Valorizzazione beni ecclesiastici: più della metà dei fondi stanziati sono pugliesi
La Puglia protagonista in Italia: “15 milioni di euro per il bando per i beni culturali ecclesiastici”
lunedì 18 giugno 2018
20.03
"Su 12 regioni italiane (Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Sardegna, Toscana, Umbria e Puglia) che hanno aderito alla ricognizione sul trend dei finanziamenti per la valorizzazione dei beni ecclesiastici la Puglia è protagonista. Spicca per la percentuale dei beni valorizzati: il 37% con 320 interventi, e sul totale dei fondi stanziati: più della metà dei fondi sono pugliesi, il 57% per un valore di 144 milioni di euro a fronte di un impegno complessivo di 252 milioni".
L'ha detto questa mattina l'assessore all'Industria turistica e culturale della Regione Puglia, Loredana Capone, alla conferenza di presentazione del progetto "Chiese Aperte" al Museo Diocesano di Lecce, ed è quanto è emerso al tavolo nazionale tra CEI, la Conferenza Episcopale Italiana, e il coordinamento delle regioni italiane, lo scorso 14 giugno, dove la Puglia era presente con la dirigente regionale del Dipartimento turismo, economia della cultura e valorizzazione del territorio, Silvia Pellegrini.
Non sappiamo al momento quali progetti riguarderanno la Diocesi di Andria. Numerosi sono infatti gli edifici di culto che necessitano interventi risolutivi.
"Chiese Aperte", finanziato con 300 mila euro dalla Regione Puglia (Fondo Speciale per la cultura e il patrimonio culturale), è il frutto dell'accordo tra l'assessorato regionale all'Industria turistica e culturale e CEP, la Conferenza Episcopale di Puglia. Coinvolge 19 diocesi pugliesi, da San Severo a Ugento, e prevede l'apertura straordinaria dei luoghi di culto e di cultura, la promozione di eventi culturali rivolti sia ai cittadini che ai turisti, l'accompagnamento al racconto dei luoghi attraverso strumenti e materiali divulgativi innovativi, il miglioramento della qualità dell'offerta del servizio di guida turistica.
Una collaborazione istituzionale importante quella tra Regione Puglia e CEP che tra pochi giorni potrà contare su un ulteriore strumento: il bando ecclesiastici. Quindici milioni di euro per la riqualificazione, valorizzazione e fruizione di chiese, conventi, palazzi, opere di pittura, scultura, affreschi, stemmi, che la Regione metterà in campo grazie all'intervento dell'assessore all'Industria turistica e culturale, Loredana Capone, che, lo scorso 30 giugno 2017, ha proposto e ottenuto una modifica del POR FESR 2014/2020 facendo inserire tra i beneficiari dei fondi anche gli Enti ecclesiastici proprietari o con disponibilità di beni culturali.
"Il patrimonio ecclesiastico - ha sottolineato Loredana Capone - , per quanto appartenga ad un ente privato, è a tutti gli effetti un patrimonio pubblico. La Regione e lo Stato non possono sottrarsi dal collaborare. Per questa ragione abbiamo immaginato formule di cooperazione coerenti con l'uso de fondi europei ma che servano anche a soddisfare i fabbisogni di tutti coloro che riconoscono questo immenso patrimonio come bene comune. In questi anni la Puglia ha profuso grande impegno nella riqualificazione del patrimonio ecclesiastico, oggi dobbiamo fare un passo in più. L'appello della Puglia è alla valorizzazione, non solo alla mera conservazione. Non più un euro per il restauro senza un progetto di fruizione. L'intera strategia regionale Smart In si basa su questo presupposto: dalle community Library ai Laboratori di fruizione. Perché un patrimonio vissuto si degrada meno e assolve alla funzione di creare capitale culturale, promuovere inclusione, integrazione, valorizzazione. Questo vale anche per i beni ecclesiastici che con le competenze e i talenti di tanti giovani professionisti del settore possono arricchire la conoscenza e la consapevolezza di cittadini e turisti visitatori. Oggi la sfida è nella collaborazione tra pubblico e privati, nel coinvolgimento di tutti i protagonisti dell'Industria culturale e creativa, che devono sentirsi stimolati a farsi carico della gestione, anche sotto il profilo economico. Per questo con il bando ecclesiastici finanzieremo lavori edili, attrezzature e allestimento finalizzati a rendere più accoglienti i luoghi, ma anche laboratori di restauro, di condivisioni, di animazione, per rendere questi meravigliosi spazi capaci di camminare con le proprie gambe e, al contempo, garantire un'offerta culturale di ma
L'ha detto questa mattina l'assessore all'Industria turistica e culturale della Regione Puglia, Loredana Capone, alla conferenza di presentazione del progetto "Chiese Aperte" al Museo Diocesano di Lecce, ed è quanto è emerso al tavolo nazionale tra CEI, la Conferenza Episcopale Italiana, e il coordinamento delle regioni italiane, lo scorso 14 giugno, dove la Puglia era presente con la dirigente regionale del Dipartimento turismo, economia della cultura e valorizzazione del territorio, Silvia Pellegrini.
