Il Senato approva validità annuale alla visita medica per operatori agricoli
Stretta sulla semplificazione burocratica in materia di lavoro in agricoltura
venerdì 10 aprile 2020
Stretta sulla semplificazione in materia di lavoro in agricoltura con l'emendamento approvato in Commissione bilancio al Senato che sburocratizza le procedure, riconoscendo validità annuale alla visita medica, permettendo al lavoratore risultato idoneo di prestare la propria attività anche presso diverse imprese agricole nel corso dell'anno per lavorazioni che presentano i medesimi rischi, senza la necessità di ulteriori accertamenti medici. Va il plauso di Coldiretti Puglia al Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova per il necessario intervento utile alla vitale semplificazione in tema di visite mediche che finora sono state un appesantimento burocratico ed economico a carico delle aziende agricole e una oggettiva difficoltà per gli stessi lavoratori agricoli.
"È un grande passo avanti lungo il percorso di semplificazione e sussidiarietà necessarie a recuperare lo spread di competitività delle imprese agricole pugliesi in Europa, considerato che l'attività legislativa rimanda spesso a provvedimenti amministrativi che alimentano una tecnocrazia insopportabile. La nostra Puglia agricola conta il 22% delle giornate di lavoro in agricoltura sul totale nazionale con 100mila operai agricoli, un mercato del lavoro di grande valenza da tutelare e semplificare", commenta con soddisfazione Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Esiste un evidente squilibrio nella distribuzione del valore lungo la filiera – denuncia Coldiretti Puglia - favorito anche da pratiche commerciali sleali come i casi di aste capestro on line al doppio ribasso che strangolano gli agricoltori con prezzi al di sotto dei costi di produzione, nonostante il codice etico firmato dal Ministero delle Politiche Agricole e dalle principali catene della grande distribuzione, che avrebbe dovuto evitare questo fenomeno che spinge a prezzi di aggiudicazione che non coprono neanche i costi di produzione.
"Si aggravano così i pesanti squilibri di filiera della distribuzione del valore visto che per ogni euro di spesa in prodotti agroalimentari freschi come frutta e verdura solo 22 centesimi arrivano al produttore agricolo ma il valore scende addirittura a 2 centesimi nel caso di quelli trasformati dal pane ai salumi fino ai formaggi, secondo Ismea", precisa il presidente Muraglia.
Se nei passaggi della filiera venissero riconosciuti prezzi adeguati ai prodotti agricoli in campagna – insiste Coldiretti Puglia - le imprese agricole sarebbero disposte a pagare gli operai anche oltre quanto definito dal contratto provinciale del lavoro, perché c'è la profonda consapevolezza che vada garantita con ogni mezzo dignità del lavoro sia alle imprese agricole che ai lavoratori.
"Lo snellimento delle procedure con la semplificazione, il dialogo tra le amministrazioni e l'informatizzazione è insieme alla trasparenza dell'informazione ai consumatori – conclude il presidente Muraglia - il miglior investimento che può fare il Paese per sostenere la crescita".
"È un grande passo avanti lungo il percorso di semplificazione e sussidiarietà necessarie a recuperare lo spread di competitività delle imprese agricole pugliesi in Europa, considerato che l'attività legislativa rimanda spesso a provvedimenti amministrativi che alimentano una tecnocrazia insopportabile. La nostra Puglia agricola conta il 22% delle giornate di lavoro in agricoltura sul totale nazionale con 100mila operai agricoli, un mercato del lavoro di grande valenza da tutelare e semplificare", commenta con soddisfazione Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Esiste un evidente squilibrio nella distribuzione del valore lungo la filiera – denuncia Coldiretti Puglia - favorito anche da pratiche commerciali sleali come i casi di aste capestro on line al doppio ribasso che strangolano gli agricoltori con prezzi al di sotto dei costi di produzione, nonostante il codice etico firmato dal Ministero delle Politiche Agricole e dalle principali catene della grande distribuzione, che avrebbe dovuto evitare questo fenomeno che spinge a prezzi di aggiudicazione che non coprono neanche i costi di produzione.
"Si aggravano così i pesanti squilibri di filiera della distribuzione del valore visto che per ogni euro di spesa in prodotti agroalimentari freschi come frutta e verdura solo 22 centesimi arrivano al produttore agricolo ma il valore scende addirittura a 2 centesimi nel caso di quelli trasformati dal pane ai salumi fino ai formaggi, secondo Ismea", precisa il presidente Muraglia.
Se nei passaggi della filiera venissero riconosciuti prezzi adeguati ai prodotti agricoli in campagna – insiste Coldiretti Puglia - le imprese agricole sarebbero disposte a pagare gli operai anche oltre quanto definito dal contratto provinciale del lavoro, perché c'è la profonda consapevolezza che vada garantita con ogni mezzo dignità del lavoro sia alle imprese agricole che ai lavoratori.
"Lo snellimento delle procedure con la semplificazione, il dialogo tra le amministrazioni e l'informatizzazione è insieme alla trasparenza dell'informazione ai consumatori – conclude il presidente Muraglia - il miglior investimento che può fare il Paese per sostenere la crescita".