Riforma aree protette, sarà vietato immettere cinghiali
L'on. Ventricelli: "Anche gli agricoltori nei consigli direttivi"
giovedì 22 giugno 2017
9.23
"E' stata approvata alla Camera la riforma dei Parchi e delle aree marine protette. La loro funzione di scrigni di biodiversità e baluardi di difesa dell'ambiente rimane intatta e in più diventano un vero e proprio motore di sviluppo per l'economia locale". E' il commento dell'on. Liliana Ventricelli (Pd), dopo il via libera della Camera. La legge passa al Senato per il passaggio definitivo.
Tra i punti qualificanti inseriti nel corso dell'esame in Commissione Ambiente alla Camera c'è l'istituzione di un sistema nazionale delle aree naturali protette costituito dai parchi nazionali e regionali, dalle riserve naturali, dalle aree marine e dalle aree naturali protette, e di un Piano nazionale triennale di sistema. Quest'ultimo è uno strumento di programmazione nazionale finanziato da 30 milioni per gli anni 2018-2020. Inoltre è stato chiarito che "nel territorio dei Parchi e nelle aree contigue sono vietate le attività di prospezione, ricerca, estrazione e sfruttamento di idrocarburi liquidi e gassosi".
"Le novità sono tante anche se particolarmente vorrei soffermarmi su due punti che riguardano la compatibilità del presidio ambientale e naturale con le attività umane – sottolinea Ventricelli -. Ho fortemente condiviso l'introduzione di una disposizione che prevede che nel consiglio direttivo degli Enti Parchi nazionali entrino un rappresentante delle associazioni scientifiche e uno degli agricoltori o dei pescatori, per orientare le attività economiche locali verso la sostenibilità. Un'altra questione esaminata riguarda la proliferazione dei cinghiali, un elemento di disturbo per l'equilibrio delle aree protette. Un problema avvertito, ad esempio, nel Parco nazionale dell'Alta Murgia. La questione sarà regolamentata dal Ministero delle politiche agricole e forestali con l'applicazione del divieto di immissione di cinghiali su tutto il territorio nazionale, così come previsto dal cosiddetto "Collegato" ambientale".
"Finalmente - aggiunge l'on. Ventricelli - si tiene conto delle tante realtà e dei diversi problemi delle aziende agricole che operano e fanno vivere i nostri parchi. Ciò vale anche e soprattutto per il Parco dell'Alta Murgia, che ha una connotazione fortemente rurale. e a breve sarà chiamato a rinnovare la sua governance con particolare attenzione anche a questo mondo".
Tra i punti qualificanti inseriti nel corso dell'esame in Commissione Ambiente alla Camera c'è l'istituzione di un sistema nazionale delle aree naturali protette costituito dai parchi nazionali e regionali, dalle riserve naturali, dalle aree marine e dalle aree naturali protette, e di un Piano nazionale triennale di sistema. Quest'ultimo è uno strumento di programmazione nazionale finanziato da 30 milioni per gli anni 2018-2020. Inoltre è stato chiarito che "nel territorio dei Parchi e nelle aree contigue sono vietate le attività di prospezione, ricerca, estrazione e sfruttamento di idrocarburi liquidi e gassosi".
"Le novità sono tante anche se particolarmente vorrei soffermarmi su due punti che riguardano la compatibilità del presidio ambientale e naturale con le attività umane – sottolinea Ventricelli -. Ho fortemente condiviso l'introduzione di una disposizione che prevede che nel consiglio direttivo degli Enti Parchi nazionali entrino un rappresentante delle associazioni scientifiche e uno degli agricoltori o dei pescatori, per orientare le attività economiche locali verso la sostenibilità. Un'altra questione esaminata riguarda la proliferazione dei cinghiali, un elemento di disturbo per l'equilibrio delle aree protette. Un problema avvertito, ad esempio, nel Parco nazionale dell'Alta Murgia. La questione sarà regolamentata dal Ministero delle politiche agricole e forestali con l'applicazione del divieto di immissione di cinghiali su tutto il territorio nazionale, così come previsto dal cosiddetto "Collegato" ambientale".
"Finalmente - aggiunge l'on. Ventricelli - si tiene conto delle tante realtà e dei diversi problemi delle aziende agricole che operano e fanno vivere i nostri parchi. Ciò vale anche e soprattutto per il Parco dell'Alta Murgia, che ha una connotazione fortemente rurale. e a breve sarà chiamato a rinnovare la sua governance con particolare attenzione anche a questo mondo".