I pugliesi preferiscono la birra, meglio se agricola e Made in Puglia

La birra agricola rappresenta anche una forte spinta all’occupazione giovanile

sabato 18 luglio 2020
Il 44% dei pugliesi dichiara di bere birra due volte la settimana, mentre il consumo quotidiano riguarda il 5,2% dei residenti, taglia trasversalmente tutta la popolazione, secondo una analisi di Coldiretti Puglia sulla base dei dati Istat e Assobirra, perché a seconda che sia bionda, rossa o scura la birra è gradita da giovani e meno giovani, uomini e donne, qualunque sia la professione, è meno amata solo dalle casalinghe.

«I microbirrifici in Puglia stanno sfiorando quota 100, con le province di Bari e Lecce che guidano la classifica regionale delle aree dove l'attività birraria ha preso piede, con rispettivamente 32 e 26 aziende, seguite da Foggia con 14 birrifici, Taranto 13 e Brindisi 4. La nuova tendenza è la 'birra agricola', un prodotto sempre più 'smart' inventato dalle aziende agricole pugliesi, che se la gioca bene sul fronte del gusto e dell'innovazione, come la birra al carciofo a Brindisi, la birra di grano 'Cappelli' a Corato, la birra di fichi a Mariotto, piuttosto che la birra alla canapa made in Conversano», spiega il Presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.

La birra – sottolinea Coldiretti – piace a quasi la metà degli adulti con un consumo pro capite medio di 31,8 litri all'anno, il più alto sempre di sempre con una spesa totale delle famiglie che nel 2018 si stima raggiungerà per la prima volta il miliardo di euro se sarà mantenuto il trend di crescita del primo semestre.

«Oltre a dare un contributo utile all'economia, la birra agricola rappresenta anche una forte spinta all'occupazione soprattutto tra gli under 35 – aggiunge Muraglia – che risultano i più attivi nel settore con profonde innovazioni che vanno dalla certificazione dell'origine a chilometro zero al legame diretto con le aziende agricole, ma anche la produzione di specialità altamente distintive o forme distributive innovative come i "brewpub" o i mercati degli agricoltori di Campagna Amica».

Il consumo – spiega Coldiretti – è diventato negli anni sempre più raffinato e consapevole con la ricerca di varietà particolari e una produzione artigianale Made in Italy, una voglia di gusto che è andata di pari passo – spiega Coldiretti – con il boom dei birrifici artigianali, quadruplicati negli ultimi dieci anni, passando da poco più di 200 a oltre 860 fra brew pub, dove è anche possibile consumare sul posto la birra prodotta e micro birrifici di cui 1 su 4 agricolo con 55 milioni di litri prodotti.

Stanno nascendo anche nuove figure professionali – aggiunge Coldiretti – come il "sommelier delle birra" che conosce i fondamentali storici dei vari stili di birre ed è capace di interpretarne, tramite opportune tecniche di osservazione e degustazione, i caratteri principali di stile, gusto, composizione, colore, corpo, sentori a naso e palato e individuarne gli eventuali difetti, oltre a suggerire gli abbinamenti ideali delle diverse tipologie di birra con primi piatti, carne o pesce e anche con i dolci. La birra è sempre più bevanda di degustazione con richiami al territorio e al Made in Italy, due caratteristiche evocate, non sempre a proposito – conclude la Coldiretti – da etichette e pubblicità anche dai grandi marchi industriali.