Territorio
Eolico e fotovoltaico a Spinazzola, la Regione dice "No" a uno dei megaimpianti
Giudizio negativo di compatibilità ambientale per l'impianto previsto fra Spinazzola e Genzano di Lucania
Spinazzola - domenica 7 marzo 2021
10.19
La Regione Puglia ha detto "no" alla realizzazione di un impianto fotovoltaico da realizzare nei territori del Comune di Spinazzola e di Genzano di Lucania.
È quanto deciso dalla Giunta regionale, con deliberazione del 8 febbraio 2021 n. 202, su parere negativo di compatibilità ambientale espresso l'assessora all'ambiente e territorio avv. Anna Grazia Maraschio, sulla base dell'istruttoria espletata, in merito alla procedura di VIA interregionale relativa ad un impianto di produzione di energia elettrica da fonte solare avente una potenza pari a 56,307MWp, da realizzare nel Comune di Spinazzola e Genzano di Lucania proposto da My Sun S.r.l.
L'acquisizione dell'istanza per il rilascio del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (PAUR), comprensivo del provvedimento di VIA e tutte le autorizzazioni connesse, da parte della società proponente avveniva il 28 agosto 2019.
L'esito da parte della Sezione Autorizzazioni Ambientali arrivava due mesi dopo, l'8 ottobre 2019 con la pubblicazione sul portale ambientale della Regione Puglia e la comunicazione a enti e amministrazioni comunali interessate, sempre coinvolte in tutto l'iter.
Si giunge alla seduta del 16 gennaio 2020 del Comitato regionale per la VIA, cui compete la responsabilità dell'istruttoria tecnica, che esprimeva parere sfavorevole alla realizzazione dell'impianto proposto. Al ricorso della società proponente del 27 gennaio 2020, fa seguito un secondo parere sfavorevole dell'11 febbraio. Chiesta quindi la sospensione del procedimento e l'audizione in Comitato VIA regionale, il 3 marzo 2020 viene confermato il terzo parere sfavorevole definitivo alla realizzazione dell'intervento proposto da My Sun.
Con nota dell'8 maggio 2020, la Società proponente trasmetteva ulteriori osservazioni al parere del Comitato di VIA, rispedite al mittente perchè «non contenevano nuovi elementi utili al superamento dei motivi ostativi fondanti i pareri del Comitato VIA, precedentemente espressi» - si legge nel documento.
Il 7 luglio la società My Sun presentava ulteriori osservazioni ravvisando la mancanza del presidente in seduta di Comitato VIA regionale, la mancata audizione e interlocuzione tra la società e le amministrazioni interessate e il disinteresse del Comitato ad effettuare un sopralluogo atto a percepire lo stato dei luoghi, ritenendo quindi la decisione del Comitato "errata". Nulla di fatto per la società anche con l'ennesimo ricorso, smontato in ogni sua parte dalle osservazioni della controparte.
In particolare, il Comitato VIA rilevava diverse criticità non superabili derivanti dalla realizzazione dello parco fotovoltaico, dovute soprattutto all'eccessivo consumo di suolo, all'eccesiva estensione del parco fotovoltaico (circa 112 ettari), in grado di alterare in modo significativo i caratteri identitari del contesto con conseguenti impatti negativi e significativi sotto il profilo paesaggistico e visivo, in netto contrasto con la normativa d'uso definita nella Sezione C2 della scheda d'ambito prevista dalle NTA del PPTR.
Il Comitato, inoltre, rilevava come un parco fotovoltaico di 112 ettari, a circa 200 m dal sito "Valloni di Spinazzola", determinasse sottrazione di habitat di specie (seminativi) con incidenze negative e significative sul sito "Natura 2000".
Anche Arpa Puglia esprimeva parere sfavorevole al rilascio dell'autorizzazione rilevando «la potenziale forte incidenza panoramica e paesaggistica dovuta al parco fotovoltaico, che occupa complessivamente 112 ettari di terreno agricolo, il quale per le sue caratteristiche costruttive, altezza 4,10 metri, e dimensionali, occupa uno spazio visivo e panoramico molto esteso», evidenziando che «le elaborazioni progettuali non contengono simulazioni visive che rappresentino le variazioni panoramiche dovute alla installazione dei parco fotovoltaico riprese dalle postazioni maggiormente significative».
