Attualità
A Spinazzola il Premio all’impegno sociale "Livatino - Saetta - Costa"
Il premio sarà preceduto dalla presentazione del romanzo autobiografico “Un’arma nel cuore” di Angelo Jannone
Spinazzola - giovedì 28 ottobre 2021
Comunicato Stampa
Si terrà a Spinazzola il 6 novembre prossimo il premio all'impegno sociale "Livatino - Saetta - Costa", dedicato a tre grandi martiri della storia dell'Antimafia: Rosario Livatino, noto come il giudice ragazzino trucidato mentre si recava al lavoro senza scorta il 21 settembre del 1990 e proclamato Beato il 9 maggio scorso.
Ma anche i giudici Antonino Saetta, ucciso dai Corleonesi il 25 settembre 1988, insieme al figlio Stefano ed il giudice Gaetano Costa assassinato dalla mafia il 6 agosto 1980 per le sue indagini da procuratore a Palermo.
Come tutti gli anni, anche quest'anno il Comitato organizzatore ha individuato una serie di nomi da premiare, per lo più pugliesi, appartenenti non solo alle forze dell'ordine e della magistratura, tra i quali quello del magistrato Antimafia Elisabetta Pugliese della Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e del suo collega di Foggia Marco Gambardella, il magistrato Gaetano Catalani presidente della Camera Penale di Matera ma anche nomi del mondo della cultura e dell'impegno sociale.
E' il caso dello Scrittore e Regista Davide Lorenzano, autore de "Il coraggio e la tenacia. Il giudice di Canicattì" sul Giudice Rosario Livatino (2019) andato in onda su Rai Storia e del documentario storico dedicato al giudice Saetta ed a suo figlio, delle scrittrici Emma Barbaro, Valentina Maria Drago per il loro libro sulla genesi della mafia pugliese, Paolo Pinnelli e Nunzia Vulpio o del professore Antonello Fortunato, da anni impegnato con il centro Zenith a fianco ai disabili.
Ma tra i nomi spicca anche quello del Prefetto quello del Generale Mario Mori, reduce dall'ennesima assoluzione in appello dal processo sulla cosiddetta trattativa Stato Mafia, dopo una serie di processi tutti intentati dalla Procura di Palermo, seguiti all'arresto di Riina.
"Un uomo a cui l'Italia dovrebbe dire grazie per il suo impegno contro il terrorismo e le mafie e che invece da anni continua a fronteggiare processi ed attacchi mediatici di ogni genere". Ha commentato il Presidente Onorario del Comitato Livatino in Puglia Cosimo Forina.
Una sorta che per alcuni aspetti pare somigliare a quella di Angelo Jannone, autore del romanzo autobiografico "Un'Arma nel cuore" (ed. Intermedia), che sarà presentato la sera prima, venerdì 5 novembre alle ora 19.00. Jannone, oggi manager e scrittore, ex colonnello del Ros ed ex comandante della compagnia di Corleone, è noto per aver indagato con Giovanni Falcone sul patrimonio personale di Riina e sui suoi rapporti con frange massoniche deviate che facevano capo al commercialista Mandalari. Ma soprattutto spicca nella sua carriera, l'esperienza da infiltrato tra i narcos. Alla presentazione interverranno il Generale Mori ed il giornalista Carlo Vulpio inviato del Corriere della Sera, con la moderazione del giornalista Cosimo Forina.
Ma anche i giudici Antonino Saetta, ucciso dai Corleonesi il 25 settembre 1988, insieme al figlio Stefano ed il giudice Gaetano Costa assassinato dalla mafia il 6 agosto 1980 per le sue indagini da procuratore a Palermo.
Come tutti gli anni, anche quest'anno il Comitato organizzatore ha individuato una serie di nomi da premiare, per lo più pugliesi, appartenenti non solo alle forze dell'ordine e della magistratura, tra i quali quello del magistrato Antimafia Elisabetta Pugliese della Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e del suo collega di Foggia Marco Gambardella, il magistrato Gaetano Catalani presidente della Camera Penale di Matera ma anche nomi del mondo della cultura e dell'impegno sociale.
E' il caso dello Scrittore e Regista Davide Lorenzano, autore de "Il coraggio e la tenacia. Il giudice di Canicattì" sul Giudice Rosario Livatino (2019) andato in onda su Rai Storia e del documentario storico dedicato al giudice Saetta ed a suo figlio, delle scrittrici Emma Barbaro, Valentina Maria Drago per il loro libro sulla genesi della mafia pugliese, Paolo Pinnelli e Nunzia Vulpio o del professore Antonello Fortunato, da anni impegnato con il centro Zenith a fianco ai disabili.
Ma tra i nomi spicca anche quello del Prefetto quello del Generale Mario Mori, reduce dall'ennesima assoluzione in appello dal processo sulla cosiddetta trattativa Stato Mafia, dopo una serie di processi tutti intentati dalla Procura di Palermo, seguiti all'arresto di Riina.
"Un uomo a cui l'Italia dovrebbe dire grazie per il suo impegno contro il terrorismo e le mafie e che invece da anni continua a fronteggiare processi ed attacchi mediatici di ogni genere". Ha commentato il Presidente Onorario del Comitato Livatino in Puglia Cosimo Forina.
Una sorta che per alcuni aspetti pare somigliare a quella di Angelo Jannone, autore del romanzo autobiografico "Un'Arma nel cuore" (ed. Intermedia), che sarà presentato la sera prima, venerdì 5 novembre alle ora 19.00. Jannone, oggi manager e scrittore, ex colonnello del Ros ed ex comandante della compagnia di Corleone, è noto per aver indagato con Giovanni Falcone sul patrimonio personale di Riina e sui suoi rapporti con frange massoniche deviate che facevano capo al commercialista Mandalari. Ma soprattutto spicca nella sua carriera, l'esperienza da infiltrato tra i narcos. Alla presentazione interverranno il Generale Mori ed il giornalista Carlo Vulpio inviato del Corriere della Sera, con la moderazione del giornalista Cosimo Forina.