Enti locali
CGIL Puglia, Pino Gesmundo nominato nuovo segretario
Eletto alla presenza della segretaria nazionale Camusso. Succede a Gianni Forte
Puglia - giovedì 26 maggio 2016
11.05
E' Pino Gesmundo il nuovo segretario generale della Cgil Puglia. L'ha eletto questa mattina l'assembla generale della confederazione, riunita a Bari alla presenza di Susanna Camusso. Gesmundo succede a Gianni Forte, che ha guidato la Cgil regionale dal 2008 e che lo scorso 15 marzo è stato eletto segretario dello Spi Puglia.
Terlizzese, classe 1963, sposato con due figli, impiegato civile del Ministero della Difesa, ha svolto sin dal 1985 attività sindacale nella Funzione Pubblica, della quale è stato segretario generale in terra di Bari. Ha vissuto tanti anni di militanza volontaria, straordinaria e convinta, fatta di confronti, scontri e battaglie, condotte molto spesso oltre l'orario di lavoro. Numerose le battaglie affrontate nella categoria: dalla stabilizzazione dei precari, alla conquista di diritti di civiltà nelle carceri o per una sanità democratica, per un sistema giudiziario efficiente, al rispetto dell'ambiente o per condizioni di welfare dignitosi e comunque per garantire diritti e dignità ai lavoratori e ai cittadini più deboli.
Da segretario generale della Camera del Lavoro di Bari, dove è stato eletto nell'ottobre del 2011, l'impegno nelle lotte per salvare la Bridgestone o per supportare i lavoratori della OM o alle importanti vertenze della grande distribuzione come quella del Mercatone oppure della Coop o IKEA o ancora le battaglie per la stabilizzazione nei call-center o la vertenza Petruzzelli. Ma anche nel sistema delle comunicazioni dell'energia e della farmaceutica, del salotto e dell'agro-alimentare, dei trasporti così come delle costruzioni. Una grande palestra di esperienze.
E' la prima volta che il segretario generale della Cgil pugliese è eletto dal nuovo organismo dell'assemblea generale, composto in maggioranza da delegati provenienti dai luoghi di lavoro. Larghissimo il consenso ricevuto da Gesmundo, da cui è arrivato il ringraziamento a Susanna Camusso e ai componenti dell'assemblea.
«Sono arrivato a ricoprire ruoli di cui mi onoro grazie a quanti mi hanno sostenuto e aiutato in questo lungo percorso - ha spiegato Gismundo. Compagne e compagni con cui ho condiviso soddisfazioni per le vertenze risolte e con i quali ho superato anche i momenti di difficoltà. Voglio parlare a tutti come un compagno che si sente parte di un unico grande gruppo di lavoro fatto di dirigenti, attivisti e delegati, lavoratori, pensionati. Ho una responsabilità che è quella di condividere l'agire quotidiano ragionando sempre collegialmente, condividendo valutazioni, decisioni e scelte. Con la certezza di poter contare su un compagno esperto, tranquillo e fiducioso come Gianni Forte, che lascia un gruppo dirigente coeso del quale lui stesso rimane componente fondamentale, che ha governato in un clima di serenità anche in situazioni che avrebbero fatto tremare i polsi ad altri. Di fronte abbiamo una sfida comune a tutti i territori della regione, che fanno i conti con il drammatico quadro economico del paese e del Mezzogiorno in particolare, che ha falcidiato occupati e aziende, e con l'asfissiante azione di attacco ai diritti oltre che di delegittimazione dei corpi intermedi. La risposta della Cgil è riassunta nella legge d'iniziativa popolare per una nuova Carta dei diritti universali, proposte che dobbiamo far vivere nei territori, nei luoghi di lavoro, dobbiamo parlare con le persone nelle piazze, nei mercati, nelle università. Spiegare il senso della nostra lotta, riportare i diritti in capo alle persone. Assieme è necessario attivare subito tutti gli interventi finanziati dai fondi europei, occorre dare risposte in termini occupazionali, aprire cantieri, cogliere tutte le opportunità. In tal senso, il preannunciato Piano straordinario per il Sud, ha visto ridurre le risorse rivenienti dal Fondo Sviluppo e Coesione. E' giusto rivendicare come ha fatto Emiliano maggiori risorse per la nostre regione - conclude Gismundo - ma ora occorre passare alla fase progettuale, concordare progetti che siano immediatamente cantierizzabili, che offrano lavoro stabile e di qualità».
