Laurea al tempo del Coronavirus: spinazzolese discute la tesi del Master da Londra

Laurea online col massimo dei voti. Ispirazione per la tesi? Spinazzola, la città natale

venerdì 10 aprile 2020
Il 2 aprile 2020 il ventiseienne spinazzolese, Fabio Ramundo, ha discusso "comodamente dalla sua stanza a Londra" la tesi a completamento del Master di II livello in Architettura Digitale dell'Università IUAV di Venezia. Come progetto di tesi, il nostro concittadino ha realizzato un racconto di quella che era Spinazzola all'inizio del '900, attraverso fotografie e cartoline storiche "sopravvissute ai decenni e arrivate sino ai giorni nostri" – come ha affermato durante la discussione di laurea.

Con un elaborato dal titolo "Rebuilding the unbuilt – Fotografie di inizio '900", il neodottore ha utilizzato le immagini del passato come base per la ricostruzione di ciò che è stato demolito. Ad essere ricostruito in 3D è stato il centro di Spinazzola così com'era all'inizio del secolo scorso. La modellazione ha tenuto conto di particolari dettagli come i lampioni, le chianche della strada, le decorazioni della chiesa del Purgatorio e le campane della Torre dell'orologio, oltre agli edifici stessi, gli alberi e le ringhiere. Successivamente, dal modello 3D sono state ricavate delle immagini digitali fotorealistiche che raffigurano, a colori e in alta definizione, quello che era il centro del paese all'epoca. Il lavoro prodotto dal laureato ha portato all'attenzione della commissione costumi e tradizioni del passato, alcune delle quali sono ancora presenti nella vita cittadina spinazzolese, come la storica processione per la Madonna del Bosco.

"Il pubblico che ho scelto per la storia che voglio raccontare è composto principalmente dagli spinazzolesi e da chi ha un legame con Spinazzola, persone in cui le immagini che ho prodotto possono suscitare maggiormente delle emozioni e riportare a galla ricordi di infanzia o comunque del passato." – ha espresso Fabio.
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Infatti, una storia d'altri tempi ha preso vita con lo sfondo di Pizza Ferrer (così era chiamata l'attuale Piazza Plebiscito): una famiglia che, in seguito a problemi finanziari, è costretta a lasciare il paese, i contadini che espongono sulle loro bancarelle i prodotti di giornata, il "beccaio" che lavora nella sua bottega, alcuni uomini che hanno comprato il giornale in edicola e passeggiano sulla piazza, le donne che stendono il bucato sul terrazzo, il prete che prega per i "tempi incerti". Tutto avviene sotto la supervisione della possente statua di Garibaldi.

Le immagini presentate in videoconferenza sono state accuratamente descritte e particolarmente apprezzate dai professori che hanno giudicato il lavoro "più che eccellente". Purtroppo, però, il neodottore ha vissuto questo momento di piena soddisfazione fisicamente solo in quanto, dopo il tirocinio a Londra, ha continuato a lavorare nella capitale britannica e attualmente si trova lì, dove lavora in smart working. Anche Fabio, infatti, come tanti altri studenti in questo periodo, ha provato l'emozione di discutere la sua tesi di laurea in videochiamata, a causa dei divieti imposti dal Decreto ministeriale per l'emergenza Coronavirus.

Dal racconto presentato alla commissione giudicatrice è impossibile non notare similitudini con l'attuale momento storico. Non sono forse "tempi incerti" quelli che stiamo vivendo? "Ai posteri l'ardua sentenza".