Marcia a Molfetta, Mons. Ricchiuti: «Pensieri e passi di pace»
Parla l'Arcivescovo in vista dell'evento del 31 dicembre prossimo
martedì 29 dicembre 2015
15.17
Si intitola "Pensieri e passi di pace" il messaggio che Mons. Giovanni Ricchiuti, Arcivescovo della Diocesi di Altamura, in occasione della 48ª Marcia per la Pace, ha voluto dedicare a tutti i fedeli. Lo stesso Mons. Ricchiuti, oltre ad essere il Vescovo di Spinazzola è anche il Presidente nazionale di Pax Christi che sarà presente durante l'evento che si svolgerà a Molfetta il 31 dicembre prossimo a partire dalle ore 15 e sino a notte inoltrata.
«Amiche e amici carissimi, mentre volge al termine, velocemente, questo 2015, con tutti suoi giorni di "gioia e di speranza, di tristezze e di angosce", i nostri pensieri si nutrono di nuove attese e sembrano volare verso un'alba nuova, desiderosi di un futuro che veda realizzarsi la promessa profetica: "Verranno giorni in cui un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo e non impareranno più l'arte della guerra (Is 2, 4)". Nel corso di questo anno, con tante pagine e vicende drammatiche, dai numerosi conflitti etnici e religiosi in molte parti del mondo, dai popoli in fuga, per terra e per mare, che hanno lasciato dietro di sé tanti bambini, donne e uomini, vittime innocenti, da un terrorismo spietato e assassino che ogni giorno provoca stragi e fino alle grandi questioni legate alla fame, alla violenza, all'ingiustizia e a questa nostra casa comune, la terra, deturpata e resa quasi inabitabile. Tutto sembra dare di questa umanità un'immagine inguardabile dove i potenti continuano a 'sedere sui loro troni' e i 'poveri' a subire un ordine mondiale che è tenuto insieme da diplomazie logorroiche e vuote di futuro, insieme a rigurgiti di 'chiamata alle armi' come via di risoluzione dei tanti problemi che sono dentro questa nostra storia. Davanti a questo scenario tornano alla mente le parole del profeta: "Io nutro pensieri di pace, non di sventura (Ger 29,11)"».
«E' con questi pensieri che ci prepariamo a metterci in piedi e a dirigerci verso Molfetta il 31 dicembre p.v. per l'annuale e tradizionale Marcia della Pace, nella città in cui l'indimenticato + don Tonino Bello è stato vescovo e nella quale la marcia ritorna a distanza di 23 anni (31 dicembre 1992). Alla mia mente, come per tanti di noi, si affollano i ricordi di una notte piovosa e di un vescovo da poco 'reduce', con 500 viandanti di pace, da Sarajevo, nel volto scavato dalla malattia, ma indomabile e appassionato profeta di pace. "In piedi, costruttori di pace!". Un invito, quello di don Tonino, che nulla ha perso della sua carica gioiosamente 'rivoluzionaria' e che risuona ancora oggi in quanti amano, sognano e si impegnano per la pace. Quelli che non restano rassegnati e indifferenti e che hanno il coraggio di camminare, senza stancarsi, per realizzare quella utopia di concordia che renderebbe felice questa nostra umanità. Sì, perché i pensieri di pace hanno bisogno dei nostri passi per sperimentare, noi per primi, e per far dono a tutti della "bellezza dei piedi di coloro che sono messaggeri di pace… (Is 52,7)". Papa Francesco scrive, nel suo messaggio per il 1° Gennaio p.v., 49° Giornata Mondiale della Pace, che la 'conquista' della Pace sarà frutto del coraggio di prenderci cura, in nome di Dio-Padre, dei nostri fratelli, 'vincendo' ogni forma di indifferenza. E lancia poi un appello particolarmente urgente, rivolto a quanti purtroppo non nutrono pensieri di pace, "…ad astenersi dal trascinare gli altri popoli in conflitti o guerre che ne distruggono non solo le ricchezze materiali, culturali e sociali, ma anche - e per lungo tempo – l'integrità morale e spirituale" …". Saranno questi i pensieri e i passi della ormai vicinissima Marcia della Pace per la cui organizzazione desidero sin da ora e da queste pagine di Luce e vita ringraziare a nome mio personale e di tutta Pax Christi, la diocesi e la città di Molfetta, che ci ospiterà con tutta una carica speciale di affetto e di ospitalità».
