I regali di Natale diventano contadini, buoni pranzo ed esperienze in agriturismo
Un modo per aiutare gli 876 agriturismi pugliesi
mercoledì 25 novembre 2020
Per le festività natalizie arrivano i 'regali contadini' con il buono per il pranzo contadino e per l'esperienza in agriturismo, un modo per aiutare gli 876 agriturismi pugliesi per cui si profila un buco da oltre 50 milioni di euro, stretti fra lo stop nella zone arancione e il crollo del turismo che rischia di compromettere il Natale. L'iniziativa è di Terranostra Puglia, l'associazione agrituristica di Coldiretti, che lancia i buoni per il pranzo e l'esperienza in agriturismo da donare ad amici e familiari per il consueto scambio di doni natalizi, un cadeau diverso a base di sana enogastronomia e percorsi esperienziali da consumare in tranquillità nei luoghi rurali più suggestivi della Puglia.
«Lanciare i buoni regalo in agriturismo, utilizzabili anche per le consegne dei pranzi a domicilio, è un modo per dare sostegno al turismo in campagna, sostenendo le straordinarie strutture rurali e ridando ai pugliesi la speranza di poter godere del cibo cucinato dai cuochi contadini di Campagna Amica e di momenti di relax all'aria aperta», spiega Filippo De Miccolis, presidente di Terranostra Puglia.
«Gli agriturismi, spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari – aggiunge il presidente De Miccolis - con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all'aperto, sono forse i luoghi dove, non appena la Puglia riuscirà ad uscire dalla zona arancione, è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche», insiste il presidente De Miccolis.
In complesso – sottolinea Coldiretti Puglia - quasi 20000 ristoranti, bar, mense e pizzerie e gli 875 agriturismi operanti in Puglia sviluppano un fatturato annuale di oltre 5 miliardi di euro che ora è praticamente azzerato, con i pesanti effetti che si trasferiscono direttamente – conclude Coldiretti Puglia - lungo tutta la filiera a causa del taglio delle forniture di alimenti e bevande colpendo le aziende agricole ed alimentari per le quali è necessario prevedere adeguati ristori.
«È un colpo durissimo che si aggiunge alla perdita di fatturato – aggiunge il presidente De Miccolis - registrata a partire dall'8 marzo scorso, da quando è partita l'emergenza ed il lungo lockdown. È evidente la perdita secca subita nel 2020 dalle masserie della Puglia che hanno praticamente azzerato gli arrivi di turisti stranieri e annullato le prenotazioni di italiani e del turismo di prossimità nei mesi di lockdown e la chiusura di novembre rischia di dare il colpo di grazie ad un segmento importante per l'economia agricola e turistica pugliese».
La capacità di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche nel tempo è – continua Coldiretti Puglia – la qualità più apprezzata negli agriturismi pugliesi, ma nel tempo è aumentata anche la domanda di servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti. Con la chiusura forzata è stata completamente azzerata la presenza degli ospiti con grandi difficoltà per gli operatori, ma molti agriturismi di Campagna Amica Terranostra si impegnano comunque a consegnare a domicilio i menù elaborati dai cuochi contadini direttamente nelle case dei consumatori con la possibilità anche di offrirli a parenti ed amici per mantenere un legame durante le festività, anche se costretti a rimane distanti.
«Lanciare i buoni regalo in agriturismo, utilizzabili anche per le consegne dei pranzi a domicilio, è un modo per dare sostegno al turismo in campagna, sostenendo le straordinarie strutture rurali e ridando ai pugliesi la speranza di poter godere del cibo cucinato dai cuochi contadini di Campagna Amica e di momenti di relax all'aria aperta», spiega Filippo De Miccolis, presidente di Terranostra Puglia.
«Gli agriturismi, spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari – aggiunge il presidente De Miccolis - con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all'aperto, sono forse i luoghi dove, non appena la Puglia riuscirà ad uscire dalla zona arancione, è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche», insiste il presidente De Miccolis.
In complesso – sottolinea Coldiretti Puglia - quasi 20000 ristoranti, bar, mense e pizzerie e gli 875 agriturismi operanti in Puglia sviluppano un fatturato annuale di oltre 5 miliardi di euro che ora è praticamente azzerato, con i pesanti effetti che si trasferiscono direttamente – conclude Coldiretti Puglia - lungo tutta la filiera a causa del taglio delle forniture di alimenti e bevande colpendo le aziende agricole ed alimentari per le quali è necessario prevedere adeguati ristori.
«È un colpo durissimo che si aggiunge alla perdita di fatturato – aggiunge il presidente De Miccolis - registrata a partire dall'8 marzo scorso, da quando è partita l'emergenza ed il lungo lockdown. È evidente la perdita secca subita nel 2020 dalle masserie della Puglia che hanno praticamente azzerato gli arrivi di turisti stranieri e annullato le prenotazioni di italiani e del turismo di prossimità nei mesi di lockdown e la chiusura di novembre rischia di dare il colpo di grazie ad un segmento importante per l'economia agricola e turistica pugliese».
La capacità di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche nel tempo è – continua Coldiretti Puglia – la qualità più apprezzata negli agriturismi pugliesi, ma nel tempo è aumentata anche la domanda di servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti. Con la chiusura forzata è stata completamente azzerata la presenza degli ospiti con grandi difficoltà per gli operatori, ma molti agriturismi di Campagna Amica Terranostra si impegnano comunque a consegnare a domicilio i menù elaborati dai cuochi contadini direttamente nelle case dei consumatori con la possibilità anche di offrirli a parenti ed amici per mantenere un legame durante le festività, anche se costretti a rimane distanti.