Territorio
Ecotassa e discarica di Grottelline, appello di Legambiente alla Regione
Tarantini: «Basta con il partito della discarica. Nessuna retromarcia»
Spinazzola - giovedì 7 gennaio 2016
17.08
«Basta col partito della discarica. Nonostante i proclami e le dichiarazioni ad effetto si torna a discutere di un'ennesima rimodulazione dell'ecotassa che incentiverebbe lo smaltimento dei rifiuti urbani nelle discariche pugliesi ormai al collasso. Infatti, nella nostra regione ben il 75% di essi viene interrato e, dai dati Ispra, emerge che la Puglia riceve nei suoi impianti oltre 420mila tonnellate di rifiuti provenienti da altre regioni. Paradossalmente l'ipotesi di rimodulazione da un lato sarebbe un riconoscimento incomprensibile per tutte quelle amministrazioni inadempienti, oltre 180, oggi ancora ferme a percentuali che non arrivano al 40% di raccolta differenziata, dall'altro rappresenterebbe una beffa per i Comuni ricicloni, esempi virtuosi in una regione carente di impianti per lo smaltimento dei rifiuti. Legambiente è contraria a qualunque ipotesi di rimodulazione dell'aliquota di ecotassa poiché l'unico modo per raggiungere gli obiettivi di legge per la raccolta differenziata, riducendo contemporaneamente lo smaltimento dei rifiuti in discarica, è il sistema di premialità/penalità che ha funzionato in molte regioni italiane». E' l'analisi di Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia che parla anche della Discarica di Grottelline a Spinazzola.
«Sull'ipotesi di realizzazione della discarica a Grottelline, la Regione tenga conto dei pareri negativi espressi dalle amministrazioni locali interessate, considerando la valenza storica, naturalistica, culturale e archeologica dell'area, evitando di fare retromarcia di fronte all'ipotesi di risarcimento danni».
«Sull'ipotesi di realizzazione della discarica a Grottelline, la Regione tenga conto dei pareri negativi espressi dalle amministrazioni locali interessate, considerando la valenza storica, naturalistica, culturale e archeologica dell'area, evitando di fare retromarcia di fronte all'ipotesi di risarcimento danni».