Il "Giudice Ragazzino" di Pier Glionna in prima visione a dicembre. IL TRAILER
Il trailer dell'opera è stato proiettato a Gravina
mercoledì 9 ottobre 2019
14.02
In occasione della prima edizione del premio:"Un giudice ragazzino" tenutasi nei giorni scorsi presso il cinema Sidion di Gravina In Puglia è stato proiettato il trailer del cortometraggio omonimo diretto dal regista Pier Glionna, scritto da Marika A. Carolla e tratto dal romanzo di Salvatore Renna.
Pier Glionna e Marika Carolla in veste di ospiti hanno risposto alle domande poste dallo scrittore Renna circa la realizzazione del progetto, i temi della mafia e del bullismo. I due amici e collaboratori hanno inoltre, voluto ringraziare il resto della troupe che con grande impegno ha lavorato per la riuscita del medio metraggio. Glionna e Carolla hanno rivelato che la prima visione ufficiale ci sarà a Dicembre. Le sorprese di certo non mancheranno.
"Un giudice ragazzino" è un omaggio al Giudice Rosario Livatino, proprio in occasione del 28esimo Anniversario della sua scomparsa.
"Un giudice ragazzino" è un impegno civile e sociale, nato come romanzo illustrato e divenuto come cortometraggio, in cui tematiche attuali quali Giustizia, Mafia, Bullismo e Verità si intrecciano intorno al protagonista, il piccolo Rosario, che di tali temi non ne conosce nemmeno il significato.
Le riprese si sono svolte a Luglio a Spinazzola, Minervino Murge, Palazzo San Gervasio e Gravina in Puglia.
Il protagonista è Lorenzo Carulli, seguito da Domenico Panarello e Francesca Baccega.
SINOSSI
"Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili", diceva il magistrato Rosario Livatino assassinato nel 1990 dalla Stidda agrigentina.
Rosario un bambino siciliano di soli dieci anni, venuto a conoscenza della storia di questo uomo, si interroga sul senso e il significato della parola: giustizia. Sarà il padre Giordano, giovane architetto, a spiegargli che la giustizia è una virtù. La volontà attraverso la quale, ognuno rispetta i diritti dell'altro secondo la legge e la ragione. Un giro di parole molto complesso per il piccolo Rosario, che invece, imparerà sulla sua pelle tra i banchi di scuola a mettere in pratica tale "ordine". Si impegnerà a far rispettare i suoi compagni e se stesso, oltre l'omertà iniziale di alcuni educatori, contro l'operato di Bartolo e altri bulli della sua classe.
Rosario mantiene fede al suo innato senso civico e sociale, lotta affinché sia bandita ogni sorta di ingiustizia anche se minima, perché la mafia ha inizio dove essa regna.
Rosario: "giudice ragazzino" diverrà magistrato, giurerà la sua fedeltà alla Costituzione e perdonerà, l'assassino di suo padre semplice "burattino nelle mani di uomini sbagliati".
Pier Glionna e Marika Carolla in veste di ospiti hanno risposto alle domande poste dallo scrittore Renna circa la realizzazione del progetto, i temi della mafia e del bullismo. I due amici e collaboratori hanno inoltre, voluto ringraziare il resto della troupe che con grande impegno ha lavorato per la riuscita del medio metraggio. Glionna e Carolla hanno rivelato che la prima visione ufficiale ci sarà a Dicembre. Le sorprese di certo non mancheranno.
"Un giudice ragazzino" è un omaggio al Giudice Rosario Livatino, proprio in occasione del 28esimo Anniversario della sua scomparsa.
"Un giudice ragazzino" è un impegno civile e sociale, nato come romanzo illustrato e divenuto come cortometraggio, in cui tematiche attuali quali Giustizia, Mafia, Bullismo e Verità si intrecciano intorno al protagonista, il piccolo Rosario, che di tali temi non ne conosce nemmeno il significato.
Le riprese si sono svolte a Luglio a Spinazzola, Minervino Murge, Palazzo San Gervasio e Gravina in Puglia.
Il protagonista è Lorenzo Carulli, seguito da Domenico Panarello e Francesca Baccega.
SINOSSI
"Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili", diceva il magistrato Rosario Livatino assassinato nel 1990 dalla Stidda agrigentina.
Rosario un bambino siciliano di soli dieci anni, venuto a conoscenza della storia di questo uomo, si interroga sul senso e il significato della parola: giustizia. Sarà il padre Giordano, giovane architetto, a spiegargli che la giustizia è una virtù. La volontà attraverso la quale, ognuno rispetta i diritti dell'altro secondo la legge e la ragione. Un giro di parole molto complesso per il piccolo Rosario, che invece, imparerà sulla sua pelle tra i banchi di scuola a mettere in pratica tale "ordine". Si impegnerà a far rispettare i suoi compagni e se stesso, oltre l'omertà iniziale di alcuni educatori, contro l'operato di Bartolo e altri bulli della sua classe.
Rosario mantiene fede al suo innato senso civico e sociale, lotta affinché sia bandita ogni sorta di ingiustizia anche se minima, perché la mafia ha inizio dove essa regna.
Rosario: "giudice ragazzino" diverrà magistrato, giurerà la sua fedeltà alla Costituzione e perdonerà, l'assassino di suo padre semplice "burattino nelle mani di uomini sbagliati".