Guerra del grano, Bari assediata dai trattori
Coldiretti denuncia: «A pesare sono le importazioni in chiave speculativa»
sabato 30 luglio 2016
E' stata assediata dai trattori Bari, già dalle prime luci dell'alba, per difendere il grano italiano dalle speculazioni con la mobilitazione nazionale più grande degli ultimi decenni a sostegno della coltura più diffusa nel nostro Paese.
La Puglia che è il principale produttore italiano di grano duro è paradossalmente – denuncia la Coldiretti - anche quello che ne importa di più, tanto da rappresentare un quarto del totale del valore degli arrivi di prodotti agroalimentari nella regione. Sui cartelli portati dai manifestanti si leggono slogan come "Ci vogliono dieci chili di grano per una coca cola", "No grano no pane", "Stop alle speculazioni" e "Il giusto pane quotidiano". Ma non mancano azioni eclatanti per denunciare il crollo delle quotazioni del grano italiano con le sfilate dei trattori giunti in città. A Bari la preparazione del record mondiale della più grande pagnotta Doc, il pane DOP d'Altamura più grande del mondo della lunghezza di 2,5 metri per dimostrare la qualità del grano italiano rispetto al prodotto estero, che viaggia per mesi e mesi prima di arrivare nel nostro Paese. Ma ci sono anche gli "orrori" dell'agropirateria, con "terrificanti" imitazioni della pasta italiana, dai "chapagetti" coreani alla "Italiano pasta" fatta in Egitto, dagli "spagheroni" olandesi ai "kapeleti" sloveni, fino ai "maccaroni" fatti in Germania.
A pesare sono le importazioni in chiave speculativa che - precisa la Coldiretti - si concentrano nel periodo a ridosso della raccolta e che influenzano i prezzi delle materie prime nazionali anche attraverso un mercato non sempre trasparente. L'Italia nel 2015 - ricorda la Coldiretti - ha importato circa 4,3 milioni di tonnellate di frumento tenero mentre sono 2,3 milioni di tonnellate di grano duro che arrivano dall'estero.
La Puglia che è il principale produttore italiano di grano duro è paradossalmente – denuncia la Coldiretti - anche quello che ne importa di più, tanto da rappresentare un quarto del totale del valore degli arrivi di prodotti agroalimentari nella regione. Sui cartelli portati dai manifestanti si leggono slogan come "Ci vogliono dieci chili di grano per una coca cola", "No grano no pane", "Stop alle speculazioni" e "Il giusto pane quotidiano". Ma non mancano azioni eclatanti per denunciare il crollo delle quotazioni del grano italiano con le sfilate dei trattori giunti in città. A Bari la preparazione del record mondiale della più grande pagnotta Doc, il pane DOP d'Altamura più grande del mondo della lunghezza di 2,5 metri per dimostrare la qualità del grano italiano rispetto al prodotto estero, che viaggia per mesi e mesi prima di arrivare nel nostro Paese. Ma ci sono anche gli "orrori" dell'agropirateria, con "terrificanti" imitazioni della pasta italiana, dai "chapagetti" coreani alla "Italiano pasta" fatta in Egitto, dagli "spagheroni" olandesi ai "kapeleti" sloveni, fino ai "maccaroni" fatti in Germania.
A pesare sono le importazioni in chiave speculativa che - precisa la Coldiretti - si concentrano nel periodo a ridosso della raccolta e che influenzano i prezzi delle materie prime nazionali anche attraverso un mercato non sempre trasparente. L'Italia nel 2015 - ricorda la Coldiretti - ha importato circa 4,3 milioni di tonnellate di frumento tenero mentre sono 2,3 milioni di tonnellate di grano duro che arrivano dall'estero.