Sì a spostamenti fuori dal proprio comune per la cura dei terreni
Lo chiarisce Coldiretti: «Via libera agli hobbisti per la produzione per autoconsumo»
sabato 14 novembre 2020
Via libera agli spostamenti degli hobbisti per la cura di oliveti, vigneti e orti, forme preziose di integrazione del reddito familiare e per l'autoconsumo, come la raccolta delle olive, il conferimento al frantoio e la spremitura, a patto che gli spostamenti avvengano seguendo il percorso più breve. È quanto riferisce Coldiretti Puglia, a seguito della FAQ del Governo che ha chiarito la possibilità di "spostarsi anche al di fuori del Comune di residenza per lo svolgimento di attività lavorative, anche di limitate dimensioni, adibite alle produzione per autoconsumo".
«Sia nelle zone arancioni che in quelle rosse è consentita la cura e manutenzione di terreni privati, ed è possibile spostarsi per raggiungerli, anche nel caso in cui siano in comuni diversi da quello di residenza, certificando la proprietà o il possesso, la produzione per autoconsumo e indicando il percorso, una notizia positiva per quanti amano prendersi cura del proprio terreno, coltivato per trarne i prodotti genuini da portare sulle tavole», afferma Savino muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
In Puglia è in corso la campagna olivicola e olearia – spiega Coldiretti Puglia – con centinaia di proprietari di piccoli fondi che hanno l'esigenza di raccogliere le olive, portale al frantoio per la molitura per produrre olio da consumare in casa tutto l'anno.
La coltura dell'olivo in Puglia è diffusa in maniera omogenea su tutto il territorio regionale, con la Puglia che rappresenta, per estensione della S.A.U., numero di aziende interessate, molte delle quali specializzate e volume della produzione, rappresenta la più importante regione olivicola italiana e del mondo.
L'oliveto pugliese, a ragione considerato il più suggestivo del mondo – ricorda Coldiretti Puglia - contribuisce a valorizzare molte aree regionali a scarsa fertilità naturale, a mantenere le caratteristiche paesaggistiche ed ambientali del territorio.
In termini di superficie la coltura occupa oltre 369 mila ettari che rappresentano – conclude Coldiretti Puglia - il 40 % di quella del Mezzogiorno, quasi il 32% della superficie olivetata nazionale e l'8% di quella comunitaria.
«Sia nelle zone arancioni che in quelle rosse è consentita la cura e manutenzione di terreni privati, ed è possibile spostarsi per raggiungerli, anche nel caso in cui siano in comuni diversi da quello di residenza, certificando la proprietà o il possesso, la produzione per autoconsumo e indicando il percorso, una notizia positiva per quanti amano prendersi cura del proprio terreno, coltivato per trarne i prodotti genuini da portare sulle tavole», afferma Savino muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
In Puglia è in corso la campagna olivicola e olearia – spiega Coldiretti Puglia – con centinaia di proprietari di piccoli fondi che hanno l'esigenza di raccogliere le olive, portale al frantoio per la molitura per produrre olio da consumare in casa tutto l'anno.
La coltura dell'olivo in Puglia è diffusa in maniera omogenea su tutto il territorio regionale, con la Puglia che rappresenta, per estensione della S.A.U., numero di aziende interessate, molte delle quali specializzate e volume della produzione, rappresenta la più importante regione olivicola italiana e del mondo.
L'oliveto pugliese, a ragione considerato il più suggestivo del mondo – ricorda Coldiretti Puglia - contribuisce a valorizzare molte aree regionali a scarsa fertilità naturale, a mantenere le caratteristiche paesaggistiche ed ambientali del territorio.
In termini di superficie la coltura occupa oltre 369 mila ettari che rappresentano – conclude Coldiretti Puglia - il 40 % di quella del Mezzogiorno, quasi il 32% della superficie olivetata nazionale e l'8% di quella comunitaria.