Territorio
Consumo di frutta e verdura: per la Puglia triste primato nazionale
Rischio cardiovascolare per il 98,8% dei pugliesi. Preoccupazione soprattutto nei confronti dei ragazzi
Puglia - mercoledì 29 agosto 2018
Maglia nera alla Puglia per il consumo di frutta e verdura, segnala Coldiretti Puglia, con il 5,9% dei residenti che ne consuma 5 porzioni quotidiane, abitudini sbagliate che alimentano la carica di persone in sovrappeso (33.1%) e di obesi (12.1%), dati peggiori del valore nazionale, e generano almeno un fatto di rischio cardiovascolare per il 98,8% dei pugliesi, secondo i dati dell'Osservatorio PASSI, il portale dell'epidemiologia per la sanità pubblica a cura del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute.
"Per aiutare tutto il sistema scolastico e le famiglie ad alimentare al meglio le giovani generazioni e l'intero nucleo familiare, da anni il Progetto di Educazione alla Campagna Amica ha agevolato l'incontro tra i bambini e i prodotti agricoli 'fatti' dagli agricoltori. In Puglia negli ultimi 10 anni sono stati coinvolti nel progetto delle masserie didattiche 90mila bambini e 270 scuole. Il nostro obiettivo è 'culturale' e consiste nel tentare di cambiare abitudini di consumo sbagliate che si sono diffuse ovunque, formando consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti", dichiara ilPresidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele.
L'attenzione a come si alimentano i ragazzi al di fuori delle mura domestiche – aggiunge Coldiretti Puglia – è un preciso dovere di tutti, a partire dagli enti locali - Comuni, Province e Regioni - delle istituzioni scolastiche che dovrebbero preferire i prodotti tipici e tradizionali non solo per i pranzi somministrati agli alunni, ma anche per i brevi momenti di ristoro, dei pediatri che dovrebbero consigliare, sin dai primi anni di vita dei bambini una corretta alimentazione, magari indirizzando le mamme verso cibi che siano costruiti il meno possibile 'in laboratorio', piuttosto in casa.
"L'effetto nefasto di una cattiva alimentazione non è solo l'obesità – insiste il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - perché il 35% dei tumori, secondo i dati della Lilt, si sviluppa a seguito di una alimentazione scorretta. Ciò dimostra l'importanza prioritaria di formare una vera e propria cultura della 'buona e sana tavola', educazione che deve partire necessariamente dall'età scolare per formare consumatori maturi per vivere meglio e più a lungo. I prodotti tradizionali e tipici rispondono all'esigenza di garantire sicurezza alimentare, tutela ambientale e salvaguardia della storia e del patrimonio di tradizioni del territorio. Da ciò l'impegno della Coldiretti Puglia, attraverso il progetto di Campagna Amica, di offrire agli studenti e alle loro famiglie, agli insegnanti e, più in generale, ai consumatori una visione concreta e reale del cibo sano e genuino e i cavalli di battaglia sono proprio frutta e verdura".
L'approvazione definitiva in Consiglio regionale della cosiddetta legge sul KM0 – conclude Coldiretti Puglia – è riuscita di fatto a raccogliere il consenso bipartisan sul delicato tema delle mense, della sicurezza alimentare, della nutraceutica e della salute dei bambini e non solo ed è una risposta responsabile all'83 per cento dei genitori pugliesi convinto che le mense pubbliche debbano offrire cibi più sani anche per educare le nuove generazioni alla sana e corretta alimentazione e tutelare la salute di tutti i fruitori delle mense pubbliche.
"Per aiutare tutto il sistema scolastico e le famiglie ad alimentare al meglio le giovani generazioni e l'intero nucleo familiare, da anni il Progetto di Educazione alla Campagna Amica ha agevolato l'incontro tra i bambini e i prodotti agricoli 'fatti' dagli agricoltori. In Puglia negli ultimi 10 anni sono stati coinvolti nel progetto delle masserie didattiche 90mila bambini e 270 scuole. Il nostro obiettivo è 'culturale' e consiste nel tentare di cambiare abitudini di consumo sbagliate che si sono diffuse ovunque, formando consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti", dichiara ilPresidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele.
L'attenzione a come si alimentano i ragazzi al di fuori delle mura domestiche – aggiunge Coldiretti Puglia – è un preciso dovere di tutti, a partire dagli enti locali - Comuni, Province e Regioni - delle istituzioni scolastiche che dovrebbero preferire i prodotti tipici e tradizionali non solo per i pranzi somministrati agli alunni, ma anche per i brevi momenti di ristoro, dei pediatri che dovrebbero consigliare, sin dai primi anni di vita dei bambini una corretta alimentazione, magari indirizzando le mamme verso cibi che siano costruiti il meno possibile 'in laboratorio', piuttosto in casa.
"L'effetto nefasto di una cattiva alimentazione non è solo l'obesità – insiste il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - perché il 35% dei tumori, secondo i dati della Lilt, si sviluppa a seguito di una alimentazione scorretta. Ciò dimostra l'importanza prioritaria di formare una vera e propria cultura della 'buona e sana tavola', educazione che deve partire necessariamente dall'età scolare per formare consumatori maturi per vivere meglio e più a lungo. I prodotti tradizionali e tipici rispondono all'esigenza di garantire sicurezza alimentare, tutela ambientale e salvaguardia della storia e del patrimonio di tradizioni del territorio. Da ciò l'impegno della Coldiretti Puglia, attraverso il progetto di Campagna Amica, di offrire agli studenti e alle loro famiglie, agli insegnanti e, più in generale, ai consumatori una visione concreta e reale del cibo sano e genuino e i cavalli di battaglia sono proprio frutta e verdura".
L'approvazione definitiva in Consiglio regionale della cosiddetta legge sul KM0 – conclude Coldiretti Puglia – è riuscita di fatto a raccogliere il consenso bipartisan sul delicato tema delle mense, della sicurezza alimentare, della nutraceutica e della salute dei bambini e non solo ed è una risposta responsabile all'83 per cento dei genitori pugliesi convinto che le mense pubbliche debbano offrire cibi più sani anche per educare le nuove generazioni alla sana e corretta alimentazione e tutelare la salute di tutti i fruitori delle mense pubbliche.