Discarica Grottelline, M5S: «Progetto dannoso e poco trasparente»
Il gruppo consigliare della Regione Puglia chiede risposte celeri ad Emiliano
giovedì 5 novembre 2015
20.21
I consiglieri regionali del Movimento 5 stelle tornano a puntare i fari sul progetto di discarica nella località di Grottelline, comune di Spinazzola (BT), «un'area di interesse archeologico, storico e culturale, così come sostiene la stessa regione Puglia nel piano paesaggistico territoriale regionale» sostengono i consiglieri Mario Conca e Grazia Di Bari, firmatari dell'interrogazione urgente rivolta al presidente Michele Emiliano e all'assessore all'ambiente Domenico Santorsola. Il progetto nasce nel 2003 con Fitto ed è stato negli anni sostenuto e portato avanti con convinzione dal governo Vendola, nonostante le «evidenti criticità dal punto di vista idrogeologico e sismico, e le rilevantissime peculiarità naturalistiche, storiche ed archeologiche del sito in questione».
Alcuni scavi condotti nel 2005 dall'Università di Pisa hanno certificato la presenza di un villaggio del Neolitico antico risalente al VI millennio a.C., il sito si trova inoltre a ridosso di grotte rupestri, con raffigurazioni e decorazioni architettoniche riconducibili ad ambienti di culto di età medioevale e graffiti di età precristiana, di una chiesa rupestre ipogea a croce greca con cinque apsidi e sorge a breve distanza dal Casale di Grottelline, una masseria templare risalente al 1097 d.C., monumento tutelato sin da leggi nazionali, e nelle vicinanze della masseria Salomone del XVI-XVII secolo d.C. All'interno dell'interrogazione Conca e Di Bari sottolineano anche il rischio sismico dell'area, reso ancor più preoccupante dalla presenza di una faglia sotterranea alla cava, la presenza di una fitta rete di alvei fluviali che confluiscono nella diga del Basentello, di importanza strategica per l'agricoltura pugliese e lucana e le numerose specie protette di volatili che nidificano nell'area della lama. «Abbiamo inoltre verificato - proseguono i pentastellati - che ci sono delle incongruenze fra le cifre dichiarate dalla regione per gli espropri dei terreni (circa 700mila euro) e le effettive indennità corrisposte ai proprietari dei suoli in oggetto che risultano ammontare complessivamente a 20mila euro».
I due consiglieri chiedono perciò agli organi di governo regionali di chiarire tale aspetto e di agire concretamente per impedire l'apertura della discarica in questo sito. «Emiliano, a parole, si è sempre dichiarato contrario al progetto ed anzi nel 2014 - dichiara Conca - fu persino nominato dal sindaco di Poggiorsini 'consigliere tutore' per il sito di Grottelline. Ora che è presidente di regione cosa ha intenzione di fare?». Grazia Di Bari aggiunge: «Il disinteresse del governo regionale è evidenziato dal tentativo di voler inviare tutta la documentazione al governo nazionale, perchè prenda decisioni al posto di Emiliano. Inoltre nè Emiliano nè l'assessore Santorsola, hanno partecipato oggi alla conferenza stampa, organizzata da Legambiente, alla quale, invece, hanno partecipato altri amministratori per manifestare il loro dissenso all'apertura della discarica». «Chiediamo alla giunta regionale - concludono i due consiglieri cinquestelle - di valutare i danni economici, ambientali e di salute, che deriverebbero a seguito dell'apertura della discarica, di valorizzare il sito, che meriterebbe di essere pubblicizzato e fatto rientrare in un circuito turistico-culturale. Quindi, a tal proposito sarebbe auspicabile un intervento della Soprintendenza delle belle Arti, nonchè un sopralluogo di tutte le forze politiche al fine di constatare e prendere atto dell'importanza e delle particolarità del sito in questione e di scongiurare definitivamente lo scempio che se ne vorrebbe fare».
Alcuni scavi condotti nel 2005 dall'Università di Pisa hanno certificato la presenza di un villaggio del Neolitico antico risalente al VI millennio a.C., il sito si trova inoltre a ridosso di grotte rupestri, con raffigurazioni e decorazioni architettoniche riconducibili ad ambienti di culto di età medioevale e graffiti di età precristiana, di una chiesa rupestre ipogea a croce greca con cinque apsidi e sorge a breve distanza dal Casale di Grottelline, una masseria templare risalente al 1097 d.C., monumento tutelato sin da leggi nazionali, e nelle vicinanze della masseria Salomone del XVI-XVII secolo d.C. All'interno dell'interrogazione Conca e Di Bari sottolineano anche il rischio sismico dell'area, reso ancor più preoccupante dalla presenza di una faglia sotterranea alla cava, la presenza di una fitta rete di alvei fluviali che confluiscono nella diga del Basentello, di importanza strategica per l'agricoltura pugliese e lucana e le numerose specie protette di volatili che nidificano nell'area della lama. «Abbiamo inoltre verificato - proseguono i pentastellati - che ci sono delle incongruenze fra le cifre dichiarate dalla regione per gli espropri dei terreni (circa 700mila euro) e le effettive indennità corrisposte ai proprietari dei suoli in oggetto che risultano ammontare complessivamente a 20mila euro».
I due consiglieri chiedono perciò agli organi di governo regionali di chiarire tale aspetto e di agire concretamente per impedire l'apertura della discarica in questo sito. «Emiliano, a parole, si è sempre dichiarato contrario al progetto ed anzi nel 2014 - dichiara Conca - fu persino nominato dal sindaco di Poggiorsini 'consigliere tutore' per il sito di Grottelline. Ora che è presidente di regione cosa ha intenzione di fare?». Grazia Di Bari aggiunge: «Il disinteresse del governo regionale è evidenziato dal tentativo di voler inviare tutta la documentazione al governo nazionale, perchè prenda decisioni al posto di Emiliano. Inoltre nè Emiliano nè l'assessore Santorsola, hanno partecipato oggi alla conferenza stampa, organizzata da Legambiente, alla quale, invece, hanno partecipato altri amministratori per manifestare il loro dissenso all'apertura della discarica». «Chiediamo alla giunta regionale - concludono i due consiglieri cinquestelle - di valutare i danni economici, ambientali e di salute, che deriverebbero a seguito dell'apertura della discarica, di valorizzare il sito, che meriterebbe di essere pubblicizzato e fatto rientrare in un circuito turistico-culturale. Quindi, a tal proposito sarebbe auspicabile un intervento della Soprintendenza delle belle Arti, nonchè un sopralluogo di tutte le forze politiche al fine di constatare e prendere atto dell'importanza e delle particolarità del sito in questione e di scongiurare definitivamente lo scempio che se ne vorrebbe fare».