Non sappiamo al momento quali progetti riguarderanno la Diocesi di Andria. Numerosi sono infatti gli edifici di culto che necessitano interventi risolutivi.
"Chiese Aperte", finanziato con 300 mila euro dalla Regione Puglia (Fondo Speciale per la cultura e il patrimonio culturale), è il frutto dell'accordo tra l'assessorato regionale all'Industria turistica e culturale e CEP, la Conferenza Episcopale di Puglia. Coinvolge 19 diocesi pugliesi, da San Severo a Ugento, e prevede l'apertura straordinaria dei luoghi di culto e di cultura, la promozione di eventi culturali rivolti sia ai cittadini che ai turisti, l'accompagnamento al racconto dei luoghi attraverso strumenti e materiali divulgativi innovativi, il miglioramento della qualità dell'offerta del servizio di guida turistica.
Una collaborazione istituzionale importante quella tra Regione Puglia e CEP che tra pochi giorni potrà contare su un ulteriore strumento: il bando ecclesiastici. Quindici milioni di euro per la riqualificazione, valorizzazione e fruizione di chiese, conventi, palazzi, opere di pittura, scultura, affreschi, stemmi, che la Regione metterà in campo grazie all'intervento dell'assessore all'Industria turistica e culturale, Loredana Capone, che, lo scorso 30 giugno 2017, ha proposto e ottenuto una modifica del POR FESR 2014/2020 facendo inserire tra i beneficiari dei fondi anche gli Enti ecclesiastici proprietari o con disponibilità di beni culturali.
"Il patrimonio ecclesiastico - ha sottolineato Loredana Capone - , per quanto appartenga ad un ente privato, è a tutti gli effetti un patrimonio pubblico. La Regione e lo Stato non possono sottrarsi dal collaborare. Per questa ragione abbiamo immaginato formule di cooperazione coerenti con l'uso de fondi europei ma che servano anche a soddisfare i fabbisogni di tutti coloro che riconoscono questo immenso patrimonio come bene comune. In questi anni la Puglia ha profuso grande impegno nella riqualificazione del patrimonio ecclesiastico, oggi dobbiamo fare un passo in più. L'appello della Puglia è alla valorizzazione, non solo alla mera conservazione. Non più un euro per il restauro senza un progetto di fruizione. L'intera strategia regionale Smart In si basa su questo presupposto: dalle community Library ai Laboratori di fruizione. Perché un patrimonio vissuto si degrada meno e assolve alla funzione di creare capitale culturale, promuovere inclusione, integrazione, valorizzazione. Questo vale anche per i beni ecclesiastici che con le competenze e i talenti di tanti giovani professionisti del settore possono arricchire la conoscenza e la consapevolezza di cittadini e turisti visitatori. Oggi la sfida è nella collaborazione tra pubblico e privati, nel coinvolgimento di tutti i protagonisti dell'Industria culturale e creativa, che devono sentirsi stimolati a farsi carico della gestione, anche sotto il profilo economico. Per questo con il bando ecclesiastici finanzieremo lavori edili, attrezzature e allestimento finalizzati a rendere più accoglienti i luoghi, ma anche laboratori di restauro, di condivisioni, di animazione, per rendere questi meravigliosi spazi capaci di camminare con le proprie gambe e, al contempo, garantire un'offerta culturale di ma