Rapine, furti ed estorsioni: ecco la mappa della criminalità nella provincia Bat
La Dia ha pubblicato la relazione semestrale 2017: numerosi i clan che si spartiscono le diverse zone del nostro territorio
giovedì 19 luglio 2018
22.59
La criminalità organizzata nella Bat è particolarmente attiva e con le alleanze con clan delle province vicinori cerca di consolidarsi ed espandersi in campi che vanno oltre quello dei reati contro il patrimonio e tentare di infiltrarsi nella pubblica amministrazione. Questo ed altro ancora emerge dalla relazione relativa al secondo semestre 2017 della Direzione Investigativa Antimafia.
Il fenomeno della criminalità organizzata nella provincia Bat, con Andria in posizione di rilievo,continua ad essere caratterizzato dalla presenza di diversi gruppi criminali dotati di una singolare autonomia operativa, caratterizzata da una spiccata offensività criminale, che si coniuga -come dicevamo- con quella delle limitrofe organizzazioni criminali baresi, foggiane e, tra queste, quelle cerignolane, soprattutto nella Valle d'Ofanto (San Ferdinando di Puglia, Trinitapoli e Margherita di Savoia) dove, oltre a poter contare su appoggi ben consolidati, si propongono come "modello" per i pregiudicati locali.
Le organizzazioni criminali del posto risultano principalmente dedite a reati predatori (furti di autovetture, rapine -con il fenomeno del pendolarismo criminale, come nel caso della mala andriese e cerignolana-in danno di aree di servizio stradale, dislocate lungo le numerose arterie extraurbane, banche, autotrasportatori ed automobilisti, e furti aggravati, con il ricorso ad esplosivi, in danno di sportelli ATM bancomat), alle estorsioni (anche con il collaudato sistema del cd. "cavallo di ritorno"), all'usura, al riciclaggio, alla contraffazione, al contrabbando, alla ricettazione e al traffico di stupefacenti, per il quale trovano, fuori provincia, presso le organizzazioni criminali pugliesi e campane, i canali per l'approvvigionamento delle droghe.
Nell'intera provincia, inoltre, si continuano a censire danneggiamenti, anche a seguito di incendio, attentati dinamitardi ed azioni intimidatorie che presuppongono strategie estorsive, proprie dei contesti di criminalità organizzata.
La crescente commistione tra criminalità di tipo "mafioso" e criminalità comune "organizzata" - dato che, più che in altre province pugliesi, caratterizza il tessuto criminale della provincia B.A.T. - trova conferma nelle motivazioni della sentenza del 5 luglio 2017, emessa dal Tribunale di Trani nei confronti di 12 imputati, appartenenti ad un gruppo criminale organizzato e strutturato per commettere rapine con modalità spiccatamente militari.
Tra gli spunti di interesse analitico, evidenziati dal dispositivo giudiziale, figura la contestazione dell'aggravante del metodo mafioso, che sancisce, appunto, la sussistenza di un'associazione di tipo mafioso e lo status di "boss" per un noto esponente della criminalità andriese, immune, prima della pronuncia in argomento, dal riconoscimento di tale ruolo in analoghi provvedimenti giudiziari.
A San Ferdinando di Puglia, lo scenario criminale risulta caratterizzato dalla presenza del gruppo Visaggio, divenuto autonomo. A Trinitapoli, lo stato detentivo di numerosi adepti del clan Gallone-Carbone favorirebbe l'azione del clan avverso De Rosa-Miccoli, anche in un'ottica di espansione nei comuni limitrofi. La città di Margherita di Savoia, noto centro termale, costituisce attrazione per la criminalità organizzata, non solo per attività quali il controllo delle floride piazze di spaccio e delle estorsioni in danno delle attività ricettive e balneari, ma anche per la gestione delle guardianie e dei parcheggi.
Barletta, grosso centro a vocazione turistico-artigianale, vede ancora la contrapposizione tra il gruppo Cannito, recentemente alleatosi con il gruppo Bruno, e quello facente capo agli Albanese; a Canosa di Puglia, oltre al consolidato gruppo dei Matarrese, dedito allo spaccio di stupefacenti, opera il sodalizio Carbone, collegato alla criminalità cerignolana.
Ad Andria, il clan ex Pastore-Campanale risulta in conflitto con i Pistillo-Pesce. Proprio ad Andria, nel mese di luglio (2017 n.d.r.), la DIA di Bari ha eseguito la confisca di cinque immobili, quattro veicoli, un'azienda operante nel settore del commercio al dettaglio di abbigliamento e vari rapporti bancari, per un valore complessivo di oltre 750 mila euro, nei confronti di un pregiudicato andriese, più volte condannato per reati contro il patrimonio e per traffico di sostanze stupefacenti.
