La Resistenza e l'eccidio di Murgetta Rossi
Commemorate le 22 vittime del massacro nazista
mercoledì 28 settembre 2022
7.14
Nella mattinata di martedì 27 settembre, davanti al monumento che suona da monito oltre che ricordo della triste vicenda, si è tenuta una solenne cerimonia a cura dell'amministrazione comunale di Spinazzola per commemorare le 22 vittime dell'eccidio avvenuto, nei pressi di Murgetta Rossi, per mano delle truppe naziste in ritirata.
«Manteniamo viva la memoria dei 22 eroi, vittime della furia nazista, rei solo di essere italiani» ha spiegato il vicesindaco Giuliana Silvestri Vigilante. «È importante la presenza di molti studenti perché, soprattutto fra le nuove generazioni, si prenda consapevolezza di quali tragiche realtà sono costretti a vivere le popolazioni in guerra ed inevitabilmente il pensiero va verso quei luoghi ancora teatro di guerra, con la speranza che ogni ostilità possa al più presto terminare e torni definitivamente la pace».
Hanno partecipato alla cerimonia anche gli assessori del Comune di Spinazzola Antonio De Sario e Bruna Glionna, il Sindaco di Minervino Murge Maria Laura Mancini e l'assessore di Barletta Michele Loconte. Rappresentanze della Polizia Locale di di Spinazzola e Barletta hanno accompagnato i gonfaloni delle rispettive città insieme a delegazioni del Ser Spinazzola e di Legambiente.
Nel corso della cerimonia è stata apposta una corona di alloro in memoria dei 22 eroi sul monumento eretto nell'ovile teatro del vile massacro.
Di contro, piccoli drappelli del Regio Esercito, allo sbando e senza ordini chiari dal Comando, rifaceva il percorso inverso per ricongiungersi con l'esercito regolare o raggiungere i luoghi d'origine, dando spesso luogo a rappresaglie da parte dei nazisti. Fu proprio questa, probabilmente, la tragica sorte che toccò ai 22 eroi italiani, barbaramente trucidati a colpi di mitraglietta sui muretti a secco dell'ovile di Masseria Murgetta Rossi. I loro corpi furono abbandonati sul luogo e ritrovati dai Carabinieri di Spinazzola ben 2 anni dopo, nel 1945, seminudi e in avanzato stato di decomposizione. Furono solo a quel punto seppelliti a cura delle stesse forze dell'ordine intervenute, per poi essere definitivamente tumulati presso il locale cimitero, dove ancora oggi dimorano.
I 22 non sono mai stati identificati perché ritrovati senza documenti né piastrine di riconoscimento, cosi come non sono stati mai identificati gli autori del massacro. Sul luogo, sotto l'ombra di un cipresso fu successivamente eretta una lapide alta tre metri che riportava le seguenti parole: «Ignoti i nomi, qui sfolgorarono gli spiriti di ventidue militari italiani trucidati inermi dall'esercito germanico nel settembre 1943, mentre accorrevano alle armi in terra liberata. Inchiniamoci Italiani, risolleviamoci fatti migliori dal sangue dei nostri martiri».
«Manteniamo viva la memoria dei 22 eroi, vittime della furia nazista, rei solo di essere italiani» ha spiegato il vicesindaco Giuliana Silvestri Vigilante. «È importante la presenza di molti studenti perché, soprattutto fra le nuove generazioni, si prenda consapevolezza di quali tragiche realtà sono costretti a vivere le popolazioni in guerra ed inevitabilmente il pensiero va verso quei luoghi ancora teatro di guerra, con la speranza che ogni ostilità possa al più presto terminare e torni definitivamente la pace».
Hanno partecipato alla cerimonia anche gli assessori del Comune di Spinazzola Antonio De Sario e Bruna Glionna, il Sindaco di Minervino Murge Maria Laura Mancini e l'assessore di Barletta Michele Loconte. Rappresentanze della Polizia Locale di di Spinazzola e Barletta hanno accompagnato i gonfaloni delle rispettive città insieme a delegazioni del Ser Spinazzola e di Legambiente.
Nel corso della cerimonia è stata apposta una corona di alloro in memoria dei 22 eroi sul monumento eretto nell'ovile teatro del vile massacro.
L'eccidio
Si tratta di una delle pagine più buie e poco note del conflitto. Il tragico episodio avvenne tra il 18 e il 21 settembre del 1943, all'indomani dell'armistizio siglato dal Governo Badoglio con gli Alleati. In quei giorni le truppe naziste risalivano l'Italia in ritirata per ricompattare l'esercito del Terzo Reich lasciando nelle retrovie alcune truppe per rallentare l'avanzata alleata e ordire atti di sabotaggio.Di contro, piccoli drappelli del Regio Esercito, allo sbando e senza ordini chiari dal Comando, rifaceva il percorso inverso per ricongiungersi con l'esercito regolare o raggiungere i luoghi d'origine, dando spesso luogo a rappresaglie da parte dei nazisti. Fu proprio questa, probabilmente, la tragica sorte che toccò ai 22 eroi italiani, barbaramente trucidati a colpi di mitraglietta sui muretti a secco dell'ovile di Masseria Murgetta Rossi. I loro corpi furono abbandonati sul luogo e ritrovati dai Carabinieri di Spinazzola ben 2 anni dopo, nel 1945, seminudi e in avanzato stato di decomposizione. Furono solo a quel punto seppelliti a cura delle stesse forze dell'ordine intervenute, per poi essere definitivamente tumulati presso il locale cimitero, dove ancora oggi dimorano.
I 22 non sono mai stati identificati perché ritrovati senza documenti né piastrine di riconoscimento, cosi come non sono stati mai identificati gli autori del massacro. Sul luogo, sotto l'ombra di un cipresso fu successivamente eretta una lapide alta tre metri che riportava le seguenti parole: «Ignoti i nomi, qui sfolgorarono gli spiriti di ventidue militari italiani trucidati inermi dall'esercito germanico nel settembre 1943, mentre accorrevano alle armi in terra liberata. Inchiniamoci Italiani, risolleviamoci fatti migliori dal sangue dei nostri martiri».