Terlizzese, classe 1963, sposato con due figli, impiegato civile del Ministero della Difesa, ha svolto sin dal 1985 attività sindacale nella Funzione Pubblica, della quale è stato segretario generale in terra di Bari. Ha vissuto tanti anni di militanza volontaria, straordinaria e convinta, fatta di confronti, scontri e battaglie, condotte molto spesso oltre l'orario di lavoro. Numerose le battaglie affrontate nella categoria: dalla stabilizzazione dei precari, alla conquista di diritti di civiltà nelle carceri o per una sanità democratica, per un sistema giudiziario efficiente, al rispetto dell'ambiente o per condizioni di welfare dignitosi e comunque per garantire diritti e dignità ai lavoratori e ai cittadini più deboli.
Da segretario generale della Camera del Lavoro di Bari, dove è stato eletto nell'ottobre del 2011, l'impegno nelle lotte per salvare la Bridgestone o per supportare i lavoratori della OM o alle importanti vertenze della grande distribuzione come quella del Mercatone oppure della Coop o IKEA o ancora le battaglie per la stabilizzazione nei call-center o la vertenza Petruzzelli. Ma anche nel sistema delle comunicazioni dell'energia e della farmaceutica, del salotto e dell'agro-alimentare, dei trasporti così come delle costruzioni. Una grande palestra di esperienze.
E' la prima volta che il segretario generale della Cgil pugliese è eletto dal nuovo organismo dell'assemblea generale, composto in maggioranza da delegati provenienti dai luoghi di lavoro. Larghissimo il consenso ricevuto da Gesmundo, da cui è arrivato il ringraziamento a Susanna Camusso e ai componenti dell'assemblea.
«Sono arrivato a ricoprire ruoli di cui mi onoro grazie a quanti mi hanno sostenuto e aiutato in questo lungo percorso - ha spiegato Gismundo. Compagne e compagni con cui ho condiviso soddisfazioni per le vertenze risolte e con i quali ho superato anche i momenti di difficoltà. Voglio parlare a tutti come un compagno che si sente parte di un unico grande gruppo di lavoro fatto di dirigenti, attivisti e delegati, lavoratori, pensionati. Ho una responsabilità che è quella di condividere l'agire quotidiano ragionando sempre collegialmente, condividendo valutazioni, decisioni e scelte. Con la certezza di poter contare su un compagno esperto, tranquillo e fiducioso come Gianni Forte, che lascia un gruppo dirigente coeso del quale lui stesso rimane componente fondamentale, che ha governato in un clima di serenità anche in situazioni che avrebbero fatto tremare i polsi ad altri. Di fronte abbiamo una sfida comune a tutti i territori della regione, che fanno i conti con il drammatico quadro economico del paese e del Mezzogiorno in particolare, che ha falcidiato occupati e aziende, e con l'asfissiante azione di attacco ai diritti oltre che di delegittimazione dei corpi intermedi. La risposta della Cgil è riassunta nella legge d'iniziativa popolare per una nuova Carta dei diritti universali, proposte che dobbiamo far vivere nei territori, nei luoghi di lavoro, dobbiamo parlare con le persone nelle piazze, nei mercati, nelle università. Spiegare il senso della nostra lotta, riportare i diritti in capo alle persone. Assieme è necessario attivare subito tutti gli interventi finanziati dai fondi europei, occorre dare risposte in termini occupazionali, aprire cantieri, cogliere tutte le opportunità. In tal senso, il preannunciato Piano straordinario per il Sud, ha visto ridurre le risorse rivenienti dal Fondo Sviluppo e Coesione. E' giusto rivendicare come ha fatto Emiliano maggiori risorse per la nostre regione - conclude Gismundo - ma ora occorre passare alla fase progettuale, concordare progetti che siano immediatamente cantierizzabili, che offrano lavoro stabile e di qualità».