Marittimi e agricoltori potranno anticipare la pensione
Il plauso di Coldiretti
lunedì 5 febbraio 2018
22.01
"Bene aver incluso marittimi, pescatori, agricoltori – commenta Gianni Cantele, Presidente di Coldiretti Puglia – tra i lavoratori usuranti che potranno beneficiare della pensione anticipata. E' il giusto riconoscimento del dato di fatto che alcune attività svolte in agricoltura, in condizioni climatiche particolarmente sfavorevoli, essendo ripetute e protratte sono usuranti. Tant'è che l'analisi del quadro d'insieme vede in Puglia l'aumento delle malattie professionali denunciate in soli 3 anni, dal 2014 al 2016, del 22,36%.".
Le malattie più diffuse per chi lavora nel comparto dell'agricoltura sono l'ernia discale lombare provocata da lavorazioni svolte principalmente con macchine che espongono a vibrazioni trasmesse a tutto il corpo come trattori, mietitrebbia, vendemmiatrice semovente, oltre a tendiniti e sindrome del tunnel carpale, allergie, dermatiti.
"Nei primi otto mesi del 2017 il numero degli infortuni in agricoltura è calato – aggiunge Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia – interrompendo il trend negativo registrato in Puglia dal 2014 al 2016 che ha registrato un aumento in soli 3 anni dell'11,1% dei casi denunciati, soprattutto per una accresciuta sensibilità a denunciare l'infortunio. Molto resta tuttavia ancora da fare sulla strada intrapresa della trasparenza, dell'innovazione tecnologica, della formazione, della semplificazione burocratica per accompagnare il processo di riduzione degli infortuni, senza necessariamente inasprire le sanzioni che non sempre ottengono i risultati sperati".
Per arginare il fenomeno sono stati attivati i Bandi INAIL che hanno messo a disposizione delle imprese agricole risorse a fondo perduto per rinnovare ed ammodernare il parco macchine attualmente in circolazione, perché gli infortuni mortali sono causati spesso dal ribaltamento delle macchine agricole con conseguente schiacciamento del conducente. La causa principale delle morti, però, non è l'evento "ribaltamento" in sé, ma l'inefficacia dei soccorsi, spesso avvisati in ritardo dai familiari della vittima che sospettano un avvenuto incidente solo molte ore dopo il verificarsi dello stesso.
Le malattie più diffuse per chi lavora nel comparto dell'agricoltura sono l'ernia discale lombare provocata da lavorazioni svolte principalmente con macchine che espongono a vibrazioni trasmesse a tutto il corpo come trattori, mietitrebbia, vendemmiatrice semovente, oltre a tendiniti e sindrome del tunnel carpale, allergie, dermatiti.
"Nei primi otto mesi del 2017 il numero degli infortuni in agricoltura è calato – aggiunge Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia – interrompendo il trend negativo registrato in Puglia dal 2014 al 2016 che ha registrato un aumento in soli 3 anni dell'11,1% dei casi denunciati, soprattutto per una accresciuta sensibilità a denunciare l'infortunio. Molto resta tuttavia ancora da fare sulla strada intrapresa della trasparenza, dell'innovazione tecnologica, della formazione, della semplificazione burocratica per accompagnare il processo di riduzione degli infortuni, senza necessariamente inasprire le sanzioni che non sempre ottengono i risultati sperati".
Per arginare il fenomeno sono stati attivati i Bandi INAIL che hanno messo a disposizione delle imprese agricole risorse a fondo perduto per rinnovare ed ammodernare il parco macchine attualmente in circolazione, perché gli infortuni mortali sono causati spesso dal ribaltamento delle macchine agricole con conseguente schiacciamento del conducente. La causa principale delle morti, però, non è l'evento "ribaltamento" in sé, ma l'inefficacia dei soccorsi, spesso avvisati in ritardo dai familiari della vittima che sospettano un avvenuto incidente solo molte ore dopo il verificarsi dello stesso.