"La Voce della PL in Parlamento" per una seria riforma della Polizia Locale

Chiesta maggiore tutela per gli agenti. Anche a livello locale ci si sta organizzando

martedì 26 settembre 2017 13.49
Circa 60 mila dipendenti consta la Polizia Locale in tutta Italia dislocati in 7982 comuni. 60 mila lavoratori che nel 2017 si ritrovano costretti da una normativa vetusta, non adatta alla pericolosità dei tempi attuali, che non è in grado di tutelare nè i lavoratori nè le famiglie di questi. Come può accadere questo? Semplicemente facendo sottoscrivere un contratto che è lo stesso di quello di un impiegato amministrativo, in sostanza attualmente per lo Stato un dipendente dell'anagrafe corre i medesimi rischi di un agente di polizia locale, situazione stridente in un periodo dove a questi agenti è chiesto perfino di prestare servizio antiterrorismo.

Perciò si rende necessaria una riforma: con lo slogan #LaRiformaLaFacciamoNoi, un gruppo di lavoratori guidati da Vincenzo Macirella e Francesco Patamia rispettivamente delle polizie locali di Minervino Murge e Reggio Calabria hanno dato il via ad un progetto ambizioso che può portare alla tanto attesa Riforma della Polizia Locale. Consapevoli del fatto che "l'Unione ha sempre rappresentato la Forza" nell'epoca dei social hanno deciso di creare una pagina facebook dal nome "La Voce della PL in Parlamento", in modo tale da raggiungere in poco tempo più persone possibili ed in soli 30 giorni la pagina ha registrato quasi 3.000 adesioni ed ha raggiunto con i post circa 18.000 persone.

«Ogni agente ha una famiglia, - afferma uno dei promotori dell'iniziativa, Vincenzo Macirella - ogni agente prende servizio non avendo la certezza di quello che spetterà ai suoi figli se lui o lei domani non potesse più prendersene cura. In ognuno dei figli e delle figlie di questi uomini e donne che vediamo ogni giorno per strada vi è il vostro. Chiediamo solo di fare il nostro lavoro protetti da una normativa attuale, idonea a questi tempi difficili! Chiediamo solo di potervi proteggere avendo la certezza che anche i nostri figli, se dovessimo ferirci in servizio, saranno tutelati!».