Energie rinnovabili, Pagliaro: «Non siano pretesto per sfigurare la nostra terra»
Un nuovo impianto eolico in Salento potrebbe rischiare di diventare cavallo di Troia anche per il territorio di Spinazzola
domenica 9 maggio 2021
Nel Salento, in Terra d'Arneo, che già vanta la più alta intensità d'impianti rinnovabili in Italia, due progetti di multinazionali in fase di Via presso il Ministero dell'ambiente prevedono l'installazione di 21 pale nel complesso, con altezze tra 165 e 220 metri e per una potenza di 125 megawatt totali. Sono previsti quindi scavi di fondazione degli aerogeneratori e interramento di cavidotti per decine di chilometri. Scenario ben noto anche al nostro territorio di Spinazzola su cui si accumulano le richieste di VIA per progetti di nuovi impianti fotovoltaici ed eolici.
In merito agli impianti in Salento si è discusso in V Commissione Ambiente. Durante l'audizione il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo de 'La Puglia Domani' ha fatto richiesta di «fermare lo scempio».
«L'attenzione della Regione Puglia è massima», ha confermato l'assessore Anna Grazia Maraschio, sebbene l'Amministrazione non possa porre divieti generalizzati sulla localizzazione di impianti di energia rinnovabile - si sono espressi i Tar - e una sentenza della Consulta abbia decretato l'incostituzionalità di un regolamento pugliese che cercava di disciplinare la distribuzione di impianti sul territorio. Il Pptr, ha consentito di porre dei paletti dove la competenza è regionale e sarà utile una raccolta di dati per monitorare le ricadute in materia del Piano paesaggistico» ha aggiunto l'assessore.
La corsa ai progetti è data anche da incentivi statali, ma la transizione ecologica non può avvenire con sacrificio del paesaggio. Spinazzola lo sa bene e il consigliere Pagliaro lo ribadisce: «La decarbonizzazione e la transizione ecologica non possono diventare il cavallo di Troia per il consumo indiscriminato di un territorio agricolo fertile e prezioso. Non è vero che parchi eolici e campi fotovoltaici non inquinano. Contaminano la vista, sono cicatrici indelebili inferte alla nostra terra, ne stravolgono l'aspetto e la sostanza».
«Serve un'azione di pressing della Regione sul Ministero, affinché tenga conto del valore di questo patrimonio ed eriga mura a sua difesa. Le parole dell'assessora Maraschio in Commissione Ambiente ci rassicurano, - ha aggiunto Pagliaro - la Regione è pronta ad usare tutti gli scudi della legge contro queste aggressioni al territorio, e questo ci dà più forza per combattere. I sindaci delle comunità sotto assedio sono pronti ad adeguare i piani regolatori al Piano Paesaggistico Territoriale della Regione, ad evidenziare tutte le aree di pregio paesaggistico e agricolo per sottrarle a nuovi insediamenti di parchi eolici e fotovoltaici» - sottolinea il consigliere con particolari riferimenti ai progetti che interessano il Salento ma l'attenzione è necessaria per tutto il territorio regionale.
La Puglia, infatti, è la regione italiana col maggior numero di impianti di fotovoltaico ed eolico.
«Il nostro non è un no a prescindere alle rinnovabili, ma dobbiamo cambiare mentalità, immaginare altre soluzioni. Il fotovoltaico va bene sui tetti per dare un beneficio alle famiglie e alle unità condominiali. Gli impianti eolici e solari vanno bene nelle zone artigianali e industriali, nelle zone sin, ovunque ci siano già aree depresse e improduttive. Ma fermiamo l'invasione barbarica sui nostri terreni fertili, agricoli e da pascolo, salviamo il nostro paesaggio. E per farlo bisogna porre un freno a questi obbrobri, bloccando subito le autorizzazioni richieste. Non possiamo lasciare un territorio devastato ai nostri figli».
In merito agli impianti in Salento si è discusso in V Commissione Ambiente. Durante l'audizione il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo de 'La Puglia Domani' ha fatto richiesta di «fermare lo scempio».
«L'attenzione della Regione Puglia è massima», ha confermato l'assessore Anna Grazia Maraschio, sebbene l'Amministrazione non possa porre divieti generalizzati sulla localizzazione di impianti di energia rinnovabile - si sono espressi i Tar - e una sentenza della Consulta abbia decretato l'incostituzionalità di un regolamento pugliese che cercava di disciplinare la distribuzione di impianti sul territorio. Il Pptr, ha consentito di porre dei paletti dove la competenza è regionale e sarà utile una raccolta di dati per monitorare le ricadute in materia del Piano paesaggistico» ha aggiunto l'assessore.
La corsa ai progetti è data anche da incentivi statali, ma la transizione ecologica non può avvenire con sacrificio del paesaggio. Spinazzola lo sa bene e il consigliere Pagliaro lo ribadisce: «La decarbonizzazione e la transizione ecologica non possono diventare il cavallo di Troia per il consumo indiscriminato di un territorio agricolo fertile e prezioso. Non è vero che parchi eolici e campi fotovoltaici non inquinano. Contaminano la vista, sono cicatrici indelebili inferte alla nostra terra, ne stravolgono l'aspetto e la sostanza».
«Serve un'azione di pressing della Regione sul Ministero, affinché tenga conto del valore di questo patrimonio ed eriga mura a sua difesa. Le parole dell'assessora Maraschio in Commissione Ambiente ci rassicurano, - ha aggiunto Pagliaro - la Regione è pronta ad usare tutti gli scudi della legge contro queste aggressioni al territorio, e questo ci dà più forza per combattere. I sindaci delle comunità sotto assedio sono pronti ad adeguare i piani regolatori al Piano Paesaggistico Territoriale della Regione, ad evidenziare tutte le aree di pregio paesaggistico e agricolo per sottrarle a nuovi insediamenti di parchi eolici e fotovoltaici» - sottolinea il consigliere con particolari riferimenti ai progetti che interessano il Salento ma l'attenzione è necessaria per tutto il territorio regionale.
La Puglia, infatti, è la regione italiana col maggior numero di impianti di fotovoltaico ed eolico.
«Il nostro non è un no a prescindere alle rinnovabili, ma dobbiamo cambiare mentalità, immaginare altre soluzioni. Il fotovoltaico va bene sui tetti per dare un beneficio alle famiglie e alle unità condominiali. Gli impianti eolici e solari vanno bene nelle zone artigianali e industriali, nelle zone sin, ovunque ci siano già aree depresse e improduttive. Ma fermiamo l'invasione barbarica sui nostri terreni fertili, agricoli e da pascolo, salviamo il nostro paesaggio. E per farlo bisogna porre un freno a questi obbrobri, bloccando subito le autorizzazioni richieste. Non possiamo lasciare un territorio devastato ai nostri figli».