Religioni
Coronavirus, le disposizioni di Mons. Ricchiuti: «Si eviti il segno di pace»
Sospese anche tutte le attività pastorali e formative
Spinazzola - giovedì 5 marzo 2020
19.11
Anche dall'Arcivescovo Mons. Giovanni Ricchiuti giungono disposizioni di sicurezza per fini precauzionali per tutta la Diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti con validità fino al 3 aprile.
Il decreto del vescovo si associa alle norme diffuse dalla Conferenza Episcopale Italiana e dalla Conferenza Episcopale Pugliese al fine di disciplinare in modo unitario per tutta la Diocesi il quadro degli interventi e delle misure precauzionali, allo scopo di tutelare la salute pubblica e arginare il più possibile il pericolo del contagio.
Sono pertanto sospese tutte le attività pastorali e formative, a livello parrocchiale, zonale e diocesano (incontri di catechismo, di oratorio, di associazioni), svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.
«È possibile celebrare la Santa Messa, - comunica Mons. Ricchiuti - come anche promuovere gli appuntamenti di preghiera che caratterizzano il tempo della Quaresima, assicurando il rispetto delle indicazioni precauzionali, lasciando le acquasantiere vuote, tralasciando lo scambio del segno di pace e invitando i fedeli a ricevere la Santa Comunione sulla mano».
Tali disposizioni sono in conformità con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 marzo 2020, finalizzato a definire in modo unitario il quadro degli interventi per arginare il rischio del contagio del "coronavirus" (COVID-19) ed evitare il sovraccarico del sistema sanitario, che stabilisce per l'intero territorio nazionale, fino al 3 aprile, la "sospensione delle manifestazioni, degli eventi e degli spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro" (DPCM, art. I, b).
Questo, unitamente alla sospensione, fino al 15 marzo, delle "attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché la frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master e università per anziani" (DPCM, art.1, d).
Il tutto, sottolinea la diocesi «Considerato che, tra le misure di prevenzione, si evidenzia, in particolare, l"'espressa raccomandazione a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilità ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro" (DPCM, art.2,b).
Il decreto del vescovo si associa alle norme diffuse dalla Conferenza Episcopale Italiana e dalla Conferenza Episcopale Pugliese al fine di disciplinare in modo unitario per tutta la Diocesi il quadro degli interventi e delle misure precauzionali, allo scopo di tutelare la salute pubblica e arginare il più possibile il pericolo del contagio.
Sono pertanto sospese tutte le attività pastorali e formative, a livello parrocchiale, zonale e diocesano (incontri di catechismo, di oratorio, di associazioni), svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.
«È possibile celebrare la Santa Messa, - comunica Mons. Ricchiuti - come anche promuovere gli appuntamenti di preghiera che caratterizzano il tempo della Quaresima, assicurando il rispetto delle indicazioni precauzionali, lasciando le acquasantiere vuote, tralasciando lo scambio del segno di pace e invitando i fedeli a ricevere la Santa Comunione sulla mano».
Tali disposizioni sono in conformità con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 marzo 2020, finalizzato a definire in modo unitario il quadro degli interventi per arginare il rischio del contagio del "coronavirus" (COVID-19) ed evitare il sovraccarico del sistema sanitario, che stabilisce per l'intero territorio nazionale, fino al 3 aprile, la "sospensione delle manifestazioni, degli eventi e degli spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro" (DPCM, art. I, b).
Questo, unitamente alla sospensione, fino al 15 marzo, delle "attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché la frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master e università per anziani" (DPCM, art.1, d).
Il tutto, sottolinea la diocesi «Considerato che, tra le misure di prevenzione, si evidenzia, in particolare, l"'espressa raccomandazione a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilità ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro" (DPCM, art.2,b).