Arpa sottolineava anche l'esistenza, sulla stessa macroarea di pertinenza del Comune di Spinazzola, di numerosi parchi fotovoltaici (N. 18) già realizzati ( di cui i più prossimi installati ad una distanza compresa tra i 1550 metri ed i 2000 metri), 1 parco fotovoltaico autorizzato ma ancora non realizzato (F/106/08 da 5,4 MWp), altri 2 parchi eolici, rispettivamente con 12 e 9 aerogeneratori, e 3 torri già installate di minieolico, ponendo in evidenza che «la sovrapposizione e l'alternanza degli insediamenti produttivi, con la conseguente sequenzialità e reiterazione degli Impianti, determina una parcellizzazione del paesaggio rurale che ne accelera il processo di saturazione della cosiddetta ricettività ambientale».
Si osservava inoltre che «in caso di utilizzo di plinti di sostegno interrati, la cementificazione di una estensione notevole di terreno rurale si sommerebbe al danno ambientale dovuto alla sottrazione di suolo alle normali pratiche agricole». La mancanza di informazioni sulle modalità di lavaggio e manutenzione del pannelli fotovoltaici e dello sostanze utilizzate, al fine dl poterne valutare gli impatti e di una Relazione previsionale dell'Impatto acustico ambientale, in termini assoluti e differenziali, completavano il quadro delle osservazioni sfavorevoli esposte da Arpa.
Ora non resta che attendere l'esito dell'istruttoria per la proposta di realizzazione di altri impianti ricadenti anche sul territorio di Spinazzola, con l'auspicio che si tenga conto dell'impatto ambientale e paesaggistico di tali interventi, come evidenziato dalla LIPU che ribadisce la necessità che «La Regione Puglia imponga una vincolistica paesaggistica per porre fine non solo all'accumularsi di proposte di impianti eolici e fotovoltaici nel nostro territorio, ma anche per scongiurare il rischio che anche solo un progetto riesca ad avere il via libera per la realizzazione».
È quanto deciso dalla Giunta regionale, con deliberazione del 8 febbraio 2021 n. 202, su parere negativo di compatibilità ambientale espresso l'assessora all'ambiente e territorio avv. Anna Grazia Maraschio, sulla base dell'istruttoria espletata, in merito alla procedura di VIA interregionale relativa ad un impianto di produzione di energia elettrica da fonte solare avente una potenza pari a 56,307MWp, da realizzare nel Comune di Spinazzola e Genzano di Lucania proposto da My Sun S.r.l.
L'iter
L'acquisizione dell'istanza per il rilascio del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (PAUR), comprensivo del provvedimento di VIA e tutte le autorizzazioni connesse, da parte della società proponente avveniva il 28 agosto 2019.
L'esito da parte della Sezione Autorizzazioni Ambientali arrivava due mesi dopo, l'8 ottobre 2019 con la pubblicazione sul portale ambientale della Regione Puglia e la comunicazione a enti e amministrazioni comunali interessate, sempre coinvolte in tutto l'iter.
Si giunge alla seduta del 16 gennaio 2020 del Comitato regionale per la VIA, cui compete la responsabilità dell'istruttoria tecnica, che esprimeva parere sfavorevole alla realizzazione dell'impianto proposto. Al ricorso della società proponente del 27 gennaio 2020, fa seguito un secondo parere sfavorevole dell'11 febbraio. Chiesta quindi la sospensione del procedimento e l'audizione in Comitato VIA regionale, il 3 marzo 2020 viene confermato il terzo parere sfavorevole definitivo alla realizzazione dell'intervento proposto da My Sun.
Con nota dell'8 maggio 2020, la Società proponente trasmetteva ulteriori osservazioni al parere del Comitato di VIA, rispedite al mittente perchè «non contenevano nuovi elementi utili al superamento dei motivi ostativi fondanti i pareri del Comitato VIA, precedentemente espressi» - si legge nel documento.
