ritengo opportuno richiamare le seguenti disposizioni, al fine di garantire una disciplina comune per tutta la Diocesi»:
Solo per questo anno – conclude il presule – concedo a tutti i Parroci e Amministratori parrocchiali la facoltà di amministrare il sacramento della Confermazione anche agli adolescenti, a norma del can. 884, § 1 del CJC. L'unzione può essere fatta usando un batuffolo di cotone o una salvietta per ogni cresimando. La stessa attenzione sarà necessaria per le unzioni battesimali e per il sacramento dell'Unzione dei malati».
Mons. Ricchiuti fa riferimento alle richieste avanzate dalla CEI, la Conferenza Episcopale Italiana al Ministero dell'Interno che aveva risposto con Nota, in data 22 Luglio 2020, all'esito del parere espresso dal Comitato Tecnico Scientifico, in merito ad alcune questioni in ordine alla urgenza di ritornare all'esercizio della prassi pastorale.
La Segreteria Generale della Cei chiedeva la possibilità di superare il limite del numero di 200 partecipanti alle celebrazioni che si svolgono nelle chiese di ampie dimensioni, dove il rispetto per il distanziamento personale – oltre che per tutte le altre misure di carattere sanitario – è comunque assicurato senza difficoltà; la possibilità, per i familiari che già vivono quotidianamente tra le stesse pareti di casa, di partecipare alle celebrazioni, evitando tra loro il criterio del distanziamento; e il poter tornare ad ammettere la figura dei cantori.
«Tenuto conto di quanto contenuto nella Nota ministeriale – scrive Ricchiuti – ritengo opportuno richiamare le seguenti disposizioni, al fine di garantire una disciplina comune per tutta la Diocesi»:
- quanto al primo quesito, rimane attualmente in vigore quanto disposto con DPCM l4/07/2020, che disciplina la fruizione dei luoghi durante le manifestazioni in luoghi chiusi, compresa la possibilità di rimodulazione del numero massimo di persone da parte delle Regioni e delle Province autonome che possono stabilire un diverso numero massimo di persone in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi;
- quanto al secondo quesito, la possibilità dei familiari di partecipare insieme alle celebrazioni, stando in uno stesso banco, trova risposta positiva nella prassi della vita quotidiana;
- quanto al terzo quesito, si rimane ancora in attesa di risposta circa le condizioni per un ritorno dei cantori e dei cori nelle celebrazioni.
Solo per questo anno – conclude il presule – concedo a tutti i Parroci e Amministratori parrocchiali la facoltà di amministrare il sacramento della Confermazione anche agli adolescenti, a norma del can. 884, § 1 del CJC. L'unzione può essere fatta usando un batuffolo di cotone o una salvietta per ogni cresimando. La stessa attenzione sarà necessaria per le unzioni battesimali e per il sacramento dell'Unzione dei malati».