Religioni
«Che sia una Pasqua di fiducia e di pace!»
Il messaggio augurale del vescovo Mons. Giovanni Ricchiuti
Spinazzola - domenica 4 aprile 2021
Il messaggio augurale del vescovo della nostra Diocesi Mons. Giovanni Ricchiuti.
"Sappiamo tutti che la primavera è una stagione climaticamente portatrice di risveglio della natura, in quel colore bianco di cui si rivestono i nostri alberi e del verde dei nostri campi di grano, che – dopo il lungo inverno – da sempre apre il cuore e gli occhi dell'umanità tutta alla speranza di tempi nuovi e migliori.
Purtroppo, gli eventi che stiamo vivendo, in modo particolare – da un anno a questa parte – a causa della pandemia da COVID-19, sembrano ancora oggi mettere in crisi le sicurezze di sempre, legate a ritmi e tempi di vita, relazioni e progetti che, forse, ritenevamo immutabili, ma che, al contrario, hanno evidenziato come davvero questa nostra straordinaria avventura della vita può riservare sempre sorprese, e non tutte piacevoli! Con l'aggravante, aggiungo, di averci fatto dimenticare che "i mali" di questo mondo (le ingiustizie sociali, le guerre, la produzione e il commercio delle armi, le violenze e l'abuso sull'ambiente) non si sono fermati, ma hanno continuato a mietere "vittime".
Tuttavia, siamo tutti testimoni – e credo che siate concordi con me – come questo tempo stia lasciando molto spazio alla solidarietà, alla partecipazione alle sofferenze e al lutto di tante persone, all'ammirazione per i numerosissimi "cirenei", che quotidianamente – in tanti luoghi e in tanti modi, con grande generosità e dedizione di sé stessi – si prendono cura dei fratelli, soprattutto degli anziani, degli ammalati e dei contagiati, con parole e gesti spesso avvolti nel silenzio, ma carichi di umanità intensa e di amore per gli altri.
È da qui, sorelle e "fratelli tutti", che dobbiamo ripartire: da una fiducia profonda nelle nostre capacità di non cedere alla rassegnazione e al pessimismo, ma di lasciare che dal nostro vissuto quotidiano si sprigionino le energie migliori, si sprigioni la vita. Questa deve essere la nostra "primavera", la primavera dello Spirito!
La Pasqua è l'evento che, da duemila anni, la Chiesa professa come l'accadimento straordinario, che ha visto il suo Maestro e Signore, Gesù di Nazareth, crocifisso, morto e deposto in un sepolcro, mandare in frantumi pietre e macigni e risorgere vincitore dalla morte! E poi, mettersi in cammino, per accompagnare, condividere e parlare al cuore dei suoi discepoli, a loro volta invitati ad essere testimoni della Risurrezione!
Lui, il Risorto, è con noi, per aiutarci a comprendere il senso profondo del nostro camminare, perché Lui è la Via; del nostro ricercare, perché Lui è la Verità; del nostro vivere, perché Lui è la Vita!
La risposta più bella che possiamo dare alle nostre tante domande – di oggi e di sempre – sarà quella di ritrovare il coraggio di metterci in piedi e di riprendere il cammino; non da soli, ma da "fratelli tutti", credenti e non credenti, compagni di viaggio, che sanno riscoprire un'autentica relazione umana, dialogando, raccontando, dandosi la mano e aiutandosi gli uni gli alti.
E, nell'avventura della strada, Lui, il Risorto e il Vivente, ci verrà incontro: nei suoi occhi scorgeremo uno sguardo luminoso e rassicurante e una Parola, che saprà di vita che non muore. Mai!
Che sia una Pasqua di fiducia e di pace!
Questo è il mio augurio per voi che abitate i sei bei Comuni della nostra Diocesi, affinché possiate ritrovare il gusto di camminare e dialogare insieme, a tutti livelli – sociale, amministrativo, lavorativo, religioso, associativo e solidale – per pensare e realizzare progetti di un futuro più sereno e più fiducioso.
