Lavoro, persi oltre 1000 posti in campagna a causa del flop riforma senza voucher
Secondo l'analisi di Coldiretti Puglia in occasione della diffusione dei dati Cgia di Mestre sul lavoro occasionale
sabato 5 maggio 2018
09.00
Flop in agricoltura della riforma dei voucher che ha fatto perdere oltre 1000 posti di lavoro occasionali in campagna a giovani e pensionati, secondo l'analisi di Coldiretti Puglia in occasione della diffusione dei dati Cgia di Mestre sul lavoro occasionale.
"Il sistema dei voucher coinvolgeva studenti e pensionati, soggetti ritenuti a rischio di esclusione sociale, che potevano essere impiegati dagli imprenditori agricoli, beneficiando di prestazioni occasionali nella completa legalità, con copertura assicurativa per eventuali incidenti sul lavoro. E' una grande occasione persa per le fasce più deboli della società e per la trasparenza e la regolarità dei rapporti di lavoro in agricoltura", denuncia il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele.
Le motivazioni – spiega la Coldiretti – sono riconducibili in primis ad un eccesso di inutile burocrazia di cui, in parte non irrilevante, è responsabile la piattaforma informatica creata dall'INPS che non tiene in considerazione le specificità dell'attività agricola. Con l'abrogazione della disciplina del voucher il sistema agricolo – continua la Coldiretti – è stato doppiamente penalizzato in quanto, se da una parte non si riscontravano nel settore indizi di abnorme e fraudolento utilizzo da dover correggere, dall'altra certamente l'intero percorso di emersione intrapreso dal 2008 ad oggi è irrimediabilmente andato perduto.
Il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti, chiede che "il nuovo Governo e il Parlamento ripensino ad uno strumento per il settore che semplifichi la burocrazia per l'impresa, agile e flessibile e che risponda ai necessari criteri di tempestiva disponibilità all'impiego, generando opportunità di integrazione al reddito per giovani studenti, pensionati e cassa integrati". I voucher erano nati dall'esigenza di garantire certezze di retribuzione e protezione previdenziale e assicurativa al lavoratore occasionale e all'imprenditore agricolo che deve impiegare lavoratori occasionali, con una evidente semplificazione nelle procedure di assunzione, soprattutto in considerazione delle peculiarità e delle esigenze anche improvvise di manodopera del settore agricolo.
Un danno pesante per il vino, dove a partire dalla data del 19 agosto 2008, prevista dalla circolare Inps per il rilascio dei primi buoni, è iniziata, sotto il pressing della Coldiretti, per la prima volta in Italia, la raccolta dell'uva attraverso voucher con l'obiettivo di ridurre burocrazia nei vigneti e dare una possibilità di integrazione del reddito a studenti e pensionati. E' stato – ricorda la Coldiretti – un successo immediato per il numero importante di voucher venduti durante l'anno nelle vigne.
Nel 2009 Il sistema di pagamento è stato esteso all'insieme delle attività stagionali agricole, ma quello della vendemmia è rimasto l'impiego predominante assorbendone in media circa la metà secondo le stime della Coldiretti. Dopo una rapida crescita inziale nel tempo si è verificata una sostanziale stabilizzazione dei voucher venduti a livello nazionale dove la Coldiretti stima che nell'ultimo anno prima dell'abrogazione siano stati impiegati circa 1,3 milioni di voucher solo per la vendemmia, ora praticamente azzerati con l'entrata in vigore della nuova normativa.
"Il sistema dei voucher coinvolgeva studenti e pensionati, soggetti ritenuti a rischio di esclusione sociale, che potevano essere impiegati dagli imprenditori agricoli, beneficiando di prestazioni occasionali nella completa legalità, con copertura assicurativa per eventuali incidenti sul lavoro. E' una grande occasione persa per le fasce più deboli della società e per la trasparenza e la regolarità dei rapporti di lavoro in agricoltura", denuncia il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele.
Le motivazioni – spiega la Coldiretti – sono riconducibili in primis ad un eccesso di inutile burocrazia di cui, in parte non irrilevante, è responsabile la piattaforma informatica creata dall'INPS che non tiene in considerazione le specificità dell'attività agricola. Con l'abrogazione della disciplina del voucher il sistema agricolo – continua la Coldiretti – è stato doppiamente penalizzato in quanto, se da una parte non si riscontravano nel settore indizi di abnorme e fraudolento utilizzo da dover correggere, dall'altra certamente l'intero percorso di emersione intrapreso dal 2008 ad oggi è irrimediabilmente andato perduto.
Il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti, chiede che "il nuovo Governo e il Parlamento ripensino ad uno strumento per il settore che semplifichi la burocrazia per l'impresa, agile e flessibile e che risponda ai necessari criteri di tempestiva disponibilità all'impiego, generando opportunità di integrazione al reddito per giovani studenti, pensionati e cassa integrati". I voucher erano nati dall'esigenza di garantire certezze di retribuzione e protezione previdenziale e assicurativa al lavoratore occasionale e all'imprenditore agricolo che deve impiegare lavoratori occasionali, con una evidente semplificazione nelle procedure di assunzione, soprattutto in considerazione delle peculiarità e delle esigenze anche improvvise di manodopera del settore agricolo.
Un danno pesante per il vino, dove a partire dalla data del 19 agosto 2008, prevista dalla circolare Inps per il rilascio dei primi buoni, è iniziata, sotto il pressing della Coldiretti, per la prima volta in Italia, la raccolta dell'uva attraverso voucher con l'obiettivo di ridurre burocrazia nei vigneti e dare una possibilità di integrazione del reddito a studenti e pensionati. E' stato – ricorda la Coldiretti – un successo immediato per il numero importante di voucher venduti durante l'anno nelle vigne.
Nel 2009 Il sistema di pagamento è stato esteso all'insieme delle attività stagionali agricole, ma quello della vendemmia è rimasto l'impiego predominante assorbendone in media circa la metà secondo le stime della Coldiretti. Dopo una rapida crescita inziale nel tempo si è verificata una sostanziale stabilizzazione dei voucher venduti a livello nazionale dove la Coldiretti stima che nell'ultimo anno prima dell'abrogazione siano stati impiegati circa 1,3 milioni di voucher solo per la vendemmia, ora praticamente azzerati con l'entrata in vigore della nuova normativa.