«Nella certezza che saremo in tanti, spero soprattutto in una massiccia presenza di giovani, ci diamo un arrivederci a presto a Molfetta per camminare insieme, uomini e donne di buona volontà, sui sentieri, a volte tortuosi e difficili, ma pieni di vicende, l'avventura della pace. Davanti a noi Lui, Gesù Cristo, venuto a portare qui sulla terra il 'fuoco' purificatore di ogni violenza e di ogni guerra per accendere nel cuore dell'umanità il desiderio di una storia e di un futuro migliori. Ci saranno compagni meravigliosi di viaggio, i profeti e i martiri della pace e della non violenza, di ieri e di oggi, le cui parole e testimonianze di vita continueranno a dirci che la Pace è possibile».
«Amiche e amici carissimi, mentre volge al termine, velocemente, questo 2015, con tutti suoi giorni di "gioia e di speranza, di tristezze e di angosce", i nostri pensieri si nutrono di nuove attese e sembrano volare verso un'alba nuova, desiderosi di un futuro che veda realizzarsi la promessa profetica: "Verranno giorni in cui un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo e non impareranno più l'arte della guerra (Is 2, 4)". Nel corso di questo anno, con tante pagine e vicende drammatiche, dai numerosi conflitti etnici e religiosi in molte parti del mondo, dai popoli in fuga, per terra e per mare, che hanno lasciato dietro di sé tanti bambini, donne e uomini, vittime innocenti, da un terrorismo spietato e assassino che ogni giorno provoca stragi e fino alle grandi questioni legate alla fame, alla violenza, all'ingiustizia e a questa nostra casa comune, la terra, deturpata e resa quasi inabitabile. Tutto sembra dare di questa umanità un'immagine inguardabile dove i potenti continuano a 'sedere sui loro troni' e i 'poveri' a subire un ordine mondiale che è tenuto insieme da diplomazie logorroiche e vuote di futuro, insieme a rigurgiti di 'chiamata alle armi' come via di risoluzione dei tanti problemi che sono dentro questa nostra storia. Davanti a questo scenario tornano alla mente le parole del profeta: "Io nutro pensieri di pace, non di sventura (Ger 29,11)"».
«E' con questi pensieri che ci prepariamo a metterci in piedi e a dirigerci verso Molfetta il 31 dicembre p.v. per l'annuale e tradizionale Marcia della Pace, nella città in cui l'indimenticato + don Tonino Bello è stato vescovo e nella quale la marcia ritorna a distanza di 23 anni (31 dicembre 1992). Alla mia mente, come per tanti di noi, si affollano i ricordi di una notte piovosa e di un vescovo da poco 'reduce', con 500 viandanti di pace, da Sarajevo, nel volto scavato dalla malattia, ma indomabile e appassionato profeta di pace. "In piedi, costruttori di pace!". Un invito, quello di don Tonino, che nulla ha perso della sua carica gioiosamente 'rivoluzionaria' e che risuona ancora oggi in quanti amano, sognano e si impegnano per la pace. Quelli che non restano rassegnati e indifferenti e che hanno il coraggio di camminare, senza stancarsi, per realizzare quella utopia di concordia che renderebbe felice questa nostra umanità. Sì, perché i pensieri di pace hanno bisogno dei nostri passi per sperimentare, noi per primi, e per far dono a tutti della "bellezza dei piedi di coloro che sono messaggeri di pace… (Is 52,7)". Papa Francesco scrive, nel suo messaggio per il 1° Gennaio p.v., 49° Giornata Mondiale della Pace, che la 'conquista' della Pace sarà frutto del coraggio di prenderci cura, in nome di Dio-Padre, dei nostri fratelli, 'vincendo' ogni forma di indifferenza. E lancia poi un appello particolarmente urgente, rivolto a quanti purtroppo non nutrono pensieri di pace, "…ad astenersi dal trascinare gli altri popoli in conflitti o guerre che ne distruggono non solo le ricchezze materiali, culturali e sociali, ma anche - e per lungo tempo – l'integrità morale e spirituale" …". Saranno questi i pensieri e i passi della ormai vicinissima Marcia della Pace per la cui organizzazione desidero sin da ora e da queste pagine di Luce e vita ringraziare a nome mio personale e di tutta Pax Christi, la diocesi e la città di Molfetta, che ci ospiterà con tutta una carica speciale di affetto e di ospitalità».
«Nella certezza che saremo in tanti, spero soprattutto in una massiccia presenza di giovani, ci diamo un arrivederci a presto a Molfetta per camminare insieme, uomini e donne di buona volontà, sui sentieri, a volte tortuosi e difficili, ma pieni di vicende, l'avventura della pace. Davanti a noi Lui, Gesù Cristo, venuto a portare qui sulla terra il 'fuoco' purificatore di ogni violenza e di ogni guerra per accendere nel cuore dell'umanità il desiderio di una storia e di un futuro migliori. Ci saranno compagni meravigliosi di viaggio, i profeti e i martiri della pace e della non violenza, di ieri e di oggi, le cui parole e testimonianze di vita continueranno a dirci che la Pace è possibile».