Buona e Santa Pasqua a tutti e a ciascuno!".
"Sappiamo tutti che la primavera è una stagione climaticamente portatrice di risveglio della natura, in quel colore bianco di cui si rivestono i nostri alberi e del verde dei nostri campi di grano, che – dopo il lungo inverno – da sempre apre il cuore e gli occhi dell'umanità tutta alla speranza di tempi nuovi e migliori.
Purtroppo, gli eventi che stiamo vivendo, in modo particolare – da un anno a questa parte – a causa della pandemia da COVID-19, sembrano ancora oggi mettere in crisi le sicurezze di sempre, legate a ritmi e tempi di vita, relazioni e progetti che, forse, ritenevamo immutabili, ma che, al contrario, hanno evidenziato come davvero questa nostra straordinaria avventura della vita può riservare sempre sorprese, e non tutte piacevoli! Con l'aggravante, aggiungo, di averci fatto dimenticare che "i mali" di questo mondo (le ingiustizie sociali, le guerre, la produzione e il commercio delle armi, le violenze e l'abuso sull'ambiente) non si sono fermati, ma hanno continuato a mietere "vittime".
Tuttavia, siamo tutti testimoni – e credo che siate concordi con me – come questo tempo stia lasciando molto spazio alla solidarietà, alla partecipazione alle sofferenze e al lutto di tante persone, all'ammirazione per i numerosissimi "cirenei", che quotidianamente – in tanti luoghi e in tanti modi, con grande generosità e dedizione di sé stessi – si prendono cura dei fratelli, soprattutto degli anziani, degli ammalati e dei contagiati, con parole e gesti spesso avvolti nel silenzio, ma carichi di umanità intensa e di amore per gli altri.
È da qui, sorelle e "fratelli tutti", che dobbiamo ripartire: da una fiducia profonda nelle nostre capacità di non cedere alla rassegnazione e al pessimismo, ma di lasciare che dal nostro vissuto quotidiano si sprigionino le energie migliori, si sprigioni la vita. Questa deve essere la nostra "primavera", la primavera dello Spirito!
La Pasqua è l'evento che, da duemila anni, la Chiesa professa come l'accadimento straordinario, che ha visto il suo Maestro e Signore, Gesù di Nazareth, crocifisso, morto e deposto in un sepolcro, mandare in frantumi pietre e macigni e risorgere vincitore dalla morte! E poi, mettersi in cammino, per accompagnare, condividere e parlare al cuore dei suoi discepoli, a loro volta invitati ad essere testimoni della Risurrezione!
Lui, il Risorto, è con noi, per aiutarci a comprendere il senso profondo del nostro camminare, perché Lui è la Via; del nostro ricercare, perché Lui è la Verità; del nostro vivere, perché Lui è la Vita!
La risposta più bella che possiamo dare alle nostre tante domande – di oggi e di sempre – sarà quella di ritrovare il coraggio di metterci in piedi e di riprendere il cammino; non da soli, ma da "fratelli tutti", credenti e non credenti, compagni di viaggio, che sanno riscoprire un'autentica relazione umana, dialogando, raccontando, dandosi la mano e aiutandosi gli uni gli alti.
E, nell'avventura della strada, Lui, il Risorto e il Vivente, ci verrà incontro: nei suoi occhi scorgeremo uno sguardo luminoso e rassicurante e una Parola, che saprà di vita che non muore. Mai!
Che sia una Pasqua di fiducia e di pace!
Questo è il mio augurio per voi che abitate i sei bei Comuni della nostra Diocesi, affinché possiate ritrovare il gusto di camminare e dialogare insieme, a tutti livelli – sociale, amministrativo, lavorativo, religioso, associativo e solidale – per pensare e realizzare progetti di un futuro più sereno e più fiducioso.
Buona e Santa Pasqua a tutti e a ciascuno!".