Lotta agli incendi boschivi, il Parco dell'Alta Murgia coinvolge l'Esercito
Incrementato il numero dei punti di avvistamento: saranno 30, 22 dei quali anche di approvvigionamento idrico
venerdì 24 giugno 2022
17.26
Il Parco Nazionale dell'Alta Murgia rafforza le misure di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi, nell'ambito di un coordinamento nel quale sarà coinvolto, per la prima volta, anche l'Esercito Italiano. Si conferma così la sinergia tra i due enti, che già in passato ha portato alla rimozione dal Parco di oltre 46mila kg di pneumatici fuori uso e di svariati rottami di auto dalla Grava di Faraualla, grazie all'iniziativa "Alta Murgia Pulita". Diverse le riunioni che hanno coinvolto nella sede del Parco l'Ufficio Foreste e la Protezione Civile della Regione, la direzione regionale dei Vigili del Fuoco, l'Arif Puglia e il Reparto Carabinieri Parco.
«Il lavoro di squadra premia sempre» ha spiegato Francesco Tarantini, presidente del Parco Nazionale dell'Alta Murgia. «Il coinvolgimento dell'Esercito è un supporto importante nella lotta alla piaga degli incendi che per ovvie ragioni, in primis la crisi climatica, si fa ogni anno più devastante. Fondamentale è anche l'aumento significativo dei punti di avvistamento diventati trenta, una rete di sentinelle formata da agricoltori e associazioni di volontariato che di continuo monitorano le aree più vulnerabili».
L'Esercito garantirà la sua presenza sul territorio con attività di pattugliamento, raccordandosi con gli uomini dell'Arif Puglia, Protezione Civile e Vigili del Fuoco, cui si uniranno – anche quest'anno – le associazioni di volontariato e le aziende agro-zootecniche che hanno confermato per il 2022 la convenzione con l'Ente Parco per azioni di monitoraggio e approvvigionamento idrico.
Si rafforza, dunque, la capacità operativa del Parco mirata a un contrasto più efficace del fuoco, allargando la sinergia con il territorio che diviene di anno in anno più ampia e che vedrà – in questa estate torrida – un incremento sostanziale dei punti di avvistamento sull'Alta Murgia: ben 30, di cui 22 anche di approvvigionamento idrico.
La sinergia tra più forze in campo ha mostrato la sua efficacia l'estate scorsa, riducendo notevolmente la superficie boscata percorsa dal fuoco. Dodici, nel 2021, gli incendi che hanno interessato in totale 135 ettari di bosco: un dato inferiore rispetto al 2020 in cui gli ettari bruciati si attestavano a 324. A rivelarsi efficace il pattugliamento continuo del Parco grazie al quale numerosi focolai, spesso di natura dolosa, sono stati spenti sul nascere.
Le attività si svolgono in attuazione del Piano di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi 2020-2024, adottato con Decreto Ministeriale n° 313/2021. Il Piano antincendi boschivi è uno strumento programmatico per individuare le criticità e le aree del territorio più vulnerabili, definendo le azioni più adeguate per fronteggiare le situazioni di rischio.
Il Parco dell'Alta Murgia ha rilanciato la campagna social "Non mandare in fumo il Parco", consistente in veri e propri "comandamenti" da tenere a mente per evitare l'insorgere di un incendio e azioni da compiere in sua presenza per non farsi prendere dal panico. Tra i gesti da non compiere, l'accendere fuochi di qualsiasi genere, gettare mozziconi di sigarette dai finestrini dell'auto, lanciare lanterne volanti, effettuare ripuliture del bordo strada con il fuoco, abbandonare rifiuti e così via. La campagna segnala i numeri di soccorso da contattare in caso di incendio (1515 o 115 o 112), invitando i cittadini a fornire indicazioni per localizzarlo.
«Il lavoro di squadra premia sempre» ha spiegato Francesco Tarantini, presidente del Parco Nazionale dell'Alta Murgia. «Il coinvolgimento dell'Esercito è un supporto importante nella lotta alla piaga degli incendi che per ovvie ragioni, in primis la crisi climatica, si fa ogni anno più devastante. Fondamentale è anche l'aumento significativo dei punti di avvistamento diventati trenta, una rete di sentinelle formata da agricoltori e associazioni di volontariato che di continuo monitorano le aree più vulnerabili».
L'Esercito garantirà la sua presenza sul territorio con attività di pattugliamento, raccordandosi con gli uomini dell'Arif Puglia, Protezione Civile e Vigili del Fuoco, cui si uniranno – anche quest'anno – le associazioni di volontariato e le aziende agro-zootecniche che hanno confermato per il 2022 la convenzione con l'Ente Parco per azioni di monitoraggio e approvvigionamento idrico.
Si rafforza, dunque, la capacità operativa del Parco mirata a un contrasto più efficace del fuoco, allargando la sinergia con il territorio che diviene di anno in anno più ampia e che vedrà – in questa estate torrida – un incremento sostanziale dei punti di avvistamento sull'Alta Murgia: ben 30, di cui 22 anche di approvvigionamento idrico.
La sinergia tra più forze in campo ha mostrato la sua efficacia l'estate scorsa, riducendo notevolmente la superficie boscata percorsa dal fuoco. Dodici, nel 2021, gli incendi che hanno interessato in totale 135 ettari di bosco: un dato inferiore rispetto al 2020 in cui gli ettari bruciati si attestavano a 324. A rivelarsi efficace il pattugliamento continuo del Parco grazie al quale numerosi focolai, spesso di natura dolosa, sono stati spenti sul nascere.
Le attività si svolgono in attuazione del Piano di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi 2020-2024, adottato con Decreto Ministeriale n° 313/2021. Il Piano antincendi boschivi è uno strumento programmatico per individuare le criticità e le aree del territorio più vulnerabili, definendo le azioni più adeguate per fronteggiare le situazioni di rischio.
Il Parco dell'Alta Murgia ha rilanciato la campagna social "Non mandare in fumo il Parco", consistente in veri e propri "comandamenti" da tenere a mente per evitare l'insorgere di un incendio e azioni da compiere in sua presenza per non farsi prendere dal panico. Tra i gesti da non compiere, l'accendere fuochi di qualsiasi genere, gettare mozziconi di sigarette dai finestrini dell'auto, lanciare lanterne volanti, effettuare ripuliture del bordo strada con il fuoco, abbandonare rifiuti e così via. La campagna segnala i numeri di soccorso da contattare in caso di incendio (1515 o 115 o 112), invitando i cittadini a fornire indicazioni per localizzarlo.