Sport dilettantistico, il grido di allarme alla Regione: «Si riprogrammi la ripresa»
L'impegno della seconda Commissione nell'audizione con Nicola Pantaleo (Fin) e Vito Tisci (Lnd)
venerdì 29 gennaio 2021
Un grido di aiuto da parte del nuoto sportivo e del calcio dilettantistico alla Regione: servono risorse, aiuti e attenzione. L'audizione in seconda Commissione del Consiglio regionale (affari generali e sport), convocata dal presidente Antonio Tutolo, ha consentito ai presidenti della Federazione Nuoto Puglia Nicola Pantaleo e della Lega Calcio dilettantistica e giovanile Vito Tisci di fare presenti le difficoltà del settore nella pandemia e rivolgere un appello a intervenire.
Grande la sofferenza per tutti gli sport da contatto bloccati fino al 5 marzo.
La Fin sollecita finanziamenti a fondo perduto per dare una boccata d'ossigeno alle circa settanta società natatorie e chiede una riduzione delle tariffe Aqp per l'acqua nelle piscine. La gestione degli impianti per il nuoto è particolarmente onerosa, 30-40mila euro al mese per le strutture più piccole, spese che non è possibile sostenere. Sono in gran parte chiusi, a parte le poche dove si cerca di concentrare gli atleti di interesse nazionale, gli unici autorizzati dal DPCM del 24 ottobre 2020 ad allenarsi e competere.
Il calcio dilettantistico e giovanile è allo stremo: 700 società, 35mila tesserati. Tutte le attività agonistiche e formative (corsi e scuole calcio) sono bloccate dal 25 ottobre 2020 al 5 marzo 2021, ha fatto presente il presidente Tisci. «Voglio lanciare un grido di allarme – spiega il Presidente del C.R. Puglia LND – In questo momento i club sono in grande sofferenza a causa della mancanza di introiti che derivano dai botteghini, dalle sponsorizzazioni e da tutto l'indotto economico che ruota attorno al sistema calcio. Le nostre società sono diventate ormai delle aziende, sono in crisi, hanno davvero bisogno di sostegno per non collassare. È quasi un anno che il Covid-19 ha messo in ginocchio il mondo dello sport, adesso servono misure importanti per consentire ai club di ripartire senza ulteriori sofferenze.
Abbiamo bisogno di tornare tutti alla normalità, per questo stiamo lavorando affinché almeno il nostro campionato di vertice, quello regionale di Eccellenza, possa ripartire alla pari della Serie D con l'applicazione di un protocollo adeguato che consenta alle società di tutelare la salute dei propri tesserati».
Tisci ha evidenziato «come la Regione Puglia debba prendere in serie considerazione l'idea di contribuire alla ripartenza del calcio regionale intervenendo in favore delle nostre società affiliate che si apprestano a tornare in campo, affinché venga loro riconosciuto un contributo economico che possa sollevarle da ulteriori spese necessarie per effettuare, ad esempio, dei tamponi settimanali». A tal proposito, è stata redatta una nota congiunta indirizzata al Presidente della Regione Puglia e agli assessori regionali a Sport e Sanità, per evidenziare questi concetti e chiedere dei contributi straordinari che siano elargiti in maniera diretta ai club che si apprestano a ripartire.
«Il calcio dilettantistico può ripartire con le giuste cautele, - ha continuato Tisci - ci vuole buonsenso, ma sono certo che le nostre società affiliate siano in grado di osservare scrupolosamente il nuovo protocollo come già avviene per i campionati professionistici nazionali. Questo grido di aiuto ha una ragione ben precisa: prevenire la chiusura di molte società di calcio dilettantistico e giovanile! Il ruolo di queste associazioni sportive è soprattutto di natura sociale, perché favorisce l'integrazione togliendo i ragazzi dalle strade. Ogni volta che chiude un centro sportivo, a molti giovani vengono precluse numerose possibilità, tra cui quella di fare sport, conoscere gente, abbassare l'indice di sedentarietà e soprattutto quella di fare qualcosa di utile per la propria salute ed il proprio benessere psicofisico».
Al momento si cercherà di far ripartire a marzo il campionato di Eccellenza, con nuovi protocolli, ma servono fino a 400 euro a settimana per i tamponi antigenici. Da qui la richiesta di contributi straordinari in denaro a favore delle società o anche in materiali: tamponi somministrati dalla sanità pubblica.
Di tutte le richieste si farà carico la Commissione: il presidente Tutolo ha assicurato l'impegno a cercare ogni soluzione, condiviso da tutti i componenti, nel corso dell'audizione promossa da Luigi Caroli. Si tratta di trovare risposte alle richieste di vario genere, se necessario attivando tavoli tecnici e verificando la possibilità di fare arrivare agli organi competenti ipotesi e richieste che non rientrano tra le materie regionali.
