Oscar per Lina Wermuller, la regista che amava Spinazzola
Diverse le pellicole girate nelle città murgiane. Le congratulazioni del sindaco
martedì 29 ottobre 2019
19.11
Un Premio Oscar che profuma anche di Puglia quello assegnato a Lina Wertmüller, di quella Murgia suggestiva che cambia colori e sapori con il passare delle stagioni: partono da qui le origini della regista romana, figlia di un avvocato nato proprio in questa terra, ed emergono nel suo percorso artistico, nel suo estro e nel suo talento, a farne una donna straordinaria, capace di sintetizzare ironia e dramma in una cornice grottesca.
E' proprio per questo che l' "impareggiabile" Lina ha amato molto questa terra e anche la città di Spinazzola: dietro gli occhiali bianchi d'ordinanza ha spesso scelto di girare in questa scenografia naturale alcune delle sequenze più famose nella sua decennale produzione, portando sul set veri e propri monumenti del cinema italiano, come Paolo Villaggio, indimenticato maestro Sperelli in "Io speriamo che me la cavo" nel 1992, o Stefania Sandrelli in "Ninfa Plebea" del 1996 , con la storica stazione di Spinazzola o il suo borgo antico a fare da scenografia.
"L'opera della Wertmüller ha tratti distintivi inconfondibili, che la collocano da decenni nel solco del grande cinema europeo, ed oggi anche mondiale – dice il Sindaco di Spinazzola, Michele Patruno – ed è proprio per questo che a nome della comunità che rappresento, desidero esprimere a Lina Wertmüller le più sincere congratulazioni per il traguardo raggiunto nella Mecca del cinema mondiale. Quella statuetta e quell'impronta sulla strada più famosa di Hollywood traggono origine anche dalla nostra terra, che la Signora del Cinema Italiano ha sempre adorato e fatto conoscere attraverso le sue opere. A lei va l'abbraccio più sincero della nostra gente per il suo successo, la sua grande professionalità, il suo straordinario genio".
E' proprio per questo che l' "impareggiabile" Lina ha amato molto questa terra e anche la città di Spinazzola: dietro gli occhiali bianchi d'ordinanza ha spesso scelto di girare in questa scenografia naturale alcune delle sequenze più famose nella sua decennale produzione, portando sul set veri e propri monumenti del cinema italiano, come Paolo Villaggio, indimenticato maestro Sperelli in "Io speriamo che me la cavo" nel 1992, o Stefania Sandrelli in "Ninfa Plebea" del 1996 , con la storica stazione di Spinazzola o il suo borgo antico a fare da scenografia.
"L'opera della Wertmüller ha tratti distintivi inconfondibili, che la collocano da decenni nel solco del grande cinema europeo, ed oggi anche mondiale – dice il Sindaco di Spinazzola, Michele Patruno – ed è proprio per questo che a nome della comunità che rappresento, desidero esprimere a Lina Wertmüller le più sincere congratulazioni per il traguardo raggiunto nella Mecca del cinema mondiale. Quella statuetta e quell'impronta sulla strada più famosa di Hollywood traggono origine anche dalla nostra terra, che la Signora del Cinema Italiano ha sempre adorato e fatto conoscere attraverso le sue opere. A lei va l'abbraccio più sincero della nostra gente per il suo successo, la sua grande professionalità, il suo straordinario genio".