Spinazzola arriva in Cina con "Pinocchio" di Matteo Garrone
Seguendo il percorso già tracciato dall'accoglienza in Cina del film "Spaccapietre" dei fratelli De Serio
giovedì 6 maggio 2021
«La famosa pellicola italiana "Pinocchio" basata sul romanzo di Carlo Collodi uscirà in Cina il prossimo 1 giugno. Il film è diretto dal regista Matteo Garrone e interpretato dal celebre Roberto Benigni che interpreta il babbo di Pinocchio, il falegname "Geppetto"». Sono queste le parole, riprese con entusiasmo dall'Apulia Film Commission, con cui l'Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia ha annunciato lo "sbarco" in Cina dell'ultima trasposizione cinematografica e italiana del romanzo di Collodi.
Il senso della famiglia e degli affetti, la responsabilità delle proprie azioni, la libertà di essere se stessi, uniti al fascino dell'avventura e della magia di una delle storie più appassionanti della letteratura per l'infanzia. Questo e molto altro è racchiuso nel classico ed intramontabile romanzo di Carlo Collodi che in molti hanno, negli anni, portato sul grande schermo.
Dopo due nominations agli Oscar (costumi, trucco e parrucco), cinque premi David di Donatello 2020 e sei Nastri D'Argento, ora che il "Pinocchio" di Garrone è pronto a conquistare l'Oriente, anche Spinazzola può vantare con orgoglio di vedere il proprio territorio, compreso fra Masseria Salomone e il sito archeologico di Grottelline, ammirato sul grande schermo in Cina, in tutto il suo fascino mistico e rurale.
Fra incanto e fantasia, l'autenticità del nostro territorio, che ha fatto da cornice ad alcune delle scene del film, contribuisce a rendere prestigio al "Pinocchio" di Garrone e alla storia del bambino di legno che insegna ad amare e a sentirsi liberi di essere se stessi e sinceri.
Di certo, però, non è la prima volta che Spinazzola strizza l'occhio all'Oriente. Già lo scorso anno la pellicola italiana, orgoglio soprattutto pugliese, "Spaccapietre" dei fratelli Gianluca e Massimiliano De Serio, dopo la Mostra del Cinema di Venezia, aveva portato l'eccellenza cinematografica del nostro territorio proprio in Cina. Una storia drammaticamente attuale per la nostra Puglia quella della coproduzione italo-francese che si concentra sui temi dell'immigrazione, del lavoro nero e del caporalato nelle campagne pugliesi, con una scenografia resa unica anche grazie agli scorci di Spinazzola, oltre che di Bari e Pulsano.
Un percorso quasi spianato, quindi, per "Pinocchio" di Garrone che con "Spaccapietre" dei fratelli De Serio condivide anche una delle tematiche più permeanti, quella dell'amore fra un padre e un figlio.
Il senso della famiglia e degli affetti, la responsabilità delle proprie azioni, la libertà di essere se stessi, uniti al fascino dell'avventura e della magia di una delle storie più appassionanti della letteratura per l'infanzia. Questo e molto altro è racchiuso nel classico ed intramontabile romanzo di Carlo Collodi che in molti hanno, negli anni, portato sul grande schermo.
Dopo due nominations agli Oscar (costumi, trucco e parrucco), cinque premi David di Donatello 2020 e sei Nastri D'Argento, ora che il "Pinocchio" di Garrone è pronto a conquistare l'Oriente, anche Spinazzola può vantare con orgoglio di vedere il proprio territorio, compreso fra Masseria Salomone e il sito archeologico di Grottelline, ammirato sul grande schermo in Cina, in tutto il suo fascino mistico e rurale.
Fra incanto e fantasia, l'autenticità del nostro territorio, che ha fatto da cornice ad alcune delle scene del film, contribuisce a rendere prestigio al "Pinocchio" di Garrone e alla storia del bambino di legno che insegna ad amare e a sentirsi liberi di essere se stessi e sinceri.
Di certo, però, non è la prima volta che Spinazzola strizza l'occhio all'Oriente. Già lo scorso anno la pellicola italiana, orgoglio soprattutto pugliese, "Spaccapietre" dei fratelli Gianluca e Massimiliano De Serio, dopo la Mostra del Cinema di Venezia, aveva portato l'eccellenza cinematografica del nostro territorio proprio in Cina. Una storia drammaticamente attuale per la nostra Puglia quella della coproduzione italo-francese che si concentra sui temi dell'immigrazione, del lavoro nero e del caporalato nelle campagne pugliesi, con una scenografia resa unica anche grazie agli scorci di Spinazzola, oltre che di Bari e Pulsano.
Un percorso quasi spianato, quindi, per "Pinocchio" di Garrone che con "Spaccapietre" dei fratelli De Serio condivide anche una delle tematiche più permeanti, quella dell'amore fra un padre e un figlio.