Il 7 luglio la società My Sun presentava ulteriori osservazioni ravvisando la mancanza del presidente in seduta di Comitato VIA regionale, la mancata audizione e interlocuzione tra la società e le amministrazioni interessate e il disinteresse del Comitato ad effettuare un sopralluogo atto a percepire lo stato dei luoghi, ritenendo quindi la decisione del Comitato "errata". Nulla di fatto per la società anche con l'ennesimo ricorso, smontato in ogni sua parte dalle osservazioni della controparte.
Il parere sfavorevole
In particolare, il Comitato VIA rilevava diverse criticità non superabili derivanti dalla realizzazione dello parco fotovoltaico, dovute soprattutto all'eccessivo consumo di suolo, all'eccesiva estensione del parco fotovoltaico (circa 112 ettari), in grado di alterare in modo significativo i caratteri identitari del contesto con conseguenti impatti negativi e significativi sotto il profilo paesaggistico e visivo, in netto contrasto con la normativa d'uso definita nella Sezione C2 della scheda d'ambito prevista dalle NTA del PPTR.
Il Comitato, inoltre, rilevava come un parco fotovoltaico di 112 ettari, a circa 200 m dal sito "Valloni di Spinazzola", determinasse sottrazione di habitat di specie (seminativi) con incidenze negative e significative sul sito "Natura 2000".
Anche Arpa Puglia esprimeva parere sfavorevole al rilascio dell'autorizzazione rilevando «la potenziale forte incidenza panoramica e paesaggistica dovuta al parco fotovoltaico, che occupa complessivamente 112 ettari di terreno agricolo, il quale per le sue caratteristiche costruttive, altezza 4,10 metri, e dimensionali, occupa uno spazio visivo e panoramico molto esteso», evidenziando che «le elaborazioni progettuali non contengono simulazioni visive che rappresentino le variazioni panoramiche dovute alla installazione dei parco fotovoltaico riprese dalle postazioni maggiormente significative».
Arpa sottolineava anche l'esistenza, sulla stessa macroarea di pertinenza del Comune di Spinazzola, di numerosi parchi fotovoltaici (N. 18) già realizzati ( di cui i più prossimi installati ad una distanza compresa tra i 1550 metri ed i 2000 metri), 1 parco fotovoltaico autorizzato ma ancora non realizzato (F/106/08 da 5,4 MWp), altri 2 parchi eolici, rispettivamente con 12 e 9 aerogeneratori, e 3 torri già installate di minieolico, ponendo in evidenza che «la sovrapposizione e l'alternanza degli insediamenti produttivi, con la conseguente sequenzialità e reiterazione degli Impianti, determina una parcellizzazione del paesaggio rurale che ne accelera il processo di saturazione della cosiddetta ricettività ambientale».
Si osservava inoltre che «in caso di utilizzo di plinti di sostegno interrati, la cementificazione di una estensione notevole di terreno rurale si sommerebbe al danno ambientale dovuto alla sottrazione di suolo alle normali pratiche agricole». La mancanza di informazioni sulle modalità di lavaggio e manutenzione del pannelli fotovoltaici e dello sostanze utilizzate, al fine dl poterne valutare gli impatti e di una Relazione previsionale dell'Impatto acustico ambientale, in termini assoluti e differenziali, completavano il quadro delle osservazioni sfavorevoli esposte da Arpa.
Ora non resta che attendere l'esito dell'istruttoria per la proposta di realizzazione di altri impianti ricadenti anche sul territorio di Spinazzola, con l'auspicio che si tenga conto dell'impatto ambientale e paesaggistico di tali interventi, come evidenziato dalla LIPU che ribadisce la necessità che «La Regione Puglia imponga una vincolistica paesaggistica per porre fine non solo all'accumularsi di proposte di impianti eolici e fotovoltaici nel nostro territorio, ma anche per scongiurare il rischio che anche solo un progetto riesca ad avere il via libera per la realizzazione».