I lavori della seconda commissione sui problemi dello sport pugliese, a partire dal calcio e dal nuoto, resteranno "aperti" fino alla fine della pandemia ed anche oltre, per assicurare la ripresa di attività sportive importanti, in particolare per la crescita dei ragazzi e delle ragazze, in una regione che nel nuoto agonistico ai massimi livelli vanta tre giovani stelle in ascesa: Benny Pilato, Elena Di Liddo e Marco De Tullio su tutti.
Grande la sofferenza per tutti gli sport da contatto bloccati fino al 5 marzo.
La Fin sollecita finanziamenti a fondo perduto per dare una boccata d'ossigeno alle circa settanta società natatorie e chiede una riduzione delle tariffe Aqp per l'acqua nelle piscine. La gestione degli impianti per il nuoto è particolarmente onerosa, 30-40mila euro al mese per le strutture più piccole, spese che non è possibile sostenere. Sono in gran parte chiusi, a parte le poche dove si cerca di concentrare gli atleti di interesse nazionale, gli unici autorizzati dal DPCM del 24 ottobre 2020 ad allenarsi e competere.
Il calcio dilettantistico e giovanile è allo stremo: 700 società, 35mila tesserati. Tutte le attività agonistiche e formative (corsi e scuole calcio) sono bloccate dal 25 ottobre 2020 al 5 marzo 2021, ha fatto presente il presidente Tisci. «Voglio lanciare un grido di allarme – spiega il Presidente del C.R. Puglia LND – In questo momento i club sono in grande sofferenza a causa della mancanza di introiti che derivano dai botteghini, dalle sponsorizzazioni e da tutto l'indotto economico che ruota attorno al sistema calcio. Le nostre società sono diventate ormai delle aziende, sono in crisi, hanno davvero bisogno di sostegno per non collassare. È quasi un anno che il Covid-19 ha messo in ginocchio il mondo dello sport, adesso servono misure importanti per consentire ai club di ripartire senza ulteriori sofferenze.
Abbiamo bisogno di tornare tutti alla normalità, per questo stiamo lavorando affinché almeno il nostro campionato di vertice, quello regionale di Eccellenza, possa ripartire alla pari della Serie D con l'applicazione di un protocollo adeguato che consenta alle società di tutelare la salute dei propri tesserati».
Tisci ha evidenziato «come la Regione Puglia debba prendere in serie considerazione l'idea di contribuire alla ripartenza del calcio regionale intervenendo in favore delle nostre società affiliate che si apprestano a tornare in campo, affinché venga loro riconosciuto un contributo economico che possa sollevarle da ulteriori spese necessarie per effettuare, ad esempio, dei tamponi settimanali». A tal proposito, è stata redatta una nota congiunta indirizzata al Presidente della Regione Puglia e agli assessori regionali a Sport e Sanità, per evidenziare questi concetti e chiedere dei contributi straordinari che siano elargiti in maniera diretta ai club che si apprestano a ripartire.
«Il calcio dilettantistico può ripartire con le giuste cautele, - ha continuato Tisci - ci vuole buonsenso, ma sono certo che le nostre società affiliate siano in grado di osservare scrupolosamente il nuovo protocollo come già avviene per i campionati professionistici nazionali. Questo grido di aiuto ha una ragione ben precisa: prevenire la chiusura di molte società di calcio dilettantistico e giovanile! Il ruolo di queste associazioni sportive è soprattutto di natura sociale, perché favorisce l'integrazione togliendo i ragazzi dalle strade. Ogni volta che chiude un centro sportivo, a molti giovani vengono precluse numerose possibilità, tra cui quella di fare sport, conoscere gente, abbassare l'indice di sedentarietà e soprattutto quella di fare qualcosa di utile per la propria salute ed il proprio benessere psicofisico».
Al momento si cercherà di far ripartire a marzo il campionato di Eccellenza, con nuovi protocolli, ma servono fino a 400 euro a settimana per i tamponi antigenici. Da qui la richiesta di contributi straordinari in denaro a favore delle società o anche in materiali: tamponi somministrati dalla sanità pubblica.
Di tutte le richieste si farà carico la Commissione: il presidente Tutolo ha assicurato l'impegno a cercare ogni soluzione, condiviso da tutti i componenti, nel corso dell'audizione promossa da Luigi Caroli. Si tratta di trovare risposte alle richieste di vario genere, se necessario attivando tavoli tecnici e verificando la possibilità di fare arrivare agli organi competenti ipotesi e richieste che non rientrano tra le materie regionali.
I lavori della seconda commissione sui problemi dello sport pugliese, a partire dal calcio e dal nuoto, resteranno "aperti" fino alla fine della pandemia ed anche oltre, per assicurare la ripresa di attività sportive importanti, in particolare per la crescita dei ragazzi e delle ragazze, in una regione che nel nuoto agonistico ai massimi livelli vanta tre giovani stelle in ascesa: Benny Pilato, Elena Di Liddo e Marco De Tullio su tutti.