Per quanto concerne la città di Trani è possibile mappare più aggregati criminali - sorti sulle ceneri delle "storiche" consorterie criminali - in contrasto tra loro per il controllo delle piazze di spaccio in ambito cittadino. A Bisceglie, infine, risultano attivi gruppi minori attualmente in conflitto tra loro (In tale contesto sarebbe maturato l'omicidio del capo del sodalizio Valente perpetrato l'8 agosto 2017 a Bisceglie), referenti locali dei baresi Capriati e Di Cosola.
Il fenomeno della criminalità organizzata nella provincia Bat, con Andria in posizione di rilievo,continua ad essere caratterizzato dalla presenza di diversi gruppi criminali dotati di una singolare autonomia operativa, caratterizzata da una spiccata offensività criminale, che si coniuga -come dicevamo- con quella delle limitrofe organizzazioni criminali baresi, foggiane e, tra queste, quelle cerignolane, soprattutto nella Valle d'Ofanto (San Ferdinando di Puglia, Trinitapoli e Margherita di Savoia) dove, oltre a poter contare su appoggi ben consolidati, si propongono come "modello" per i pregiudicati locali.
Le organizzazioni criminali del posto risultano principalmente dedite a reati predatori (furti di autovetture, rapine -con il fenomeno del pendolarismo criminale, come nel caso della mala andriese e cerignolana-in danno di aree di servizio stradale, dislocate lungo le numerose arterie extraurbane, banche, autotrasportatori ed automobilisti, e furti aggravati, con il ricorso ad esplosivi, in danno di sportelli ATM bancomat), alle estorsioni (anche con il collaudato sistema del cd. "cavallo di ritorno"), all'usura, al riciclaggio, alla contraffazione, al contrabbando, alla ricettazione e al traffico di stupefacenti, per il quale trovano, fuori provincia, presso le organizzazioni criminali pugliesi e campane, i canali per l'approvvigionamento delle droghe.
Nell'intera provincia, inoltre, si continuano a censire danneggiamenti, anche a seguito di incendio, attentati dinamitardi ed azioni intimidatorie che presuppongono strategie estorsive, proprie dei contesti di criminalità organizzata.
La crescente commistione tra criminalità di tipo "mafioso" e criminalità comune "organizzata" - dato che, più che in altre province pugliesi, caratterizza il tessuto criminale della provincia B.A.T. - trova conferma nelle motivazioni della sentenza del 5 luglio 2017, emessa dal Tribunale di Trani nei confronti di 12 imputati, appartenenti ad un gruppo criminale organizzato e strutturato per commettere rapine con modalità spiccatamente militari.
Tra gli spunti di interesse analitico, evidenziati dal dispositivo giudiziale, figura la contestazione dell'aggravante del metodo mafioso, che sancisce, appunto, la sussistenza di un'associazione di tipo mafioso e lo status di "boss" per un noto esponente della criminalità andriese, immune, prima della pronuncia in argomento, dal riconoscimento di tale ruolo in analoghi provvedimenti giudiziari.
A San Ferdinando di Puglia, lo scenario criminale risulta caratterizzato dalla presenza del gruppo Visaggio, divenuto autonomo. A Trinitapoli, lo stato detentivo di numerosi adepti del clan Gallone-Carbone favorirebbe l'azione del clan avverso De Rosa-Miccoli, anche in un'ottica di espansione nei comuni limitrofi. La città di Margherita di Savoia, noto centro termale, costituisce attrazione per la criminalità organizzata, non solo per attività quali il controllo delle floride piazze di spaccio e delle estorsioni in danno delle attività ricettive e balneari, ma anche per la gestione delle guardianie e dei parcheggi.
Barletta, grosso centro a vocazione turistico-artigianale, vede ancora la contrapposizione tra il gruppo Cannito, recentemente alleatosi con il gruppo Bruno, e quello facente capo agli Albanese; a Canosa di Puglia, oltre al consolidato gruppo dei Matarrese, dedito allo spaccio di stupefacenti, opera il sodalizio Carbone, collegato alla criminalità cerignolana.
Ad Andria, il clan ex Pastore-Campanale risulta in conflitto con i Pistillo-Pesce. Proprio ad Andria, nel mese di luglio (2017 n.d.r.), la DIA di Bari ha eseguito la confisca di cinque immobili, quattro veicoli, un'azienda operante nel settore del commercio al dettaglio di abbigliamento e vari rapporti bancari, per un valore complessivo di oltre 750 mila euro, nei confronti di un pregiudicato andriese, più volte condannato per reati contro il patrimonio e per traffico di sostanze stupefacenti.
Per quanto concerne la città di Trani è possibile mappare più aggregati criminali - sorti sulle ceneri delle "storiche" consorterie criminali - in contrasto tra loro per il controllo delle piazze di spaccio in ambito cittadino. A Bisceglie, infine, risultano attivi gruppi minori attualmente in conflitto tra loro (In tale contesto sarebbe maturato l'omicidio del capo del sodalizio Valente perpetrato l'8 agosto 2017 a Bisceglie), referenti locali dei baresi Capriati e Di Cosola.