La storia di Pierluigi contro gli insulti omofobi, il racconto smuove la rete
Le parole del 20enne diventano virali: "Sono fiero di essere diverso"
mercoledì 31 gennaio 2018
14.20
Racconta la sua storia per lanciare un messaggio forte e chiaro nella piazza virtuale ma che smuova le coscienze reali. Scrive un post su Facebook Pierluigi Glionna, 20 anni di Spinazzola e le sue parole diventano subito virali grazie al meccanismo della condivisione. Fanno il giro delle bacheche e dei gruppi dopo anni di bullismo e dopo aver subito insulti omofobi.
"Ciao, sono Pierluigi; per gli amici Pier, Pipè, Piè... per molti sono purtroppo Piergay", comincia così lo sfogo del giovane.
Ed ecco che immediatamente parte il racconto del suo passato. "La mia vita però, fin dai primi anni delle scuole elementari è stata 'macchiata' da voci, insulti, ingiuri sul mio conto... e da quella parola (che eviterò di riscrivere) che leggete lì in alto. Per quasi 10 anni non c'era volta che attraversavo una piazza e non sentivo insultarmi o vedere gente che rideva di me. Stasera ho fatto un brutto salto nel passato; un gruppo di bambini di 13 o 14 anni (anche se a quell'età bambini non lo si è più) mi hanno urlato questo schifoso nomignolo per strada, hanno fatto versi e detto frasi sul mio conto. Appena ho cercato di avvicinarmi e parlare con loro da persona matura, ovviamente sono scappati via.
Mi hanno seguito per tutto il tempo e hanno continuato ancora e ancora ad urlare. Questa cosa fa male".
Pierluigi lancia un appello perché "stanco di subire violenza".
"Non bisogna rimanere impassibili, bisogna agire. Nelle scuole – spiega - si parla di bullismo, ma evidentemente questa gente è distratta quando se ne parla. Crescete, scoprite, informatevi se siete ignoranti. Perché quando uscirete da questo paesino sarete piccoli come formiche e vi accorgerete realmente di com'è il mondo".
Ed infine un appello a tutti i genitori: "Insegnate ai vostri figli che il mondo va avanti, che la vita è corta e bisogna vivere esaltando l'amore, l'amicizia, le passioni. Concludo col dire che se per voi questo mio estro è essere diverso, allora sono fiero di essere diverso, è la parte migliore di me".
"Ciao, sono Pierluigi; per gli amici Pier, Pipè, Piè... per molti sono purtroppo Piergay", comincia così lo sfogo del giovane.
Ed ecco che immediatamente parte il racconto del suo passato. "La mia vita però, fin dai primi anni delle scuole elementari è stata 'macchiata' da voci, insulti, ingiuri sul mio conto... e da quella parola (che eviterò di riscrivere) che leggete lì in alto. Per quasi 10 anni non c'era volta che attraversavo una piazza e non sentivo insultarmi o vedere gente che rideva di me. Stasera ho fatto un brutto salto nel passato; un gruppo di bambini di 13 o 14 anni (anche se a quell'età bambini non lo si è più) mi hanno urlato questo schifoso nomignolo per strada, hanno fatto versi e detto frasi sul mio conto. Appena ho cercato di avvicinarmi e parlare con loro da persona matura, ovviamente sono scappati via.
Mi hanno seguito per tutto il tempo e hanno continuato ancora e ancora ad urlare. Questa cosa fa male".
Pierluigi lancia un appello perché "stanco di subire violenza".
"Non bisogna rimanere impassibili, bisogna agire. Nelle scuole – spiega - si parla di bullismo, ma evidentemente questa gente è distratta quando se ne parla. Crescete, scoprite, informatevi se siete ignoranti. Perché quando uscirete da questo paesino sarete piccoli come formiche e vi accorgerete realmente di com'è il mondo".
Ed infine un appello a tutti i genitori: "Insegnate ai vostri figli che il mondo va avanti, che la vita è corta e bisogna vivere esaltando l'amore, l'amicizia, le passioni. Concludo col dire che se per voi questo mio estro è essere diverso, allora sono fiero di essere diverso, è la parte migliore di me".