Il CdA della Banca Popolare di Bari approva il piano di rilancio industriale

Adesso si attendono le reazioni degli oltre 60 mila azionisti della banca privata più grande del sud Italia

giovedì 31 gennaio 2019 16.59
Come da noi già annunciato, il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Bari, nella riunione di ieri, 30 gennaio ha approvato l'atteso e più volte annunciato Piano di rilancio quinquennale -2019-2023- della banca privata più grande del sud Italia.

L'ambizioso obiettivo dell'istituto di credito è quello di riuscire a riaffermare il ruolo da questo ricoperto per molto tempo, nelle aree geografiche di riferimento, mutando il suo assetto societario verso una SpA. Adesso si attende la risposta degli azionisti della banca, oltre 60mila e del Comitato che si è costituito a salvaguardia del valore delle azioni, dopo che il prezzo minimo di acquisto dell'azione, quotata sul mercato Hi-Mtf, ha raggiunto € 2,38 dunque ben sotto la soglia di € 5,00 del valore nominale indicato nell'ultimo bilancio della banca.

Ma vediamo di conoscere gli aspetti salienti del documento programmatico, secondo quanto diffuso dalla stessa Banca Popolare di Bari. Esso innanzitutto riguarderà: "L'efficentamento e il ridisegno della struttura di costo nonché la revisione radicale del modello di business, attento alla matrice dei margini reddituali, all'innovazione commerciale e ai temi della digitalizzazione. Forte attenzione è posta alla valorizzazione degli attuali azionisti, che potranno accedere a concrete iniziative a loro dedicate e beneficiare del ritorno a una redditività strutturale coerente con l'andamento di mercato".

"Punti nodali del Piano e tappe del percorso -così come delineati dal documento uscito ieri dopo la seduta del Consiglio di Amministrazione di BPB sono:
- il rafforzamento dei coefficienti patrimoniali, da realizzare entro giugno 2019 attraverso adeguate iniziative di capital relief, anche mediante l'emissione di strumenti finanziari destinati ad investitori qualificati;
- il riassetto societario con approdo alla banca SpA, anche attraverso l'ingresso di nuovi soci, in grado di affermarsi sul mercato come competitor affidabile e innovativo e, nel contempo, lo sviluppo dell'attuale banca cooperativa, partecipe del consolidamento del sistema delle popolari attraverso la "banca della comunità", finalizzata a rafforzare la capacità produttiva e competitiva degli aderenti e a preservare le specificità delle attuali realtà cooperative;
- la reingegnerizzazione del business, orientata al consolidamento della vocazione territoriale ed al recupero di redditività, puntando sulla qualificazione del servizio alle PMI e alle famiglie, nonché sulla valorizzazione delle potenzialità di filiere e distretti industriali;
- lo sviluppo del canale digitale, fattore fondamentale per supportare e accrescere la base di clientela e, per altro verso, orientare il business verso nuovi modelli centrati sull'adozione di tecnologie innovative;
- per gli NPLs, il miglioramento degli indicatori di qualità creditizia, traguardando le best practice di sistema, attraverso la messa a regime delle efficaci politiche di derisking realizzate tra il 2014 e il 2018. Per l'attuazione del Piano sono previsti il riposizionamento delle strutture della Direzione Generale, l'attivazione di cantieri progettuali - già definiti e presidiati da uno steering committee;
– ed il rafforzamento del basket delle competenze".

Fin qui la nota della Banca, adesso staremo a vedere quanto l'intervento di nuovi soci potrà influire sulla possibilità di diluizione ulteriore del valore delle azioni, con il possibile rischio di veder azzerato totalmente questo valore, timore più volte paventato dallo stesso Comitato degli azionisti e dalle numerose associazioni dei consumatori, che nella loro ultima nota chiedevano l'intervento del governo e delle Autorità di Vigilanza.