Gioia del Colle-Rocchetta Sant'Antonio, Laricchia: «Valorizzare ferrovia storica per sviluppo del turismo»

Anche Paolo Campo commenta: «Può diventare importante percorso cicloturistico»

sabato 1 maggio 2021
«La nostra regione possiede dei percorsi ad alto potenziale turistico, come la CrircumMarPiccolo, il tronco ferroviario Gallipoli - Gallipoli Porto, la tratta San Severo - San Nicandro Garganico (via San Marco in Lamis) e la linea ferroviaria Rocchetta Sant'Antonio - Gioia del Colle, che hanno bisogno di essere tutelati e valorizzati.

Ritengo per questo importante che il Consiglio regionale elabori proposte per trasformare questi tratti, oggi purtroppo in stato di abbandono, in opportunità per lo sviluppo turistico, paesaggistico e naturalistico dei territori. Una volontà condivisa in Commissione da tutti i consiglieri, al di là dell'appartenenza politica, per cui sentiremo presto in audizione anche l'assessore al Turismo Massimo Bray». Lo dichiara la consigliera regionale del M5S Antonella Laricchia a margine delle audizioni in Commissione Trasporti sulla valorizzazione della linea ferroviaria dismessa Rocchetta Sant'Antonio - Gioia del Colle.

«La Rocchetta Sant'Antonio – Gioia del Colle - continua Laricchia - è tra le linee ferroviarie più antiche d'Italia, lunga 140 chilometri, e si sviluppa per un lungo tratto, a ridosso del 'costone' dell'altopiano murgiano, alle porte del Parco nazionale dell'Alta Murgia, attraversando siti di rilevanza culturale, naturalistica e turistica. Se adeguatamente valorizzata, può contribuire a sviluppare il potenziale turistico dei territori che attraversa, promuovendo al tempo stesso modelli di mobilità sostenibile e potenziando l'offerta di nuovi itinerari turistici. Basti pensare che la 'Transiberiana d'Italia' in Abruzzo sviluppa circa 80 treni annuali con 400 viaggiatori a bordo e ha una ricaduta di 6 milioni di euro l'anno grazie all'indotto turistico, con margini di crescita altissimi.

Nel piano strategico del turismo approvato dalla Giunta nel 2017 era presente la valorizzazione della tratta Rocchetta Sant'Antonio - Gioia del Colle e l'assessorato ha inviato una nota al Ministero per chiedere la valorizzazione di quella e altre linee. Chiederemo all'assessore Bray di capire a che punto sono quelle richieste e quali siano gli interventi già messi in atto e quelli previsti per le linee ferroviarie storiche della nostra regione. Con il Recovery Plan che finanzierà i progetti cantierabili, si libereranno le risorse ordinarie che potranno essere impiegate per questo tipo di interventi».

Anche il presidente della V Commissione consiliare (Ambiente) Paolo Campo si è espresso in merito alla linea ferroviaria Rocchetta Sant'Antonio-Gioia del Colle, dichiarando: «Ha tutte le caratteristiche per diventare uno dei percorsi cicloturistici più importanti e interessanti del Sud Italia utilizzando le opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Le permanenti difficoltà tecniche che ostacolano la riattivazione della connessione con treni storici, riemerse nel corso dell'audizione svolta questa mattina nella Commissione V - Ambiente con la partecipazione dell'assessore regionale ai Trasporti Anita Maurodinoia, suggeriscono di riorientare la riqualificazione funzionale dell'infrastruttura verso la realizzazione di un percorso cicloturistico.

Nel PNRR del Governo Draghi sono appostati 400 milioni di euro per la realizzazione di 1.200 chilometri di percorsi ciclabili extraurbani: un tesoretto da cui attingere i fondi necessari a trasformare una delle tratte ferroviarie più antiche d'Italia, inaugurata nel 1891, in una strategica infrastruttura turistica interregionale.

La linea Rocchetta-Gioia, ancora oggi gestita da RFI, parte dalla Daunia e attraversa il territorio della Basilicata, toccando i comuni di San Nicola di Melfi e Venosa, prima di rientrare in Puglia, nel territorio di Spinazzola: un suggestivo percorso ricco di storia, punteggiato da attrattori culturali, ambientali ed enogastronomici oggi segmentati e poco valorizzati.

La via cicloturistica potrebbe avere una lunghezza di 140 chilometri e congiungere i monti della Daunia a quelli della Murgia, offrendo un'opportunità di sviluppo alla filiera turistica fondata sulla lentezza e il buon vivere, sempre più attrattiva per i viaggiatori esperienziali italiani e stranieri.

Analoga soluzione è stata ipotizzata dal Consiglio comunale di Apricena per il tratto dismesso della linea ferroviaria garganica: 21 chilometri che si dipanano tra vigneti, campi di grano, cave dismesse. Un'altra occasione di valorizzazione per un territorio rimasto ai margini del turismo balneare e che potrebbe trovare una via autonoma allo sviluppo della filiera turistica culturale, ambientale ed enogastronomica.

È una programmazione su cui chiederò un confronto con l'assessore al Turismo, Massimo Bray, con l'obiettivo di incrementare sostanzialmente la mobilità sostenibile e il turismo slow in Puglia».